Morta Anna Laura Braghetti, l’ex br del rapimento Moro – Notizie – Ansa.it

Morta Anna Laura Braghetti, l’ex br del rapimento Moro – Notizie – Ansa.it


Nella più clamorosa e drammatica azione delle Brigate Rosse, il sequestro e l’uccisione del presidente della Dc Aldo Moro, ebbe un ruolo di primo piano. Era l’intestataria dell’appartamento di via Montalcini, nella zona sud di Roma, dove lo statista venne tenuto prigioniero per 55 giorni e poi ucciso. Anna Laura Braghetti, morta a 72 anni, era la ‘vivandiera’ nell’operazione simbolo che puntava ‘al cuore dello Stato’ messa in atto dall’organizzazione terroristica.

Nella primavera del 1978 aveva 25 anni ed era entrata nelle Br da pochi mesi. Una insospettabile: di giorno lavorata come impiegata per poi tornare la sera nella “prigione del popolo” dove, su ordine di Mario Moretti, trascrisse assieme a Prospero Gallinari – che poi sposò in carcere nel 1981 per poi separarsi anni dopo – gli interrogatori a cui fu sottoposto Moro durante la prigionia.

Dopo il tragico epilogo del sequestro, Braghetti entrò in clandestinità e diventando esponente della colonna romana. Il 3 maggio del 1979 partecipò all’irruzione nella sede della Dc in piazza Nicosia: durante il blitz, a cui prese parte anche Francesco Piccioni, sparò in direzione di una voltante della polizia che era intervenuta uccidendo gli agenti Antonio Mea e Piero Ollanu.

A distanza di pochi mesi, nel febbraio del 1980, prese parte ad un’altra azione nel cuore della Capitale. L’efferato omicidio del vicepresidente del Csm, Vittorio Bachelet. Sulle scale dell’università de La Sapienza, assieme a Bruno Seghetti, sparò con una calibro 32 al docente uccidendolo sul colpo.

L’arresto arriva il 27 maggio di quell’anno: fu condannata all’ergastolo. In carcere è restata per 22 anni. Nel 2002 le fu concessa la libertà condizionale. Dopo la detenzione cambiò vita dedicandosi al sociale e cercando di chiudere per sempre un capitolo drammatico della sua vita e che ha segnato in parte il Dopoguerra in Italia.

Ha lavorato per l’Arci, ha svolto attività legate agli ex carcerati coordinando un progetto della Comunità europea. Nel 2005 racconta nel libro “Il prigioniero” la sua vicenda nel sequestro Moro che ispirò la trasposizione cinematografica di Marco Bellocchio in “Buongiorno notte”. Sulla morte della Braghetti, arrivata dopo una malattia, è intervenuta Francesca Mambro, ex militante dei Nar, autrice assieme all’ex brigatista del libro ‘Nel cerchio della prigione’.

“E’ stata per me una sorella e il dolore per la sua perdita è troppo grande – afferma -. Vorrei che Anna Laura fosse ricordata per i 30 anni di dedizione a chi soffriva. Alle donne vittime di violenza e ai loro figli, che seguiva nelle case famiglia”. Gianluca Peciola, fratello della Braghetti in quanto figlio naturale dello stesso padre, racconta che anche negli ultimi giorni era “sempre con il pensiero a cercare di risolvere i problemi degli altri. A trovare un posto protetto per chi non aveva protezione”.

Dal canto suo l’avvocato Valter Biscotti, legale dei familiari degli uomini della scorta di Moro trucidati a via Fani, afferma che “Braghetti non era una crocerossina, ha intrapreso un percorso di ripensamento ma non credo di ravvedimento: resta protagonista, come l’agguato a Bachelet, di uno degli episodi criminali più efferati nella storia delle Br”.

 

   

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