Un portavoce di Hezbollah Hassan Fadlallah ha affermato che il conflitto tra il gruppo militante e Israele è ora entrato in una “nuova fase” e ha confermato che continueranno gli attacchi fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco nella guerra a Gaza. Lo riporta la Bbc.
Parlando al funerale di un membro di Hezbollah uccisi nell’attacco di venerdì, Fadlallah ha detto: “Abbiamo una resistenza forte e capace. Tutte le opzioni sono sul tavolo, siamo pronti per qualsiasi scenario”.
Oggi massiccia ondata di missili lanciati da Hezbollah verso la bassa Galilea e le cittadine a nord di Haifa. Alcuni feriti da schegge a Kiriat Bialik.
Lancio di razzi anche verso l’area di Tiberiade. Lo riferiscono i media israeliani. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità per l’attacco missilistico di questa mattina nell’area delle Krayot, cittadine situate vicino a Haifa, dove alcune persone sono rimaste ferite, affermando di aver colpito una struttura appartenente all’azienda di difesa israeliana Rafael. Il lancio di razzi è stato dichiarato come risposta alle esplosioni avvenute in Libano la scorsa settimana, che hanno ucciso oltre trenta membri del gruppo e ferito migliaia di altri miliziani. Lo riporta il Times of Israel.
Hezbollah afferma di aver colpito complessi industriali militari in Israele in risposta alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie dei giorni scorsi, che hanno provocato decine di morti e migliaia di feriti. “In una prima risposta” alle esplosioni, Hezbollah “ha bombardato i complessi industriali militari di Rafael” nel nord di Israele con “decine” di razzi, afferma il partito di Dio in un comunicato.
“Abbiamo inferto a Hezbollah una serie di colpi che non immaginava. Se non ha capito il messaggio, vi assicuro che ora capirà. Siamo determinati a riportare i nostri residenti nel nord sani e salvi alle loro case. Faremo tutto il necessario per ripristinare la sicurezza”, ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu commentando l’escalation al nord delle ultime ore.
Gravi danni sono stati causati questa mattina a Beit Shearim nella valle di Jezreel, a Moreshet nel Misgav e a Kiryat Bialik, cittadine a nord di Haifa, a seguito dei massicci lanci di missili dal Libano. Hezbollah ha dichiarato di aver utilizzato per la prima volta i missili Fadi 1 e Fadi 2, insieme ai razzi Katyusha. La rete Hezbollah Al-Mayadeen ha riferito che il Fadi 1 ha un calibro di 220 mm e una gittata di 80 km. Lo scrive Ynet.
Il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano ha avvertito di una “catastrofe imminente” in Medio Oriente, mentre aumenta la violenza tra Israele e Hezbollah. “Con la regione sull’orlo di una catastrofe imminente, non si può dirlo abbastanza: non esiste una soluzione militare che renderà più sicure entrambe le parti”, ha affermato il coordinatore speciale Jeanine Hennis-Plasschaert in una dichiarazione su X.
L’Ambasciata americana in Libano ha portato al massimo il livello d’allerta sul Paese consigliando a tutti i cittadini Usa di non viaggiare in Libano per motivi di sicurezza.
In nottata l’esercito israeliano ha fatto irruzione nella sede di Ramallah di Al Jazeera per notificare la chiusura per 45 giorni. L’ingresso dei militari negli uffici della Cisgiordania è stato testimoniato in diretta dalla stessa emittente qatariota.
Al Jazeera ha denunciato l’irruzione “criminale” effettuata da Israele nel suo ufficio in Cisgiordania. Lo si legge in una nota dell’emittente, dopo che i militari dell’Idf sono entrati nella sede di Ramallah per notificare la chiusura di 45 giorni.
Herzog respinge le accuse a Israele sulle esplosioni in Libano
Il presidente israeliano Isaac Herzog, intervistato da Sky News britannica, alla richiesta di un commento sulle accuse rivolte a Israele riguardo alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie in Libano la scorsa settimana ha respinto ogni legame con tali operazioni, affermando: “Rifiuto categoricamente qualsiasi connessione con questa o quella operazione”.
Il presidente ha invece parlato dell’attacco, attribuito da Israele a Hezbollah, che a luglio ha colpito Majdal Shams sul Golan. In quell’attacco, almeno 12 persone, inclusi bambini, sono state uccise. Herzog ha sottolineato che Israele “ha il diritto di difendersi”.
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