Cadono le accuse più pesanti contro Sean ‘Diddy’ Combs, ma resta in carcere – Musica – Ansa.it

Cadono le accuse più pesanti contro Sean ‘Diddy’ Combs, ma resta in carcere – Musica – Ansa.it


Sean Combs resta in carcere in attesa della sentenza: il giudice Arun Subramanian ha negato al re dell’hip hop la libertà su cauzione, argomentando che i reati di traffico di persone a scopo prostituzione di cui ieri è stato riconosciuto colpevole impongono che il condannato resti dietro le sbarre.

Il giudice ha citato le parole dei difensori di Combs per motivare la decisione: “Se fosse stato accusato di violenza domestica non saremmo qui a fare un processo perché si sarebbe dichiarato colpevole, perché quello lo ha fatto”, aveva detto Marc Agnifilo, il capo del collegio difensivo. Subramanian ha accettato la tesi della procura che Combs in libertà continuerebbe a rappresentare un pericolo per altri: l’ultimo episodio di violenza su una ex compagna per cui è finito nei guai risale al 2024 quando già sapeva di essere sotto inchiesta.

Il processo in realtà poteva andare ben peggio per il mogul dell’hip hop che la giuria ha giudicato non colpevole per i due capi d’imputazione più gravi: traffico sessuale e associazione a delinquere. Di fatto, Combs non è stato ritenuto responsabile della gestione di un’organizzazione criminale né di coercizione sessuale sistematica. E’ stato invece giudicato colpevole di trasporto di persone per scopi di prostituzione, senza che ciò avvenisse sotto forma di costrizione. A questo punto Combs non rischia più l’ergastolo, essendo cadute le accuse maggiori della procura. Rischia invece fino a 20 anni di prigione perché la legge da lui violata – il Mann Act – comporta una condanna a 10 anni per ciascun episodio al centro dei capi di imputazione: sta però al giudice Subramanian, che ha proposto una data per la sentenza in ottobre, decidere quanto tempo Combs dovrà passare dietro le sbarre.

Noto anche come Diddy, un passato alle spalle non solo nella musica ma anche come stilista di moda, l’impresario era stato arrestato lo scorso settembre al Park Hyatt di Manhattan sulla base di capi di accusa legati agli ormai tristemente famosi “freak off”, festini a luci rosse in cui donne a lui legate e prostituti avevano partecipato per anni a “elaborate performance sessuali” spesso filmate. La prima a uscire allo scoperto con una denuncia “patteggiata” nell’arco di 24 ore era stata la cantante R&B Cassie (Casandra Ventura), che lui aveva messo sotto contratto con l’etichetta Bad Boy e che per anni era stata la sua compagna. Cassie, incinta al nono mese del marito Alex Fine, era stata la testimone star del processo.
Combs ha 55 anni e negli anni ’90, lavorando con star come Notorious B.I.G. e Mary J. Blige, è stato il motore per la commercializzazione dell’hip-hop. L’impresario è ricchissimo, con una fortuna stimata un miliardo di dollari, ma dalle incriminazioni è uscito come un uomo violento, perverso e moralmente corrotto. Al processo, durato otto settimane, Combs si era dichiarato non colpevole e i suoi difensori avevano contestato la descrizione proposta dal governo, sostenendo che le donne erano partecipanti consenzienti negli incontri sessuali nel quadro di relazioni romantiche durature con l’impresario: “È tutt’altro che uno stinco di santo, ma non è accusato di essere cattivo, né è accusato di essere uno stronzo. È accusato di associazione a delinquere”, aveva martellato fin dall’inizio la legale Teny Geragos. 

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