Hamas: ‘Consegneremo stasera i corpi di 3 ostaggi’. Media: ‘Uno è del colonnello israeliano Hamami’ – Notizie – Ansa.it

Hamas: ‘Consegneremo stasera i corpi di 3 ostaggi’. Media: ‘Uno è del colonnello israeliano Hamami’ – Notizie – Ansa.it


L’ala armata di Hamas ha dichiarato che restituirà i corpi di tre ostaggi israeliani domenica, nell’ambito dello scambio di prigionieri previsto dal cessate il fuoco con Israele nella Striscia di Gaza. “Le Brigate Ezzedine al-Qassam consegneranno i corpi rinvenuti oggi lungo il percorso di uno dei tunnel nel sud della Striscia di Gaza alle 20 ora locale (19 ore italiane)”, si legge nel canale Telegram del gruppo.

Secondo quanto riporta al Arabiya, l’emittente satellitare panaraba di proprietà saudita, citando fonti di Hamas, uno dei tre corpi sarebbe quello del colonnello israeliano Assaf Hamami, recuperato a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Hamani, comandante della Brigata meridionale della divisione di Gaza, è morto combattendo contro i miliziani di Hamas nel kibbutz Nirim la mattina del 7 ottobre 2023. 

Intanto, nelle ultime 24 ore, gli ospedali di Gaza hanno segnalato la morte di tre persone e un’altra vittima è deceduta in ospedale a causa delle ferite riportate durante gli attacchi, ha riferito il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, scrive Al Jazeera. Sono stati inoltre ritrovati altre tre corpi di gazawi sotto le macerie di edifici recentemente colpiti dalle forze israeliane. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, avvenuta lo scorso mese, Hamas sostiene che siano 236 i palestinesi uccisi in attacchi israeliani nella Striscia, mentre altri 600 sono rimasti feriti.

La Croce Rossa e Hamas stanno effettuando due “pattugliamenti congiunti” per cercare i corpi degli ostaggi nel territorio sotto il controllo delle Idf, a Khan Yunis e nel quartiere di Shuja’iya, con l’approvazione ufficiale dei vertici politici.

L’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, ha confutato le accuse del Centcom statunitense secondo cui i combattenti di Hamas avrebbero saccheggiato un veicolo adibito al trasporto di aiuti. Lo riporta Al Jazeera. Ieri, il Centcom ha pubblicato un filmato ripreso da un drone che mostra “sospetti elementi di Hamas” mentre sequestrano un camion di aiuti a Khan Yunis, nel sud di Gaza. “Hamas continua a privare la popolazione di Gaza degli aiuti umanitari di cui ha disperatamente bisogno”, ha successivamente dichiarato il Segretario di Stato americano Marco Rubio. “Affermiamo che questa accusa è completamente falsa e inventata fin dalle sue fondamenta, e rientra nel quadro di una sistematica campagna di disinformazione mediatica volta a distorcere l’immagine delle forze di polizia palestinesi, che stanno svolgendo il loro dovere nazionale e umanitario di garantire aiuti e proteggere i convogli di soccorso”, è la replica del governo di Gaza in una nota. “Il sistema di polizia sta facendo ogni sforzo per controllare la situazione, nonostante la continua ingerenza ‘israeliana’ con diversi obiettivi, tra cui quello di provocare carestia ostacolando la consegna degli aiuti”, ha aggiunto.

‘Usa spingono ricostruzione di metà Gaza sotto Idf, gelo arabo’

Una delle principali proposte per la ricostruzione della Striscia di Gaza che l’amministrazione Trump ha presentato ai potenziali Paesi donatori del Golfo prevede la costruzione di circa una mezza dozzina di aree residenziali nella metà orientale della Striscia, attualmente sotto il controllo israeliano. Lo scrive il Times of Israel citando due diplomatici arabi a conoscenza della questione, secondo cui la proposta è stata accolta con freddezza dagli Stati del Golfo. I diplomatici hanno affermato che “nuova Gaza” è il termine frequentemente usato dai funzionari statunitensi per descrivere il progetto. Il piano di Trump per porre fine alla guerra prevede che le Forze di Difesa Israeliane si ritirino gradualmente fino ad abbandonare del tutto la Striscia. Tuttavia, tale ritiro è legato al successo di una Forza Internazionale di Stabilizzazione ancora da istituire – incaricata di proteggere la Gaza del dopoguerra – e al disarmo di Hamas, che non ha mostrato alcun interesse a rinunciare alle proprie armi. Con queste due condizioni così difficili da soddisfare – racconta il Times of Israel – gli Stati Uniti spingono per avviare il processo di ricostruzione, e il principale consigliere di Trump, Jared Kushner, ha indicato che Washington desidera iniziare dal lato israeliano della Linea Gialla, in particolare dalla città meridionale di Rafah. La proposta statunitense prevede che fino a un milione di palestinesi – circa la metà della popolazione di Gaza – si trasferiscano nelle aree residenziali sul lato israeliano della Linea Gialla. Queste aree saranno costruite entro due anni, anche se le forze dell’Idf non si ritireranno entro quella data, hanno affermato i due diplomatici informati sul piano, aggiungendo di ritenere questo parametro altamente irrealistico. “I palestinesi potrebbero non voler vivere sotto il dominio di Hamas, ma l’idea che siano disposti a trasferirsi sotto l’occupazione israeliana e a sottomettersi a coloro che ritengono responsabile dell’uccisione di 70.000 dei loro fratelli è fantasia”, ha affermato uno dei diplomatici arabi. Mentre la Casa Bianca non ha risposto alle richieste di commento, un funzionario statunitense ha respinto l’idea che l’amministrazione Trump abbia deciso un piano specifico per la gestione postbellica di Gaza, insistendo sul fatto che l’iniziativa è ancora nelle sue fasi iniziali e che molte idee sono in discussione.

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