A Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che in giornata ha toccato una flessione di oltre il 7,5%, si è registrato un calo come nel giorno dell’attacco alle Torri Gemelle l’11 settembre 2001.
L’indice ha registrato negli anni le dieci sedute peggiori: il 24 giugno del 2016, in occasione del post referendum della Brexit, il listino ha registrato un calo del 12,48%. Il 6 ottobre 2008, con il fallimento Lehman Brothers, la flessione è stata dell’8,24%. In occasione dell’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono, il calo fu del 7,57%.
Il calo del 7,5% è solo il 4/o peggior crollo della storia del listino milanese. Il peggiore di sempre è infatti quello del 12 marzo del 2020, all’indomani della primo ‘lock-down’ nazionale per il Covid 19, quando la Borsa di Milano perse il 16,92%. Il secondo maggior crollo si registrò nel lontano 10 ottobre del 1987 in occasione del ‘lunedì nero’ di Wall Street. In quel giorno il listino Usa perse il 20% e quello italiano il 12%. Al terzo posto della classifica dei crolli si piazza invece quello del 6 ottobre del 2008, quando Piazza Affari perse l’8,24% a seguito del fallimento di Lehman Brothers.
Milano a metà seduta aveva già bruciato già 61 miliardi di capitalizzazione.
L’EUROPA
L’avvio di Wall Street non cambia l’andamento dei listini in Europa, il ‘panic selling’ si è scatenato in tutto il mondo, le obbligazioni si sono impennate e il petrolio ha toccato i minimi di quattro anni, con la Cina che ha intensificato la sua lotta contro la guerra commerciale del presidente Donald Trump con gli indicatori di paura del credito saliti al massimo dal crollo del settore bancario nel 2023.
L’indice VIX, che misura la volatilità azionaria, ha brevemente superato quota 45, evocando il ricordo di alcune delle peggiori turbolenze di mercato. Londra cede il 3,9%, Parigi il 3,8%, Francoforte il 4,1%, Milano il 5,9 per cento.
La crescita dei posti di lavoro negli Stati Uniti ha battuto le previsioni a marzo e il tasso di disoccupazione è salito, indicando un mercato del lavoro sano prima che l’economia globale venisse colpita dalla guerra dei dazi. “In superficie, questo sembra essere un dato rialzista, ma è importante capire che si tratta di dati retrospettivi” ricorda un analista e “i mercati saranno molto più interessati ai dati futuri in arrivo con la preoccupazione che dazi più alti del previsto portino a un forte rallentamento delle assunzioni”. Ora le attese sono per il discorso fra un paio d’ore del presidente della Federal Reserve Jerome Powell per avere indizi sullo stato dell’economia statunitense e sulla posizione della Fed sull’allentamento.
WALL STREET
Wall Street ancora più in calo. Il Dow Jones perde il 4,06% a 38.930,04 punti, il Nasdaq cede il 5,79% a 15.655,62 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 5,1% a 5.130,38 punti.
I mercati puntano sui tagli della Bce a aprile e giugno
Le attese di un taglio dei tassi d’interesse nel Consiglio Bce di aprile balzano al 100% dopo i dazi di Trump e le attese per il loro impatto economico che stanno facendo crollare i prezzi del petrolio. Solo pochi giorni fa le scommesse degli investitori assegnavano a un taglio in aprile le stesse chance di un nulla di fatto. Le quotazioni degli overnight index swap ora scontano praticamente con quasi certezza un taglio anche nella riunione di giugno. Inoltre dai contratti derivati emerge l’attesa di un terzo taglio Bce entro fine anno, che porterebbe il tasso sui depositi all’1,75%.
Il petrolio affonda a New York, -7,38%
Il petrolio affonda a New York, dove le quotazioni perdono il 7,38% a 62,01 dollari al barile.
L’Asia in calo, Tokyo chiude ai minimi in 8 mesi
Le Borse asiatiche, orfane dei listini cinesi chiusi per festività, concludono una nuova seduta pesante, in scia con Wall Street. Sui mercati non si allenta la paura dei dazi, con i timori che la politica commerciale di Donald Trump porterà ad una recessione globale. Atteso l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell. Tokyo cede il 2,75%, ai minimi da otto mesi. Sul fronte dei cambi lo yen si attesta ai massimi in sei mesi sul dollaro a 146,06. In rosso anche Seul (-0,86%), Mumbai (-1%), Hanoi (-3,75%) e Bangkok (-2,6%).
Sul fronte macroeconomico in arrivo dagli Stati Uniti il tasso di disoccupazione.
La morsa dei dazi pesa sul dollaro, l’euro sale a 1,1083
Il dollaro ancora in caduta sulla scia dei timori per la tenuta dell’economia globale con l’avvio dei dazi decisi da Donald Trump. L’euro in avvio sale a 1,1083 sul biglietto verde, con un aumento dello 0,2%. Si rafforza anche lo yen a 146,30 sul dollaro e si assesta ai massimi in sei mesi. Bene anche la sterlina e il franco svizzero.
La Borsa di Mosca apre in forte rialzo, +2,04%
La Borsa di Mosca ha guadagnato il 2,04% nei primi scambi di giornata, per poi assestarsi su un +1,76% rispetto a ieri. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass.
Nella lista di paesi colpiti dai nuovi dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump la Russia non figura (al pari di Cuba, Bielorussia e Corea del Nord). Mosca è stata esclusa dalle tariffe perché le sanzioni Usa per la guerra in Ucraina “precludono già qualsiasi scambio commerciale significativo” con la Russia, ha spiegato la Casa Bianca.
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