Avevano scelto di vivere all’interno di Villa Pamphili. Nel polmone verde più grande della Capitale, Francis Kaufmann ha dormito assieme ad Anastasia Trofimova e alla piccola Andromeda nei quindici giorni precedenti all’omicidio della donna.
L’analisi delle celle e dei tabulati del telefono del californiano, accusato del duplice omicidio, li colloca lì, nel parco tra il quartiere Aurelio e Monteverde a Roma. I tre utilizzavano giacigli di fortuna per trascorrere la notte e di giorno raggiungevano la zona del mercato di San Silverio, in via Gregorio VII, distante in linea d’aria un paio di chilometri, dove si lavavano e facevano colazione. Intanto, non si esclude che nelle prossime ore – dopo la richiesta del governo – per Kaufmann, fuggito in Grecia due settimane fa, possa svolgersi la prima udienza di estradizione processuale in Italia: già nei giorni scorsi il 46enne statunitense avrebbe ribadito la sua opposizione alla consegna alle autorità di Roma, ma a pronunciarsi sul suo effettivo trasferimento dovranno essere i giudici Corte d’Appello ellenica.
Chi indaga colloca tra il 3 e il 4 giugno la morte della ragazza russa di 28 anni: una data stabilita alla luce del fatto che da quei giorni in poi il telefono di Kaufmann risulta spento. Per gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, entrambi gli omicidi sono avvenuti all’interno del parco: la piccola è stata strangolata, mentre per la madre non si esclude l’ipotesi del soffocamento, ma i risultati degli esami istologici serviranno a fare piena chiarezza. Gli investigatori stanno ricostruendo gli ultimi giorni prima dei delitti. Il 3 giugno Kaufmann è protagonista di una rissa all’interno dello Starbucks di piazza San Silvestro; con lui, stando al racconto del titolare del bar, c’erano sia Anastasia che la bimba. I video delle telecamere interne, che hanno ripreso le fasi della rissa, mostrano il 46enne con un berretto da baseball calato sulla testa, la piccola in braccio e la 28enne al suo fianco. “Aveva già un cerotto su una tempia, segno di una lite precedente – ha spiegato ai carabinieri il titolare -. Si sono allontanati in direzione di via del Corso, lui non ha voluto aspettare l’arrivo dell’ambulanza per farsi medicare”. Poche ore dopo, forse nel corso della notte, la ragazza viene uccisa.
Dopo l’omicidio Kaufmann ha reso il suo telefono irraggiungibile e per due giorni ha vagato assieme alla bambina. Il 5 giugno è stato fermato per un controllo dalla polizia non lontano da piazza Argentina, visibilmente ubriaco e con Andromeda in braccio. Il giorno successivo l’uccisione della piccola, con il corpo poi ritrovato nel pomeriggio del 7 giugno, a circa 200 metri da quello della madre. Anastasia era nuda, coperta solo da un telo di plastica nero; il corpo, già in avanzato stato di decomposizione, mostrava segni compatibili con l’esposizione alle temperature elevate di quei giorni. L’indagato è restato a Roma fino all’11 giugno quando si è imbarcato su un volo per la Grecia acquistato con la sua carta di credito.
Kaufmann era arrivato in Italia assieme alle due all’inizio di aprile a bordo di un catamarano preso in affitto da Malta dove viveva da tempo e dove, nel settembre del 2023, aveva conosciuto Anastasia. Ora resta detenuto nel carcere di Larissa, in Grecia, in attesa della decisione della locale Corte d’Appello per l’estradizione. I giudici ellenici hanno sessanta giorni di tempo per decidere sul trasferimento. Nel corso dell’udienza di convalida è rimasto muto, limitandosi a lanciare offese verso l’Italia: “Lì sono tutti mafiosi”.
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