I russi hanno approfittato delle avverse condizioni meteorologiche, in particolare della fitta nebbia, per penetrare a Pokrovsk, nella regione di Donetsk. In città sono entrati oltre 300 invasori. Lo afferma il 7° Corpo d’assalto aviotrasportato, ripreso da Tbc Ukraina. Come spiegato dalle forze aeree d’assalto, negli ultimi giorni le forze russe hanno intensificato gli sforzi per penetrare a Pokrovsk utilizzando veicoli leggeri. “Ciò riduce la nostra capacità di effettuare ricognizioni aeree e di colpire in terreno aperto”, ha spiegato il comando.
A causa dell’intensificarsi delle azioni di assalto russe, della maggiore esposizione al fuoco e per salvaguardare la vita del personale, le forze ucraine di difesa del sud annunciano di essersi ritirati dalle posizioni vicine a 5 insediamenti nella regione di Zaporizhzhia. Lo riportano i media ucraini. “A Zaporizhzhia, sono in corso intensi combattimenti da diversi giorni consecutivi. Negli ultimi giorni, sono stati registrati fino a un centinaio di scontri”. In particolare le forze ucraine si sono ritirate dalle posizioni vicine a Novouspenivske, Novye, Okhotnyche, Uspenivka, Novomykolaivka.
L’annuncio arriva dopo che i servizi d’intelligence russi (Fsb) hanno affermato che attacchi con missili ipersonici Kinzhal sono stati effettuati su un centro di spionaggio elettronico vicino a Kiev e su una base aerea che ospita jet F-16 come “rappresaglia alla provocazione” che secondo Mosca è stata orchestrata dai servizi segreti ucraini per impossessarsi si un Mig-31 russo e farlo dirigere verso una base della Nato. Secondo l’Fsb, citato dall’agenzia Interfax, sono stati colpiti il centro di spionaggio elettronico a Brovary, nella regione di Kiev, e l’aeroporto di Starokonstantinov, nella regione di Khmelnitsky.
In precedenza l’Fsb aveva detto di avere scoperto un piano dell’intelligence ucraina, supervisionato da quella britannica, per impossessarsi di un Mig-31 armato con un missile ipersonico Kinzhal e farlo dirigere verso la base Nato di Costanza, in Romania, per farlo presumibilmente abbattere e creare così un incidente che avrebbe potuto portare a uno scontro aperto tra la Russia e l’Alleanza Atlantica. Sempre secondo i servizi russi, gli ucraini avrebbero cercato di reclutare il pilota e il navigatore del jet di Mosca offrendo loro tre milioni di dollari.
Intanto in un’inaspettata inversione di tendenza, l’amministrazione Trump sta spingendo per eliminare dal testo della risoluzione annuale dell’Onu la difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina e il termine ‘aggressione’: lo scrive il Kyiv Post. La risoluzione annuale presentata dall’Ucraina al Terzo Comitato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite è da anni un pilastro diplomatico, che riafferma il sostegno internazionale alla sovranità del paese. L’anno scorso gli Usa si sono uniti ad altri 77 paesi mentre ora Washington vuole che la risoluzione venga riformulata con la più ampia definizione di “guerra in Ucraina”.
I russi hanno effettuato anche un massiccio attacco con droni nella regione di Odessa. L’attacco ha danneggiato le infrastrutture energetiche e di trasporto e ha ferito una persona. Le infrastrutture della regione al momento funzionano grazie ai generatori. Lo afferma il servizio di emergenza statale come riportano i media ucraini. In seguito ai raid russi agli energetici in diverse regioni, questa mattina gli abitanti delle regioni di Zaporizhia, Dnipropetrovsk e Odessa sono rimasti senza elettricità. Lo ha riferito l’ufficio stampa di Ukrenergo.
Il ministero della Difesa russo ha poi affermato che le sue forze hanno preso il controllo di tutta la parte orientale della città di Kupyansk, nella regione ucraina di Kharkiv. Il ministero della Difesa aggiunge che nella regione di Zaporizhzhia è stato conquistato un altro villaggio, quello di Novouspenovskoe.
Le forze di difesa ucraine hanno attaccato la raffineria di petrolio di Saratov e un terminal marittimo nella città di Feodosia in Crimea. Lo annuncia lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine, ripreso da Rbc Ukraina. Secondo quanto riferito, l’impianto di Saratov produce più di 20 tipi di prodotti petroliferi, tra cui benzina, olio combustibile, gasolio, gasolio, zolfo industriale e altri. L’impianto serve anche le esigenze dell’esercito russo. Colpito anche il “Marine Oil Terminal” della JSC a Feodosia, un importante snodo per la fornitura di carburante e lubrificanti via mare.
Il governo rumeno ha riferito della presenza di “possibili frammenti di drone” sul proprio territorio, a seguito degli attacchi aerei russi contro il porto ucraino di Izmail sul Danubio ieri. Le autorità rumene “sono state informate dell’impatto di un oggetto aereo al suolo a circa 5 km a sud del confine” nella regione settentrionale di Tulcea ieri, ha annunciato il ministero romeno della Difesa in un comunicato. È stato diramato un avviso alla popolazione locale. “Squadre militari si sono recate sul posto e hanno segnalato la presenza di possibili frammenti di drone”, ha aggiunto il ministero, specificando che l’area era stata messa in sicurezza e che le ricerche erano state avviate in mattinata. I servizi di emergenza regionali hanno dichiarato di aver ricevuto una chiamata che segnalava la possibile caduta di un oggetto e, al loro arrivo, “i vigili del fuoco hanno stabilito che l’impatto con il suolo non aveva causato un incendio”, secondo un comunicato.
Il Cremlino ha annunciato che nella serata di oggi è in programma a Mosca un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente kazako Jomart Tokayev: lo riferiscono le agenzie russe citando il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, secondo cui Putin potrebbe anche avere “una telefonata internazionale nel pomeriggio”. “Se il presidente del Kazakistan riterrà necessario informare il nostro presidente sul contenuto dei contatti avuti a Washington, ciò sarà ovviamente di grande interesse per la parte russa”, ha detto Peskov ai giornalisti. La settimana scorsa il presidente Usa Donald Trump ha incontrato alla Casa Bianca Tokayev e i presidenti di altri Paesi dell’Asia centrale.
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