Trump: ‘Da Israele ok alla tregua’. Hamas: ‘Pronti, ma serve la fine della guerra’ – Notizie – Ansa.it

Trump: ‘Da Israele ok alla tregua’. Hamas: ‘Pronti, ma serve la fine della guerra’ – Notizie – Ansa.it


Aveva promesso il cessate il fuoco a Gaza entro la fine di questa settimana e per il momento il 50% del lavoro è fatto. A pochi giorni dal suo incontro con il premier Benjamin Netanyahu a Washington per “celebrare la vittoria contro l’Iran”, Donald Trump sceglie, come sempre, il suo social media Truth per annunciare che Israele ha accettato le condizioni per un cessate il fuoco a Gaza e, soprattutto, per avvertire Hamas che se non darà il suo ok, la situazione peggiorerà.

Un funzionario di Hamas, Taher al-Nunu, ha dichiarato che il gruppo è “pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo“. Hamas, ha però precisato, è “pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra”. Lo riporta il Guardian. Una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo oggi per discutere la proposta, secondo un funzionario egiziano.

“I miei rappresentanti hanno avuto oggi (martedì) un lungo e produttivo incontro con gli israeliani su Gaza. Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare il cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra”, ha annunciato il presidente americano spiegando che adesso “qatarioti ed egiziani, che hanno lavorato duramente per contribuire a portare la pace, presenteranno questa proposta finale” ad Hamas. “Spero, per il bene del Medio Oriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione può soltanto peggiorare”, ha sottolineato The Donald.

L’annuncio è arrivato dopo i colloqui, nella capitale americana, tra il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer ed alti funzionari dell’amministrazione tra cui il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Steve Witkoff. Poche ore prima del post, Trump parlando con i giornalisti in Florida aveva ribadito la sua convinzione che Netanyahu fosse pronto ad un accordo e che sarebbe stato raggiunto entro la settimana. In ballo ci sono le condizioni sempre più disperate dei civili palestinesi nella Striscia e la vita di 50 ostaggi. Ora resta da vedere come Hamas accoglierà la proposta americana, che nelle parole del tycoon suona quasi come un ultimatum.

Il presidente americano ha avvertito che, in mancanza di un accordo, la situazione non può che aggravars. In queste, inoltre, ore oltre 150 organizzazioni umanitarie internazionali, tra cui Oxfam, Save the Children e Amnesty International, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta chiedendo lo smantellamento della controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti.

 Il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir avrebbe contattato il collega messianico Bezalel Smotrich per formare un fronte comune per affossare l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce la stampa israeliana. I due ministri dovrebbero incontrarsi a breve per coordinarsi. L’ufficio di Smotrich ha smentito che vi sia stato un contatto diretto. Una fonte vicina al ministro ha dichiarato che Ben Gvir “ha parlato con i media di un incontro non ancora fissato. La vittoria a Gaza è troppo importante e la vita degli ostaggi troppo preziosa per trasformarla in un gioco mediatico”. 

Nel frattempo, i raid aerei israeliani sulla Striscia sono proseguiti. L’ospedale Nasser di Khan Younis ha parlato di almeno 37 vittime nella zona meridionale, mentre secondo Al Jazeera è salito a 39 morti e decine di feriti il bilancio del bombardamento israeliano di lunedì su un internet cafè sulla costa nord. Tra le vittime ci sarebbe anche il fotogiornalista palestinese Ismail Abu Hatab.

 

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