I russi hanno colpito le infrastrutture energetiche delle regioni di Odessa, Kharkiv, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia. Lo riferisce il Ministero dell’Energia, come riportano i media ucraini. Sono in corso lavori di ripristino di emergenza.
Nella notte le forze russe hanno attaccato le infrastrutture energetiche nella regione di Odessa con droni. Lo ha riferito su Telegram il capo dell’amministrazione statale regionale di Odessa, Oleh Kiper riportato da Ukrinform. Le unità di difesa aerea ucraine hanno abbattuto la maggior parte dei bersagli aerei, ma sono stati confermati colpi contro impianti energetici. L’attacco ha danneggiato anche i locali di un magazzino e un edificio amministrativo. Tutti gli incendi sono stati rapidamente spenti dai servizi di emergenza. Non sono state segnalate vittime.
Le truppe russe hanno bombardato la stazione degli autobus di Novovorontsovka, nella regione ucraina di Kherson. Due persone sono rimaste ferite nell’attacco, una al collo e l’altra alla gamba. Una è in condizioni gravi. Lo riporta su Telegram l’Amministrazione militare regionale di Kherson.
Un uomo di 53 anni è morto stamattina a Kherson a causa dei bombardamenti. Lo annuncia il presidente della regione Alexander Prokudin su Telegram, ripreso dai media ucraini.
Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto o bloccato 94 droni utilizzati dall’esercito russo negli attacchi notturni contro il Paese. Registrati attacchi in 11 località. Lo ha annunciato l’aeronautica militare ucraina su Telegram, secondo quanto riportato da Ukrinform. Secondo l’esercito, a partire dalle 20:00 di giovedì 6 novembre, le forze russe hanno lanciato 128 droni di vario tipo contro l’Ucraina, tra cui gli UAV Shahed e Gerbera. I lanci sono stati effettuati da Kursk, Oryol, Millerovo e Primorsko-Akhtarsk, nonché da Chauda nella Crimea occupata. Circa 80 degli obiettivi sono stati identificati come droni d’attacco di tipo Shahed.
Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe abbiano preso il controllo del villaggio di Uspenivka, nella regione di Zaporizhzhia, in Ucraina sud-orientale. Lo riporta l’agenzia Interfax. Le dichiarazioni del dicastero russo non sono verificabili in maniera indipendente.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, “ha smentito notizie circolate su media occidentali e ucraini secondo le quali il ministro degli Esteri Serghei Lavrov sarebbe caduto in disgrazia presso il presidente Vladimir Putin”, lo riporta la Tass. “In queste notizie non c’è nulla di vero, Lavrov continua sicuramente a lavorare come ministro degli Esteri”, ha affermato il portavoce, citato dall’agenzia russa.
Media, Ungheria pronta ad alternativa a petrolio russo
L’unica compagnia di raffinazione petrolifera ungherese, Mol Nyrt., trova un’alternativa al petrolio russo. Lo scrive Bloomberg. Mol Nyrt., che gestisce raffinerie di petrolio in Ungheria e Slovacchia, ha affermato che un oleodotto dalla Croazia potrebbe effettivamente diventare un’alternativa per la maggior parte delle sue forniture di petrolio se le forniture russe tramite l’oleodotto Druzhba attraverso l’Ucraina dovessero cessare. Oggi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vedrà alla Casa Bianca il primo ministro ungherese Viktor Orbán dopo le sanzioni Usa al petrolio russo.
Kallas, ‘stretta sui visti in Ue per i cittadini russi’
“È difficile giustificare l’inizio di una guerra e aspettarsi di poter circolare liberamente in Europa. L’Ue sta inasprendo le norme sui visti per i cittadini russi a causa dei continui disturbi causati dai droni e degli atti di sabotaggio sul suolo europeo. Viaggiare nell’Ue è un privilegio, non un diritto acquisito.” Lo annuncia su X l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
