Il riconoscimento legale della Crimea e del Donbass come territori russi, e non solo de facto, è “una questione chiave” che sarà discussa con una delegazione americana attesa la prossima settimana a Mosca, ha detto il presidente Vladimir Putin, citato da Interfax. “Questo è un argomento dei nostri negoziati con gli Usa, … una questione chiave”, ha affermato Putin.
Steve Witkoff “difende gli interessi del suo presidente e del suo Paese come li vede”, non quelli della Russia, ha detto poi Putin dopo le polemiche sulla telefonata tra l’inviato speciale Usa e il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov. “E’ vero – ha affermato Putin, citato dalla Tass – abbiamo un dialogo, e non è facile. Sì, conduciamo questo dialogo senza insultarci e sputarci addosso, da persone intelligenti”. Quanto ai contenuti della telefonata, potrebbero anche essere “un falso”, ha aggiunto Putin, e comunque spiare le conversazioni “è un crimine in Russia”.
Per il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, la presenza di truppe della cosiddetta ‘Coalizione dei Volenterosi’ in Ucraina è “assolutamente esclusa”. “Attualmente, insistono sulla presenza di una certa Coalizione dei Volenterosi in Ucraina, ciò che è assolutamente escluso, e mina l’intero significato e il contenuto di un accordo di pace”, ha affermato Grushko, citato dall’agenzia Interfax.
Nel 2022 alti ufficiali tedeschi a Berlino hanno messo a punto un piano segreto per una guerra con la Russia. Ora stanno per attuarlo. Il piano, di cui è venuto a conoscenza il Wall Street Journal – l’Operation Plan Germany – è un monumentale documento classificato di 1.200 pagine e al suo interno si descrive in dettaglio come fino a 800.000 soldati tedeschi, statunitensi e di altre forze Nato, sarebbero stati trasportati verso est, verso la linea del fronte. Descrive i porti, i fiumi, le ferrovie e le strade che avrebbero percorso, e come sarebbero stati riforniti e protetti durante il tragitto.
I team negoziali di Ucraina e Stati Uniti si incontreranno presto: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Kiev Andrii Sybiha, aggiungendo che Kiev si concentrerà sui passi specifici delle proposte di pace. Lo riporta il Guardian. “Ci aspettiamo risultati concreti. Risultati concreti affinché si possano fare progressi”, ha dichiarato Sybiha in una conferenza stampa. “Raggiungere una tregua è estremamente importante per noi, e l’Ucraina lo ha dimostrato ripetutamente”.
Il segretario di Stato Marco Rubio ha detto agli alleati europei che gli Stati Uniti vogliono un accordo di pace prima di accettare qualsiasi garanzia di sicurezza per l’Ucraina. Lo riporto il sito statunitense di Politico, citando un diplomatico europeo e una persona a conoscenza delle conversazioni. Tale condizione è stata sottolineata nelle proposte americane a Kiev nell’ultima settimana, hanno affermato le fonti. Rubio, in una telefonata martedì con i funzionari europei, ha sostenuto che il presidente Donald Trump negozierà garanzie a lungo termine per la sicurezza dell’Ucraina, che garantirebbero a Kiev di sentirsi al sicuro. Nel corso delle interlocuzioni Rubio – scrive la testata – ha anche accennato in modo generico ad altre questioni da affrontare dopo un accordo, che gli europei hanno interpretato come l’integrità territoriale dell’Ucraina e il congelamento dei beni russi. Il Dipartimento di Stato ha smentito la ricostruzione delle dichiarazioni di Rubio. “Il segretario di Stato, insieme all’intera amministrazione Trump, ha chiaramente sottolineato che le garanzie di sicurezza dovrebbero essere parte integrante di qualsiasi accordo di pace, come ha costantemente ribadito sia in pubblico che in privato”, ha spiegato a Politico Tommy Pigott, portavoce del Dipartimento di Stato.
