Un momento di commozione, sul luogo di una delle tragedie più spaventose nella cronaca nera recente del Regno Unito; ma anche una momento di speranza. Si è consumata su questa falsariga la visita fuori Londra che ha segnato oggi il primo appuntamento pubblico esterno – in coppia con il consorte William, erede al trono britannico – per Kate dopo l’annuncio di settembre sulla fine del lungo ciclo di chemioterapia seguito alla diagnosi di cancro d’inizio anno.
La principessa, ricomparsa negli ultimi giorni già per alcuni impegni interni al complesso del castello di Windsor dopo molti mesi di assenza dalla scena ufficiale, questa volta si è spostata fino Southport, vicino a Liverpool, teatro in estate dell’insensato eccidio di alcune bambine, aggredite con un coltello da un giovane squilibrato mentre partecipavano – sorridenti e innocenti – a una lezione di danza ispirata a canzoni dell’amata popstar americana Taylor Swift: vicenda seguita poi da una ondata – non meno insensata – di ‘riots’ di strada diffusisi per il Regno.
La visita della coppia – che precede di una settimana la partenza per l’Australia e le Samoa del 75enne re Carlo III, al primo lungo viaggio in un altro continente dopo essersi visto a sua volta diagnosticare a gennaio un tumore di natura imprecisata, e aver risposto in modo “incoraggiante” alle cure, stando alla fonti di palazzo – è stata confermata all’ultimo minuto dalla corte; e ha avuto i connotati di qualcosa “d’imprevisto”.
I principi di Galles – genitori di tre bambini – hanno avuto un toccante incontro privato con le famiglie delle tre piccole uccise a fine luglio (nell’ambito di un’aggressione in cui rimasero ferite anche una decina di coetanee e due insegnanti): Bebe King, di 6 anni, Elsie Dot Stancombe, di 7, e Alice Dasilva Aguiar, di 9. Fonti vicine alla Royal Family hanno fatto sapere che è stata la stessa “principessa Catherine” a decidere in extremis di accompagnare William nel viaggio (evidentemente sentendosi abbastanza in forze), per mostrare “sostegno, empatia e compassione” verso la comunità locale di Southport e gli straziati genitori delle vittime. E rassicurarli che “non sono stati dimenticati”.
Durante la sosta sul luogo della strage, la coppia si è intrattenuta e ha parlato inoltre con rappresentanti dei servizi di emergenza intervenuti allora. I principi avevano già fatto del resto una donazione subito dopo l’attacco di Southport – e i disordini estivi anti-migranti e islamofobi che ne sono seguiti in varie città del Regno, alimentati da fake news online sull’identità dell’accoltellatore – destinata al sostegno psicologico e materiale dei poliziotti e del personale sanitario coinvolti.
L’evento, organizzato in origine come una missione riservata del solo primogenito di re Carlo, per rispetto della privacy delle famiglie delle bimbe uccise, rappresenta l’impegno ufficiale di maggior peso – anche per la distanza di qualche centinaio di chilometri da Londra – assunto da Kate dopo il messaggio video al Paese del 9 settembre sul completamento della chemio. Video nel quale la futura regina consorte aveva evocato un alternarsi di “giorni buoni e giorni cattivi” nel suo “duro” percorso terapeutico, non senza auspicare di restare adesso “cancer free”. Condizione che i medici non possono al momento ancora sancire, come precisato quello stesso giorno da Kensington Palace, poiché occorre tempo – in base ai protocolli oncologici – per verificare lo stato di cosiddetta remissione della malattia: ma che la visita odierna sembra anticipare come un ulteriore presagio positivo.
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