Mattarella: ‘Troppi gli squilibri nelle retribuzioni, il maggior volume delle risorse viene dalle tasse sui dipendenti’ – Notizie – Ansa.it

Mattarella: ‘Troppi gli squilibri nelle retribuzioni, il maggior volume delle risorse viene dalle tasse sui dipendenti’ – Notizie – Ansa.it


 “Tante famiglie sono sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre invece super manager godono di remunerazioni centinaia, o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese”.

Il presidente lancia l’allarme salari, “troppo bassi” per tanti cittadini che sono sotto la soglia di povertà pur avendo un impiego. Ma soprattutto rimette al centro del dibattito politico il problema degli “squilibri salariali” – tema su cui si regge la “coesione sociale” – in un Paese come l’Italia dove l’onore del sistema sembra reggersi in gran parte sulle spalle delle buste paga: “sono le entrate fiscali dai dipendenti pubblici e privati, dai pensionati, a fornire allo Stato, attraverso le imposte, il maggior volume di risorse”, ammonisce Sergio Mattarella.

L’intervento del capo dello Stato precede di poche ore il Consiglio dei ministri che ha varato la manovra economica e le sue parole vengono subito compulsate dagli esponenti di maggioranza e lette come un controcanto di realismo dai giornalisti. Mattarella ha toccato infatti un tema, quello dei salari, che è al centro delle richieste dei sindacati e che rappresenta una spina nel fianco del governo.

Tanto che a palazzo Chigi, in conferenza stampa, alla premier Giorgia Meloni viene chiesto proprio un commento sul monito presidenziale. “Sappiamo che in Italia c’è un problema legato ai salari, che non si risolve da un giorno all’altro”, ammette Meloni che cerca però di infondere ottimismo: “nei dieci anni precedenti al nostro governo, il potere d’acquisto dei salari italiani diminuiva di oltre il 2% mentre nel resto d’Europa cresceva del 2,5%.

La buona notizia è che adesso questa tendenza si è invertita. I salari hanno ripreso a crescere più dell’inflazione, quindi la strategia che il governo ha messo in campo sta dando dei frutti”. L’analisi del capo dello Stato è però severa e ricca di dati che vengono snocciolati al Quirinale alla presenza del ministro del Lavoro Marina Calderone in occasione della cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro. “Alla robusta crescita dell’economia che ha fatto seguito al Covid, non è corrisposta la difesa e l’incremento dei salari reali, mentre – segnala Mattarella citando anche dati della Banca d’Italia – risultati positivi sono stati conseguiti dagli azionisti e robusti premi hanno riguardato taluni fra i dirigenti”.

Troppe le differenze, pericolosamente profonde le sperequazioni salariali: la “questione non può essere elusa perché – sottolinea Mattarella nel suo richiamo – riguarda il futuro dei nostri giovani, troppi dei quali sono spinti all’emigrazione”. Infine il presidente entra nel merito del problema e denuncia i “contratti pirata” e il “dumping contrattuale”, usando questa volta dati di Confcommercio: “richiamano l’attenzione i risultati di una recente indagine di Confcommercio che ha messo in luce il preoccupante fenomeno della crescita dei cosiddetti “contratti pirata”.

Oltre mille i contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al Cnel: duecentocinquanta nei soli settori del turismo e del terziario. Tra questi, vi sono contratti firmati da rappresentanze sindacali e datoriali scarsamente rappresentative, con vere e proprie forme di dumping contrattuale che – ricorda ancora Mattarella alla politica – hanno l’effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra imprese”. Gli dà ragione il presidente del Cnel, Renato Brunetta che definisce la situazione “non degna di un Paese civile”.

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