“Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa”. Lo ha detto in aula, a porte chiuse, Ciro Grillo, in apertura dell’udienza nel tribunale di Tempio Pausania che lo vede imputato insieme a Edoardo Capitta, Vittorio Lauria (presenti anche loro in aula) e Francesco Corsiglia, nel processo per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese. Pochi minuti di dichiarazioni per ribadire la sua innocenza e quella dei suoi amici. “Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo. Sono praticante avvocato, credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci”, ha concluso Ciro Grillo.
Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe, è arrivato in Sardegna accompagnato dai suoi legali Enrico Grillo ed Andrea Vernazza. Ha deciso di prendere parte all’udienza di questa mattina nel tribunale di Tempio Pausania dove da tre anni si sta celebrando il processo.
Grillo non si era mai presentato in tribunale, a differenza di Francesco Corsiglia che, assistito dagli avvocati Antonella Cuccureddu e Gennaro Velle, ha invece già reso circa 12 ore di esame dibattimentale. Questa mattina è prevista la requisitoria del pubblico ministero Gregorio Capasso, che avanzerà le sue richieste.
Domani sarà la volta delle parti civili e dell’avvocata Giulia Bongiorno che rappresenta la studentessa italo norvegese, ora 23enne.
I fatti contestati ai quattro amici genovesi risalgono al luglio di sei anni fa, nella notte tra il 16 e il 17, quando la giovane in vacanza in Costa Smeralda con amici, avrebbe subìto uno stupro di gruppo nella villetta di proprietà della famiglia Grillo, a Porto Cervo, dopo una serata trascorsa per locali della Costa Smeralda e poi nella discoteca Billionaire, dove la presunta vittima e una sua amica avevano conosciuto i quattro decidendo poi di seguirli a casa di Grillo Jr. Qui si sarebbe consumata la violenza che gli imputati hanno sempre negato, parlando di rapporti consenzienti.
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