Almeno 120 persone sono rimaste ferite, fra cui 40 poliziotti, e 20 sono state arrestate ieri negli scontri avvenuti nel centro di Città del Messico durante la massiccia protesta, convocata dal movimento globale Generazione Z e dal locale Movimento Sombrero, contro la politica del governo messicano nei confronti del crimine violento, accusandolo di complicità con i narcos. Lo riferiscono fonti del governo locale.
Migliaia di persone hanno marciato sulla Zocalo, la storica piazza principale della capitale, sull’onda dello shock provocato in tutto il Messico dal recente assassinio di Carlos Manzo, sindaco di Uruapan, nello stato di Michoacan, a ovest della capitale, che si era messo in luce per aver dichiarato guerra alla criminalità organizzata.
La protesta si è concentrata davanti al palazzo presidenziale, che affaccia sullo Zocalo, dove risiede e lavora la presidente Claudia Sheinbaum. Diversi manifestanti, alcuni con passamontagna, hanno abbattuto le transenne che proteggevano il palazzo e lanciato pietre contro la polizia antisommossa, che ha risposto con gas lacrimogeni, secondo una testimonianza dell’Afp.
“Per diverse ore, la mobilitazione si è sviluppata pacificamente, finché un gruppo di individui incappucciati non ha iniziato a commettere atti di violenza”, ha dichiarato ai giornalisti Pablo Vazquez, capo della sicurezza di Città del Messico.
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