Terremoto in Myanmar: 1.000 morti e 2.400 feriti, ‘ma si temono 10mila vittime’ – Notizie – Ansa.it

Terremoto in Myanmar: 1.000 morti e 2.400 feriti, ‘ma si temono 10mila vittime’ – Notizie – Ansa.it


Il bilancio del violento terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito ieri il Myanmar è salito a oltre 1.000 morti e 2.000 feriti, rende noto la giunta del Paese asiatico.

I soccorritori scavavano da ore tra le macerie degli edifici crollati, in una disperata ricerca di sopravvissuti. Il sisma ha distrutto edifici, abbattuto ponti e piegato strade in ampie zone del Myanmar, con una massiccia distruzione a Mandalay, la seconda città più grande del Paese asiatico e che ospita oltre 1,7 milioni di persone.

Almeno 1.002 persone sono rimaste uccise e quasi 2.400 ferite in Myanmar, ha affermato oggi la giunta al potere in una dichiarazione. Circa altre 10 vittime sono state confermate a Bangkok, in Thailandia. Ma con le comunicazioni gravemente interrotte, la vera portata del disastro sta solo iniziando a emergere dall’isolato Stato governato dai militari e si prevede che il bilancio aumenterà in modo significativo.

Oltre 90 persone potrebbero essere rimaste intrappolate nelle macerie di un condominio a Mandalay, nel Myanmar centrale, distrutto dal terremoto devastante che ha colpito ieri il Myanmar. Lo ha detto un funzionario della Croce Rossa, i soccorritori stanno cercando di liberare le vittime. L’edificio, Sky Villa, è tra quelli più colpiti dal sisma con molti dei suoi 12 piani crollati uno sull’altro.

L’aeroporto principale della capitale del Myanmar, Naypyitaw, e’ stato chiuso dopo che il terremoto ha causato il crollo della torre di controllo del traffico aereo, uccidendo almeno sei persone, secondo alcune fonti. Lo riporta l’agenzia online Myanmar Now. Il terremoto di magnitudo 7,7, che ha colpito Mandalay intorno a mezzogiorno di venerdi’, ha costretto anche alla chiusura dell’aeroporto locale per ingenti danni alle attrezzature aeronautiche.  

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Usgs: ‘Il costo del terremoto potrebbe superare il Pil del Myanmar’

Un’analisi dell’Usgs, in cui si stima che ci sia una probabilità del 35% che il numero delle vittime del disastroso terremoto di ieri sia compreso tra 10.000 e 100.000, precisa anche che il costo finanziario del disastro potrebbe raggiungere decine di miliardi di dollari e potrebbe addirittura superare il Pil del Myanmar. Bill McGuire, professore di geofisica e rischi climatici presso l’University College di Londra (Ucl), ha affermato che si è trattato “probabilmente del più grande terremoto ad aver colpito il Myanmar negli ultimi tre quarti di secolo”. McGuire ha avvertito che “sono previste altre scosse di assestamento”.

Per spiegare questo terremoto, Rebecca Bell, esperta di tettonica dell’Imperial College di Londra, ipotizza un movimento di spinta laterale della faglia di Sagaing, che attraversa il Paese al centro da nord a sud. È qui che la placca tettonica indiana a ovest incontra la placca della Sonda, che forma gran parte del Sud-est asiatico: una faglia simile per dimensioni e movimento alla faglia di Sant’Andrea in California. “La faglia di Sagaing è molto lunga, 1.200 km, e molto dritta”, spiega Bell.

“La natura rettilinea fa sì che i terremoti possano verificarsi su aree estese: più ampia è l’area della faglia che scivola, più forte sarà il terremoto.” In questi casi i terremoti possono essere “particolarmente distruttivi”, aggiunge Rebecca Bell, spiegando che quando il terremoto avviene a profondità ridotte, la sua energia sismica si dissipa quando raggiunge le aree popolate. Ciò provoca “molte scosse in superficie”, aggiunge

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