“Nessun territorio occupato sarà mai riconosciuto come russo”. È quanto afferma l’Eurocamera nella relazione sul piano di pace per l’Ucraina, approvata questa mattina a Strasburgo con 401 voti a favore, 70 contrari e 90 astenuti. La relazione inoltre riconosce gli sforzi negoziali degli Usa, ma critica “l’ambivalenza di Washington”, giudicata “dannosa ai fini di una pace duratura”. “Qualsiasi accordo, affermano gli eurodeputati, non potrà limitare il diritto dell’Ucraina a difendere sovranità e integrità territoriale, né la sua libertà di scegliere le proprie alleanze, senza veti russi”.
Nel caso si raggiungesse un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev, la Turchia sarà pronta a fare parte di una forza militare “di rassicurazione” da schierare in Ucraina a garanzia della pace, dopo l’appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente francese Emmanuel Macron. “Innanzitutto, è necessario stabilire un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Successivamente, è necessario definire un quadro di missione con un mandato chiaramente definito e determinare la misura in cui ciascun Paese contribuirà”, ha affermato il ministero della Difesa di Ankara, come riferisce la tv di Stato Trt. “Le Forze Armate turche sono pronte a sostenere qualsiasi iniziativa che porti sicurezza e stabilità nella nostra regione”, ha aggiunto il ministero.
Il ministero della Difesa turco ha affermato che un cessate il fuoco tra Ucraina e Russia deve essere raggiunto prima di poter avviare qualsiasi discussione su un possibile dispiegamento di truppe per una potenziale “forza di rassicurazione”. Lo riporta il Guardian, ricordando che martedì, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che una tale forza sarebbe composta da soldati francesi, britannici e turchi. Ankara, che ha mantenuto cordiali rapporti sia con Mosca sia con Kiev, si è detta disponibile a discutere di tale dispiegamento, ma solo se ne fossero stabilite le modalità. “Innanzitutto, deve essere stabilito un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. In seguito, deve essere definito un quadro di missione con un mandato chiaro e deve essere determinata la misura in cui ciascun paese contribuirà”, ha dichiarato il ministero in conferenza stampa rispondendo alle domande sui commenti di Macron.
Il viceministro di Kiev: ‘Gettate le basi per uno Stato Ue moderno’
“L’Ucraina non solo sta difendendo la sua libertà, ma stiamo costruendo le basi di uno Stato europeo moderno, una comunità resiliente e unita, da integrare nell’Ue”. Lo ha rivendicato il viceministro per lo Sviluppo delle Comunità e dei Territori dell’Ucraina, Oleksii Riabykin, intervenendo alla riunione della commissione per la cittadinanza, la governance, gli affari istituzionali ed esterni (Civex) del Comitato europeo delle regioni in corso a Prešov, in Slovacchia. Sottolineando l’importanza della “cooperazione transfrontaliera” nel percorso verso la piena adesione all’Unione Europea, Riabykin ha sottolineato che la “situazione a Kiev rimane molto difficile. Proprio questa settimana, a causa dei massicci bombardamenti da parte della Russia, oltre 100 famiglie sono rimaste senza elettricità e 400.000 persone sono rimaste senza energia elettrica”.
Euroclear all’Ue: ‘Dall’uso di asset costi debito più alti’
L’uso degli asset russi implicherà “costi del debito più alti” per i governi europei. Lo ha sottolineato Euroclear, la società belga che detiene gran parte dei beni congelati di Mosca, in una lettera inviata alla Commissione Ue e visionata dal Financial Times. Secondo Euroclear il piano di prestiti per l’Ucraina sarebbe percepito come una “confisca” al di fuori dell’Ue e spaventerebbe gli investitori nel debito sovrano europeo. “Il premio di rischio che ne deriva porterà a un aumento sostenuto degli spread dei titoli di Stato europei, aumentando i costi di finanziamento per tutti gli Stati membri”, si legge nel testo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
