È morto strozzato dal laccetto della felpa, e quindi soffocato, mentre giocava nel prato dell’asilo nido. Due anni frequentava il nido Ambarabà Ciccì Coccò di Soci, una frazione popolosa vicina a Bibbiena (Arezzo), nel Casentino, sulla strada per la montagna.
La tragedia nel verde della struttura comunale, in un momento di gioco all’aperto. Secondo prime ricostruzioni, il piccolo pare stesse correndo quando il cordino della felpa si è impigliato a un ramo, stringendolo al collo, ogni presa è molto forte se si considera l’esilità di un bimbo così piccolo. Le educatrici si sono accorte subito di quanto accadeva, hanno cercato di liberarlo dalla stretta e hanno iniziato la rianimazione mentre chiamavano i soccorsi. Sul posto sono arrivati un’ambulanza del 118 e l’elisoccorso Pegaso per l’eventuale evacuazione rapida in ospedale.
Per oltre un’ora i sanitari hanno provato disperatamente a salvarlo, ma ogni tentativo non è riuscito. Nel frattempo sono stati rintracciati i genitori, Alessandro e Caterina, una coppia giovane che abita in un borgo nelle vicinanze. Molto conosciuti in paese, sono stati avvertiti mentre erano al lavoro. In pochi minuti hanno raggiunto l’asilo dove hanno scoperto che Leonardo non ce l’ha fatta e sono crollati nella disperazione più totale.
Davanti alla scuola, in serata, sono comparsi fiori, peluche e messaggi di cordoglio. “Non si può morire così, a due anni soltanto”, ha detto una parente, sconvolta, in lacrime. La maestra che ha soccorso per prima Leonardo ha avuto un malore molto forte, con attacco d’ansia, tanto da venire ricoverata in ospedale con terapia di ossigeno.
I carabinieri della compagnia di Bibbiena hanno isolato l’area dell’incidente ed hanno avviato gli accertamenti. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, coordinato dalla pm Julia Maggiore che è andata a fare un sopralluogo. Al momento non ci sarebbero indagati e il giardino del nido è stato posto sotto sequestro. Il sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli, ha parlato di “una tragedia che ferisce tutti”, annunciando la chiusura temporanea. Proclamato il lutto cittadino. La piccola Soci è sconvolta. Il Comune ha messo le bandiere a mezz’asta.
Tutta la vallata si è raccolta nel dolore e nella prostrazione.
Nell’immediatezza dei fatti, via via che si spargeva la voce, si sono precipitati alla struttura anche i familiari degli altri bimbi. La cooperativa Koinè che gestisce il nido ha poi diffuso una nota: “La perdita di un figlio non è uno dei pochi o tanti dolori che la vita ci riserva – si legge anche -. È il dolore assoluto, privo di consolazione e di rimedio. Non abbiamo frasi che possano lenire il dolore lancinante dei genitori e della famiglia”, “la nostra vicinanza è motivata dal senso del nostro lavoro e della nostra missione: accogliamo i bambini quando sono piccolissimi, li aiutiamo a crescere, siamo insieme alle famiglie perché questo si realizzi nel modo migliore”, “le nostre operatrici, colpite e sconvolte dalla tragedia, si sono messe a disposizione degli inquirenti per fornire ogni elemento utile. Adesso possiamo solo dire che i genitori e la famiglia sono nei nostri cuori”.
L’autopsia, che sarà disposta nelle prossime ore, chiarirà le cause del decesso. Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità nell’incidente. Tuttavia la prima ricostruzione fa emergere una circostanza rarissima a determinarsi, quasi del tutto imprevedibile. Il piccolo Leonardo viene ricordato da tutti come un bimbo allegro e curioso, sempre sorridente.
Un altro bambino piccolo, 17 mesi, a Genova sta lottando per vivere all’ospedale Gaslini dopo che è rimasto ustionato dall’acqua bollente nel 60% del corpo. L’incidente si è verificato in un’abitazione di Villanova d’Albenga. Ora è ricoverato in gravi condizioni.
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