E’ morto James Senese, addio al sax che ha fatto la rivoluzione – Musica – Ansa.it

E’ morto James Senese, addio al sax che ha fatto la rivoluzione – Musica – Ansa.it


Per tutto il giorno la musica del suo sax ha accompagnato i viaggiatori nella stazione di Piscinola – Scampia, alle 12,00 i funerali a Miano, il quartiere periferico dove ha sempre vissuto: James Senese, 80 anni da ‘nero a metà’ napoletano, si è spento per gli esiti di una polmonite all’ospedale Cardarelli dove era ricoverato da un mese. Poche ore dopo la scomparsa del grande fotografo Mimmo Jodice, con l’addio al fondatore del ‘Neapolitan Power’, la città piange la perdita di due simboli, diversamente identitari, di respiro internazionale.

“Amava il rhythm and blues e ricordando i suoi inizi diceva: con le scarpe stavamo a Miano, a Piscinola, ma la testa stava nel Bronx” scrivono accorati gli amici del Club Tenco. ‘Quanno chiove’, ‘Chi tene o mare’ e decine di altre canzoni da tuffo al cuore: senza il suo sassofono soprano struggente e rabbioso probabilmente anche la musica di Pino Daniele non sarebbe stata la stessa. Fu lui a dare il primo ingaggio a quel ragazzone timido che bussò alla sua porta. Senese, figlio della guerra, viveva già nella musica da tempo: nel 1961 aveva fondato a Terzigno ‘Gigi e i suoi Aster’ insieme a Mario Musella, l’altro nero a metà (al quale Pino dedicherà il celebre album).

Nel 1965 con gli Showmen porta in Italia le sonorità soul e rhythm & blues di Otis Redding, James Brown e Marvin Gaye. Con ‘Un’ora sola ti vorrei’ il gruppo vincerà il Cantagiro 1968. Poi con il batterista Franco Del Prete nel 1972 arrivano gli Showmen 2 e due anni dopo Napoli Centrale con Pino Daniele giovane bassista. Il resto è storia nota: i travolgenti successi degli anni anni ’80 con Pino e il supergruppo ovvero Senese, Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso ed Ernesto Vitolo, che 30 anni dopo si ricomporrà per epiche tournée. Tra i suoi lavori più significativi da solista ‘Hey James’, dedicato al padre militare americano che rimase con lui un anno solo, e ‘Zitte! Sta arrivanne ‘o mammone’, ospiti Lucio Dalla, Enzo Gragnaniello e Raiz. I Napoli Centrale nel 2016 pubblicano ”O Sanghe’ vincitore della Targa Tenco come miglior disco in dialetto. Del 2021 il suo ventunesimo album ‘James is back’.

Senese apparve anche al cinema in ‘No grazie il caffè mi rende nervoso’ con Massimo Troisi e ‘Una festa esagerata’ di Vincenzo Salemme. In ‘Passione’ di John Turturro interpreta il classico brano del titolo in una indimenticabile versione. E infine nel recente documentario ‘Pino’ di Francesco Lettieri ha raccontato a Federico Vacalebre come abbia sconfitto razzismo e pregiudizi soffiando in un sassofono. A Carmine Aymone in una intervista aveva ricordato: “Avevo 7 anni, mia madre un giorno rientrò a casa con una copertina di un disco vuoto. Era John Coltrane e aveva il sax. Lo identificai con mio padre”.

“Napoli ha perso il Vesuvio’ dice oggi l’amico Enzo Avitabile. “Il suo sax risuonerà per sempre, nel nome di Pino Daniele” scrive il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “James non può stare in una classifica, fa un altro campionato – spiega Nino D’Angelo ricordando la collaborazione in ‘Vivere è murì’ – È un napoletano americano che suona il sax: nel suo suono c’è un’anima diversa, unica, inimitabile. Per me è il Miles Davis di Napoli. Solo che Davis suonava la tromba”. Per Tullio De Piscopo “con il supergruppo abbiamo condiviso un sogno, una missione: raccontare Napoli attraverso la musica, mescolare il soul, il blues, il jazz e la melodia dei vicoli”.

Una musica che resterà nelle strade di Napoli, quella di un sax che ha fatto la rivoluzione: popolare, mai commerciale, per 60 anni in trincea dalla parte giusta. L’immagine di Senese dal 2019 fa parte dell’installazione sonora permanente ideata dal Plart, ‘Da Caruso agli ‘A 67’ di Désirée Klain. Nello ‘scambiapassi’ tra la Metro 1 e la linea Eav Arcobaleno, Luciano Romano lo ha fotografato davanti al mare.

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