Harvey Weinstein è stato nuovamente incriminato da un gran giurì di New York per molestie sessuali. Lo ha annunciato la sostituta procuratore Nicole Blumberg in tribunale a Manhattan. I termini dell’incriminazione sono per ora segreti e la procura intende presentare una mozione per consolidare tutti i capi di accusa, legati a denunce di molestie fatte da altre donne che si sono fatte avanti nel frattempo, in una nuova incriminazione. La prossima udienza del caso Weinstein a New York è il 18 settembre. L’ex boss di Miramax, la cui condanna a 23 anni di prigione è stata revocata per vizio di forma, non si è presentato oggi in aula: da qualche giorno è ricoverato in ospedale a Manhattan dove domenica è stato sottoposto a un intervento al cuore. “E’ quasi morto”, ha detto il suo avvocato Arthur Aidala e una fonte del sito Deadline ha appreso che anche dopo l’intervento le condizioni dell’ex produttore “non sono buone”. Weinstein deve ancora scontare 16 anni di prigione per molestie a Los Angeles.
Weinstein era stato condannato nel 2020 a 23 anni di prigione per lo stupro dell’attrice Jessica Mann e l’aggressione sessuale dell’assistente alla produzione Miriam Haley. La condanna era stata però cancellata in aprile dalla corte d’appello di New York con l’argomentazione che il giudice del primo processo aveva erroneamente giudicato ammissibile la deposizione in aula di altre donne le cui accuse si riferivano ad atti caduti in prescrizione. Dopo aver vinto in appello l’ex produttore era stato trasferito da un carcere nello stato di New York alla prigione di Rykers Island nel Bronx. Lo scorso fine settimana si era sentito male ed era stato ricoverato d’urgenza al Bellvue Hospital dove si trova in terapia intensiva in un’ala riservata ai detenuti. In luglio l’ex boss di Miramax era già finito in ospedale per “una miriade” di problemi di salute tra cui il Covid e una polmonite doppia che si erano aggiunti a “condizioni come il diabete, l’ipertensione e la stenosi spinale” di cui l’ex produttore soffre da tempo.
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