Achille Lauro sbanca al Circo Massimo e annuncia l’Olimpico 2026 – Musica – Ansa.it

Achille Lauro sbanca al Circo Massimo e annuncia l’Olimpico 2026 – Musica – Ansa.it


“Non c’è cosa migliore di annunciare il mio primo stadio qui a Roma, con la mia gente, la mia famiglia”. Le urla del pubblico sovrastano quasi la voce di Lauro De Marinis, in arte Achille Lauro, quando, alla fine del concerto al Circo Massimo e subito dopo la proiezione di un video che ripercorre la sua carriera, l’artista annuncia il suo primo stadio.

Video Achille Lauro: ‘Il 10 giugno 2026 saro’ allo Stadio Olimpico’

 

L’appuntamento è fissato per il 10 giugno 2026 all’Olimpico di Roma. Titolo: “Comuni Immortali”. Dopo il doppio soldout nella capitale e le tante date con posti già esauriti nel tour dei palazzetti 2026, il cantante è pronto a fare il passo avanti. A patto che il percorso sia “fatto bene”, “senza avere fretta” e “con la musica giusta”. Insomma, in un’epoca in cui tutti corrono, Achille Lauro rallenta. “Il 2026 sarà dedicato ai live, mi concentrerò sulla costruzione del concerto”, racconta nel backstage.

“Credo oggi ci sia bisogno nella musica di estrema qualità, concerti che vadano oltre e diventino un momento di condivisione di sentimenti”, spiega, “l’altro giorno sono andato a quello di Vasco. Ci sono delle figure che hanno costruito qualcosa che va oltre la canzone. Una comunità, un rituale, mi piacerebbe prima o poi che succedesse questa cosa a noi”. Il suo percorso artistico, tra i più variegati in circolazione, è ben rappresentato dallo spettacolo che ha portato a Roma: ventinove brani, praticamente tutti riarrangiati, uno dopo l’altro quasi per non far abbassare i battiti per minuto, in cinque momenti scanditi da altrettanti outfit e con 40 musicisti totali al suo fianco. Uno show con tanto di effetti pirotecnici che inizia da Amor, la sua dichiarazione d’amore alla capitale (“sono cresciuto con le canzoni dedicate a Roma, pensare che una mia sia diventata un suo simbolo è bellissimo”, dice), e si conclude con 16 marzo. E passa per Me ne frego, Rolls Royce (e il look pelle e occhiali da sole), Incoscienti giovani e, poi, un medley con i successi più sfacciati (Pessima, Cadillac, Bulgari, Thoiry). “Il mio obiettivo futuro è cercare di uscire dalle logiche discografiche della struttura della canzone – spiega – ora voglio iniziare un nuovo percorso di concezione della musica, più come la pensavano i Queen che come quella creata per passare alle radio italiane. Nella mia carriera ho fatto cose pericolose, quando funzionavo con l’urban ho fatto un’altra cosa e così via. Mi sono preso la responsabilità di alcuni errori, ma sono contento pure degli errori che ho fatto”.

Quali, gli chiede un collega: Lauro cerca di sviare, poi ride e risponde che “l’Eurovision” è un buon esempio, “ho speso 400mila euro e sono uscito subito. Ma credo che il grande successo sia sopravvivere agli inciampi e capire che quando qualcosa non funziona puoi farne altre”. In questo percorso da “musicalmente anarchico”, come lui stesso si è definito, De Marinis ha sperimentato tanto. Anche dal punto di vista dell’aspetto (indimenticabile la “tutina” a Sanremo 2020). A chi critica Marco Mengoni per i suoi corsetti, ricorda che “si deve rispettare la decisione di chi costruisce un progetto” e “Mengoni è abbastanza grande per decidere cosa sia meglio per il suo spettacolo, uno di quelli che più possono ambire al livello internazionale. Ha fatto uno show pazzesco, ambizioso”. Alle polemiche sui finti soldout risponde che “non mi piace ricondurre tutto ai numeri” e che per lui “il successo dei progetti è il progetto in sé”.

Soprattutto, “siamo tutti esseri umani – ribatte -. Se una persona inciampa bisognerebbe essere coesi, aiutarla ad alzarsi invece di spingerla giù col forcone”. Detto ciò, intanto Lauro riparte da queste due date romane, che complessivamente raduneranno 32mila spettatori (la seconda è martedì).

Poi, ancora X Factor (“penso lì il pubblico abbia conosciuto una parte diversa del mio carattere”) e forse – finalmente – l’uscita del featuring con Antonello Venditti, che pare sia confermato sia di Che tesoro che sei, “una canzone che amo”. Ma “io vado a pranzo da Antonello per divertimento”, dunque al momento “non c’è una data” fissata. Quanto al prossimo Sanremo? “Ma è ancora giugno!”, esclama. “Vedremo, da febbraio non mi sono mai fermato”. I biglietti per lo Stadio Olimpico saranno disponibili in presale da domani, 30 giugno, alle ore 14 per i possessori del ticket del Circo Massimo e dei Palazzetti 2026. Dal 4 luglio, sempre alle ore 14, saranno invece acquistabili da tutti.

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