“L’abbiamo già fatto lo scorso anno, non ho intenti punitivi verso il sistema bancario, che è un asset della nazione. Confido si possa trovare una soluzione anche quest’anno, perché c’è chi ha potuto contare su uno scenario migliore, anche generato da quello che la politica ha fatto. Ci sono però degli italiani che ancora vanno messi in sicurezza, e penso si possa chiedere una mano, come l’anno scorso, alle banche”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Porta a Porta, in onda questa sera su Rai1, rispondendo a una domanda sul possibile intervento in manovra.
“Io, il ministro Tajani, il ministro Crosetto e l’amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani siamo stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. Credo non esista un altro caso al mondo di una denuncia del genere”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio, definendo la vicenda “surreale” e aggiungendo che “non esiste un altro precedente nella storia per una simile accusa rivolta a membri di un governo democratico”.
“Il problema di quelli che hanno passato tutta la vita a pensare a che incarico dovessero ricoprire è che pensano che tutti siano come loro. Io ragiono in modo diverso: sto facendo il presidente del Consiglio, e mi basta e mi avanza”. Così Meloni ha replicato a chi, come Matteo Renzi, sostiene che la sua ambizione sia quella di andare al Quirinale, precisando che “la politica non può essere solo una scala di incarichi, ma un servizio che si fa al Paese”.
Parlando del leader conservatore americano Charlie Kirk, Meloni ha detto: “Era efficace a smontare con la logica tesi illogiche. Faceva paura per questo. In Italia vediamo lo stesso: quando qualcuno non ha argomenti, cerca di delegittimare chi li ha. Lo si vede quando impediscono alla gente di parlare all’università, o quando Francesca Albanese dice che un direttore di quotidiano non deve essere invitato in tv. Sono atteggiamenti tipici di certa sinistra che teme il confronto”.
“Ho grande rispetto delle manifestazioni, ne ho organizzate una infinità. Ma le violenze viste erano preordinate. Uno degli striscioni di testa inneggiava al terrore del 7 ottobre. Se si consente a chi inneggia al terrorismo di Hamas di stare in testa al corteo, la tesi dei semplici infiltrati è un po’ riduttiva. Detto questo, rispetto chi è sceso in piazza per una causa che sentiva profondamente”, ha aggiunto la premier.
“Non sono stata dura sullo sciopero, ho detto solo quello che penso: era pretestuoso. Nei dieci anni in cui ha governato la sinistra la Cgil ha indetto sei scioperi generali; nei tre anni del mio governo, quattro. E lo fa mentre aumentano occupazione e salari, diminuisce la precarietà e lo fa sulla politica estera, un unicum nella storia del sindacato”. Meloni ha poi ribadito che “la Cgil appare oggi più interessata a difendere la sinistra che i lavoratori”.
“Sul blocco navale, Conte e compagnia dicono che è illegittimo. Ma esiste dal 2009: perché allora non hanno posto il problema? Altrimenti tutto rischia di diventare strumentale. Non aiuta le possibilità di pace e di un dialogo costruttivo”, ha sottolineato Meloni rispondendo alle critiche dell’opposizione.
“Non vedo nervosismi nella maggioranza, sono contenta delle ultime due vittorie. Da quando si è votato alle politiche, si è votato 16 volte tra Regioni e Province autonome: il centrodestra ne ha vinte 12, il centrosinistra 3. Se volessimo avere un’idea di come vanno le cose, ce l’avremmo chiara”, ha detto ancora la premier, aggiungendo che “la coalizione è solida e continua a riscuotere fiducia”.
“Io voglio un’Italia che non sia subalterna a nessuno. Per garantire interessi nazionali e pace, è necessario investire nella difesa. Gli strumenti europei consentono di farlo senza togliere risorse ad altri settori. La sicurezza è parte integrante della stabilità economica e sociale”, ha dichiarato la presidente del Consiglio.
L’esito delle regionali “è molto importante: credo che gli italiani vedano i risultati, anche quando non sono d’accordo su tutto. Mi pare capiscano quando si tenta di trattarli da scemi, come quando si promette la sospensione del bollo auto il giorno prima del voto o si dice ‘vota per me e avrai lo Stato di Palestina’. Gli italiani guardano ai risultati, sia in Calabria che nelle Marche, come a livello nazionale. È chiaro che abbiamo limiti, ma c’è un governo che non si risparmia e che ha come bussola l’interesse nazionale”.
“Spero che dei margini, sulla media distanza, possano esserci”, ha detto Meloni parlando dei dazi imposti dagli Usa. “Ho spiegato agli amici americani, anche a Trump e al segretario al Commercio, che alcuni prodotti non li potranno mai coprire con la produzione interna. Stanno colpendo di più i loro consumatori che i produttori europei”, ha aggiunto la premier, sottolineando la necessità di “un dialogo franco e costruttivo con Washington”.
“Quello degli esami specialistici indebiti è un grande tema, e serve il coinvolgimento dei medici di base. Dopo il Covid c’è stata un’esplosione di richieste che non aiuta. Per questo abbiamo imposto di indicare anche la tempistica e le priorità degli esami da fare. Serve responsabilità da parte di tutti, anche del personale sanitario”, ha detto Meloni parlando di sanità.“Nei primi sette mesi dell’anno sono state fatte un milione di prestazioni in più rispetto al 2024. Se continuiamo così, a fine anno saranno due milioni in più. Le cose stanno cominciando a funzionare meglio”, ha proseguito la premier, aggiungendo che “il piano per abbattere le liste d’attesa sta iniziando a dare i suoi frutti”.
“Penso che stiamo dando all’Italia e alla giustizia un’occasione storica: liberare la magistratura dai condizionamenti della politica. Spero che gli italiani voteranno sui referendum in base al merito, non al colore politico. I governi passano, ma le norme restano. È un’ottima riforma, di buonsenso, condivisa anche da chi non ha il coraggio di dirlo”. Meloni ha ribadito che “questi referendum non avranno conseguenze sul governo: finiremo il mandato e ci ripresenteremo agli italiani. L’importante è che si guardi al merito della riforma e non alla convenienza politica del momento”.
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