“I Comuni costituiscono la prima linea della nostra democrazia e che i cittadini vi si riconoscono. L’essere termometro della partecipazione civica e, dunque, della fiducia nelle istituzioni della Repubblica, sollecita assicurare che essi siano specchio della volontà popolare, tanto più in un momento di preoccupante flessione dell’esercizio del voto. Vorrei ripetere di fronte a voi che non possiamo accontentarci di una democrazia a bassa intensità. Questa carenza non potrebbe in alcun modo essere colmata da meccanismi tecnici, che potrebbero, in qualche caso, aggravarla: la rappresentatività è un’altra cosa”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando all’assemblea dell’Anci.
“La riduzione dell’affluenza alle urne – ha sottolineato il presidente della Repubblica – è una sfida per chi crede nel valore della partecipazione democratica dei cittadini”.
“Insieme” è la prima parola del titolo di questa assemblea: un’ambizione carica di valori e significati importanti, da perseguire con determinazione tanto più in questo tempo di polarizzazione, di dure contrapposizioni, di radicalizzazioni. Nelle politiche di coesione i Comuni sono centri propulsivi e, al contempo, indispensabili strumenti operativi”, ha aggiunto il capo dello Stato.
Per Mattarella inoltre “le politiche per la casa, nella duplice segnalazione di un’emergenza per le tensioni abitative che si manifestano e, insieme, di un bisogno fondamentale cui corrispondere per sostenere l’avvio di serie iniziative di sostegno alla natalità, richiedono uno sforzo di programmazione, che interpella, insieme, Comuni, Regioni e Stato. Si tratta di politiche basilari per incoraggiare le nuove famiglie, per favorire i giovani studenti, per includere i lavoratori che giungono, in caso diverso marginalizzati e sospinti nel degrado. E’ una stagione che l’Italia visse all’epoca delle migrazioni interne, a cavallo degli anni ’60”.
“Accorciare le distanze e includere è tema che, nelle sue declinazioni territoriali e nelle sue articolazioni, si impone oggi come priorità. Sono le due città, le due Italie a “doppia anima”, di cui ha parlato il presidente Manfredi. Una società con una struttura demografica come la nostra non può permettersi di trascurare risorse. Riguarda gli spazi che producono esclusione sociale, i luoghi del degrado e dell’illegalità, l’abbandono di aree dismesse, la desertificazione e rinaturalizzazione di aree un tempo abitate e presidiate. Siamo davanti a forme inedite di disagio e a nuove povertà, e anche a domande più esigenti, che non possiamo trascurare o mettere tra parentesi”, ha proseguito il presidente della Repubblica.
“Una società con una struttura demografica come la nostra non può permettersi di trascurare risorse. Riguarda gli spazi che producono esclusione sociale, i luoghi del degrado e dell’illegalità, l’abbandono di aree dismesse, la desertificazione e rinaturalizzazione di aree un tempo abitate e presidiate. Siamo davanti a forme inedite di
disagio e a nuove povertà, e anche a domande più esigenti, che non possiamo trascurare o mettere tra parentesi”, ha sottolineato ancora.
Il capo dello Stato ha poi evidenziato che “l’intelligenza artificiale può offrire straordinarie possibilità per rendere più efficienti e fruibili i servizi, tenendo alta l’attenzione a non far sorgere nuovi ambiti di esclusione di cittadini, specialmente tra quelli più anziani, che costituiscono una grande componente nazionale. Quattordici milioni di italiane e italiani. Il disegno dei nostri borghi, delle nostre città, deve essere necessariamente rielaborato per corrispondere al principio irrinunciabile di far valere concretamente l’uguaglianza dei cittadini in tutte le stagioni della loro vita”.
“Il Piano europeo di rilancio – ha quindi evidenziato – è diventato un acceleratore delle professionalità e delle competenze dei Comuni italiani, che adesso sono a disposizione della società e che sarebbe un dannoso impoverimento di risorse non utilizzare al meglio. La Agenda per la Coesione, che avete presentato alla Commissione Europea, presenta particolare valenza. L’Europa dei Comuni non è uno slogan astratto, ma una realtà che invoca un serio programma di lavoro”.
In un messaggio video, la premier Giorgia Meloni ha evidenziato che “la legge di Bilancio per il 2026, che per la prima volta dopo molti anni non prevede nuovi tagli per il comparto degli enti locali e anzi incrementa il fondo per i minori affidati da 100 a 250 milioni di euro, stabilizza il contributo di 60 milioni per i centri estivi, amplia il fondo perequativo verticale e alleggerisce le rigidità del fondo crediti di dubbia esigibilità, venendo incontro alle richieste dei comuni di maggiore flessibilità sulla spesa corrente pur nel ristretto perimetro dei vincoli europei”.
“L’Anci troverà sempre nel governo un interlocutore attento, nel merito dei problemi. E il governo non mancherà mai di riconoscere all’Anci il ruolo che gli è proprio, ovvero quello di cerniera istituzionale e di cinghia di trasmissione delle istanze dei Comuni e dei sindaci. Questo dialogo costante ci ha permesso, in questi anni, di affrontare insieme numerose sfide e di raccogliere risultati significativi. A partire dalla legge di bilancio per il 2026”.
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