La ‘grande sacerdotessa’, interpretata dall’attrice ellenica Mary Mina, ha acceso la torcia con la fiamma olimpica. L’accensione è avvenuta nel museo archeologico, di fronte alla suggestiva statua in marmo della Nike di Peonio, risalente al 420 a.C. circa.
A causa della pioggia che è caduta negli ultimi giorni, non è stato possibile ottenere oggi la fiamma con l’uso dello specchio parabolico, che concentra i raggi del sole, previsto dal rito tradizionale. La fiamma era stata accesa durante una prova della cerimonia lo scorso lunedì’, in un giorno soleggiato, ed è stata tenuta in serbo per oggi.
In apdertura della cerimonia di accensione della fiamma la soprano Christina Poulitsi ha eseguito l’inno olimpico. È stata poi la volta degli inni nazionali di Italia e Grecia eseguiti dal coro dei bambini della Scuola Italiana di Atene.
L’apertura della cerimonia è andata avanti nell’insolita veste al chiuso con l’attore Yannis Stankoglou che ha recitato “La luce di Olimpia”, del poeta greco Takis Doxa, il cui ultimo verso recita “sia pace al mondo intero”.
Al termine della lettura il sindaco di Archea Olimpia, Aristides Panagiotopoulos, ha presentato i suoi saluti: “Qui la storia vive intorno a noi e non è relegata al passato, lungo i sentieri che portano allo stadio e al santuario: continua a insegnare che la pace può germogliare da una piccola valle e diventare un bene mondiale. L’uomo ha diritto a una vita senza paura, senza guerra”, ha aggiunto il sindaco.
“L’accensione della fiamma ci ricorda i valori che ispirano l’uomo: rispetto della vita, giustizia, fratellanza. In un mondo dove la tensione aumenta e le armi parlano, Olimpia chiede che si senta la voce di un’etica che mette al centro l’uomo, che rifiuta la guerra e chiede la protezione dei bambini”, ha dichiarato il sindaco. “La fiamma non può fermare la guerra ma può portare la luce nel buio: Olimpia può essere luogo di incontro, perché il mondo ha bisogno di un luogo neutrale dove il valore della vita umana è più forte di tutto il resto”, ha concluso Panagiotopoulos.
“Stando qui oggi è impossibile non essere ispirati e commossi dal peso della storia e della tradizione che sono al centro del nostro grande Movimento olimpico. In questo luogo davvero speciale (…) siamo in grado di tracciare una linea chiara che collega i Giochi antichi e quelli moderni”: lo ha dichiarato Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026, durante la cerimonia di accensione della fiamma a Olimpia.
“Oggi, mentre la fiamma olimpica inizia il suo viaggio verso Milano Cortina 2026, celebriamo lo stesso ideale – Armonia – un’armonia e un’unità che riunirà tutta l’Italia e tutto il mondo per i Giochi Olimpici tra soli 72 giorni”, ha dichiarato Malagò.
“Nel 1960, il percorso della staffetta della torcia per i Giochi Olimpici di Roma fu progettato per collegare Atene e Roma come centri della civiltà classica. Come per quei Giochi di 65 anni fa, la staffetta della torcia Milano Cortina rispetterà il nostro patrimonio classico comune, passando per i monumenti imperiali di Roma, Pompei, la Via Appia e le regioni della Magna Grecia, creando una storia di continuità tra l’antica Grecia, l’antica Roma e l’olimpismo moderno”, ha aggiunto il n.1 della Fondazione Milano-Cortina 2026.
“Questo è un luogo speciale per me, quello di un lungo viaggio iniziato nel 2004 che ha cambiato la mia vita e la Grecia continuerà a tenere una luce accesa nel mio cuore”, ha detto Kirsty Coventry, presidente del Comitato olimpico internazionale, durante la cerimonia di accensione della fiamma a Olimpia.
Coventry, ex nuotatrice, ha vinto l’oro ai Giochi di Atene nel 2004. Nel suo discorso non è mancato un momento di commozione, di cui si è scusata sorridendo: “Non dovevo commuovermi ma questo posto è molto speciale”, ha aggiunto.
“Questi giochi avvengono in un momento particolare, viviamo in un mondo diviso, per questo i giochi occupano un posto speciale e simbolico: è nostro dovere assicurare che gli atleti di tutto il mondo si possano incontrare pacificamente e ispirare tutti quelli nel mondo che li stanno guardando”, ha dichiarato.
“La cerimonia di oggi ricorda in cosa consiste l’anima dei giochi: competizioni pacifiche, fratellanza, amicizia. Porteremo questa luce dal passato al presente, per continuare in un futuro condiviso. Crediamo fermamente nella tregua olimpica, e nel mettere da parte le nostre differenze per futuro luminoso”, ha aggiunto.
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