Comedian, la banana appiccicata al muro con lo scotch di Maurizio Cattelan, continua a vivere di vita propria: il collezionista e tycoon delle criptovalute Justin Sun, che il 20 novembre ha pagato 6,2 milioni di dollari in un’asta di Sotheby’s per aggiudicarsi l’opera di arte concettuale dell’artista padovano, si è impegnato ad acquistarne altre centomila dall’ambulante bengalese sul cui banchetto dell’Upper East Side è stato comprato il frutto al centro della provocazione.
Favola pre-natalizia dal significato che va oltre il gesto o le banconote messe in campo dal miliardario cinese: Sun pagherà 25 centesimi a banana “come atto di gratitudine” nei confronti di Shah Alam, il 74enne dipendente di una mini-catena di banchetti che ad ogni angolo di Manhattan vendono frutta e ortaggi ai newyorchesi in transito.
Alam guadagna 12 dollari l’ora (sotto il salario minimo legale nella città di New York) per lavorare 12 ore al giorno in ogni stagione dell’anno al banchetto vicino alla sede di Sotheby’s su York Avenue. Il bengalese è scoppiato in lacrime scioccato quando ha saputo che la banana pagata 25 centesimi da un funzionario della casa d’aste era stata contesa da collezionisti miliardari per cifre da capogiro.
“Sono un poveraccio. Non ho mai avuto, non ho mai visto questo tipo di denaro”, aveva detto l’uomo al New York Times: “Chi l’ha ricomprata, che tipo di gente è? Non sa cos’è una banana?”.
Uno dei pochi prodotti disponibili in ogni angolo del pianeta (il che riflette le dinamiche del commercio globale), le banane sono diventate un simbolo delle relazioni tra il Nord e il Sud del mondo, rappresentando le disuguaglianze economiche tra paesi ricchi e in via di sviluppo. Sun, che sotto i flash dei media a Hong Kong ha sbucciato e mangiato la banana di Cattelan, ha condiviso su X l’intervista di Amal annunciando di aver deciso di comprare l’enorme quantità di banane dal suo banchetto “per ringraziarlo”. Le banane saranno distribuite gratis ai passanti finché dureranno le scorte.
Alam è rimasto perplesso per la conclamata generosità del miliardario che in un altro exploit nel mondo dell’arte ha comprato il ‘non fungible token’ di una Pet Rock (il sasso da compagnia popolare negli anni Settanta) per oltre 600mila dollari: in una seconda intervista al New York Times, il fruttivendolo ha osservato che “vendere le banane non crea profitto”. Sarà innazitutto difficile procurarsene centomila dal mercato all’ingrosso del Bronx da cui il banchetto si rifornisce per poi farle arrivare nell’Upper East Side in scatole da cento frutti ciascuna.
Secondo il Times il guadagno netto dalla vendita di centomila banane sarà di circa seimila dollari, e siccome Amal non è il titolare del banchetto, in tasca non gli arriveranno che meno di mille dollari: il proprietario, Mohammad R. Islam, dividerà infatti i profitti tra lui e altre sei persone alle sue dipendenze.