Assalto al bus: uno dei fermati, intercettato, ammette il lancio mortale – Notizie – Ansa.it

Assalto al bus: uno dei fermati, intercettato, ammette il lancio mortale – Notizie – Ansa.it


Il ventenne Kevin Pellecchia, fermato per l’assalto al bus dei tifosi del Pistoia avvenuto nei pressi di Rieti domenica scorsa, intercettato negli uffici della Questura avrebbe ammesso di avere lanciato il sasso che ha ucciso il conducente Raffaele Marianella. ‘Era quello più appuntito’: questa la frase che nella captazione ambientale inchioderebbe Pellecchia.

A verbale Kevin Pellecchia negò di avere lanciato pietre indicando in altri due, ‘Aba’ e Manuel Fortuna, gli autori dei lanci di sassi. “Manuel teneva in mano un sasso che avvolgeva quasi totalmente. Poi quando è sopraggiunto il pullman dei tifosi Pistoiesi ha lanciato il sasso ma non so riferire il punto di impatto sul pullman”, precisò agli investigatori aggiungendo: “Sicuramente ha colpito la parte frontale dell’autobus all’altezza dei vetri. Noi ci trovavamo alle spalle di Terni, in direzione di Rieti e quindi il pullman è sopraggiunto; a quel punto sono stati scagliati nella parte frontale del pullman, e cioè nel parabrezza anteriore”.

Il 20enne aggiunge “che (i sassi, ndr) sono stati lanciati quasi contemporaneamente. Ribadisco di aver udito una sola botta del sasso che si scagliava sul vetro e dopo pochissimi istanti un secondo urto di entità minore”. E ancora: “Ricordo che i sassi sono stati lanciati solo da due persone che precedentemente ho menzionato ovvero tali ‘Aba’ e Manuel Fortuna, poiché gli altri si trovavano in posizioni non poco favorevoli e comunque avrebbero messo in pericolo gli altri che si trovavano davanti ed erano posizionati nella parte inferiore della scarpata”. 

Il gip del Tribunale di Rieti, Giorgia Bova, ha convalidato i fermi dei tre ultras, Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini. Nell’ordinanza si sottolinea che i tre sono apparsi, fin da subito ‘compiaciuti per il lancio dei sassi’. ‘Li abbiamo distrutti, li abbiamo sfondati, ce danno omicidio a tutti’, hanno esultato, come raccontano cinque testimoni. Il gip sottolinea come le parole pronunciate rivelano ‘in modo chiaro non solo la loro effettiva partecipazione materiale e morale all’agguato mortale, ma anche la loro piena consapevolezza della natura della loro azione’. 

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