Nancy Pelosi, prima e unica donna negli Usa a ricoprire il potente ruolo di speaker della Camera (terza carica dello Stato), ha annunciato a 85 anni che non si ricandiderà al Congresso nel 2026, chiudendo così una storica carriera quarantennale come icona progressista dei Democratici e una delle principali oppositrici di Donald Trump.
Dopo il ritiro anche di Joe Biden, per il partito è la fine di un’epoca, segnata ultimamente dalla gerontocrazia, e l’inizio di una nuova generazione di leader come Zohran Mamdani. Della vecchia guardia resiste solo il 74enne leader al Senato Chuck Schumer, sempre più in difficoltà però nel suo collegio a New York, dove ha vinto Mamdani (che lui non ha appoggiato). I dem l’hanno omaggiata come la “migliore speaker della storia Usa”.
Donald Trump invece ha lanciato l’ennesimo attacco a quella che chiamava abitualmente “crazy Nancy”: “Il suo ritiro è una grande cosa per l’America”, ha detto a Fox, definendola “malvagia, corrotta e concentrata solo su cose negative per il nostro Paese”.
“Stava rapidamente perdendo il controllo del suo partito e non sarebbe mai riuscita a riprenderlo”, ha proseguito. “Sono molto onorato che mi abbia messo in stato di accusa due volte e abbia fallito miseramente due volte. Nancy Pelosi è una politica altamente sopravvalutata”, ha aggiunto.
“Non cercherò la rielezione al Congresso. Con gratitudine nel cuore, guardo con entusiasmo al mio ultimo anno di servizio”, ha affermato Pelosi in un video pubblicato su X. L’annuncio arriva due giorni dopo la travolgente vittoria elettorale dem, da Mamdani sindaco a New York all’approvazione – nella sua California – della redistribuzione dei collegi elettorali che consentirà al partito di conquistare cinque seggi in più al voto di Midterm.
Di origini italiane, figlia del deputato e sindaco di Baltimora Thomas D’Alesandro Jr., Pelosi è cresciuta a pane e politica, diventando nel 2007 la prima speaker donna della Camera, con due mandati quadriennali (2007-2011 e 2019-2023). Fino a due anni fa ha mantenuto la leadership del partito alla House, ricandidandosi poi come semplice deputata per il suo attuale ventesimo mandato.
In questi 40 anni si è imposta come una figura carismatica, una stratega raffinata, una fundraiser strepitosa, capace di negoziare e portare a casa risultati storici, come l’Obamacare (che considera il suo traguardo più importante) e i maxi piani di investimento di Biden. E si è guadagnata la reputazione di difensore dei diritti umani e dei diritti Lgbtq in un periodo in cui l’Aids colpiva il mondo e soprattutto la sua città d’adozione, San Francisco.
È stata anche l’emblema della resistenza a Trump: dai due impeachment, da cui tuttavia fu assolto, al discorso sullo Stato dell’Unione del 2020, quando Trump si rifiutò di stringerle la mano al suo arrivo alla Camera e lei, al termine dell’intervento, strappò a metà con gesto teatrale la copia del discorso, spiegando poi che ogni pagina conteneva una “menzogna”.
Durante l’assalto al Capitol da parte dei fan del tycoon, guidò la risposta del Congresso sfidando il rischio di essere uccisa. Pelosi è diventata un’icona anche per i suoi tailleur eleganti e le scarpe col tacco a spillo. E, pur essendo californiana, ignora con orgoglio la reputazione del Golden State per l’alimentazione salutare: insiste nel mangiare ogni giorno un hot dog con senape e relish (salsa agrodolce di cetriolini) a pranzo, molti cioccolatini Ghirardelli e una colazione che generalmente includeva gelato.p>
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