Serviva una scossa, è arrivata una vittoria. Dopo tredici giornate di campionato senza successi, l’Hellas Verona ritrova finalmente il sorriso superando l’Atalanta per 3-1 in una serata che potrebbe rappresentare una svolta tanto tecnica quanto emotiva. In avvio solo due le novità nelle formazioni titolari. Palladino non ama il turnover e, infatti, di quella che potrebbe essere la formazione titolare anti Chelsea inserisce al centro dell’attacco Krstovic lasciando in panchina Scamacca. Zanetti, invece, fa pagare dazio all’errore di Valentini con il Genoa, argentino in panchina e Bella-Kotchap a formare il tridente difensivo.
Inizio a ritmi serrati con il Verona bravo ad andare a pressare alto, cercando di sporcare la costruzione dal basso dell’Atalanta. Giovane infila Carnesecchi ma la rete è annullata per l’evidente posizione del brasiliano, poi è Belghali a salvare sull’angolo di Lookman e la successiva spizzata di Djimsiti. Mezz’ora di buon calcio, tanta pressione su entrambi i fronti, squadre corte e tanta frenesia. L’Atalanta ha un paio di buone opportunità su palle inattive, il Verona sembra però più affamato e, infatti, colpisce. Palla sempre in verticale a favorire la profondità di Mosquera, colpo di tacco del colombiano per l’accorrente Belghali che sterza di destro e di sinistro scaraventa alle spalle di Carnesecchi. E’ un Verona feroce, che annusa il sangue. Il raddoppio è questione di minuti. Su una palla vagante al limite dell’area Giovane fa esplodere un sinistro violentissimo che deviato da Hien si insacca nella porta di Carnesecchi. L’Atalanta torna negli spogliatoi frastornata dall’intensità di un Verona capace di mettere grinta, ritmo, cattiveria ma anche quella qualità rimasta nelle ultime prestazioni lettera morta. Palladino prova a dare la scossa con le sostituzioni in avvio di ripresa, fuori Kossounou e Krstovic, dentro Kolasinac e Scamacca. Ma la reazione dell’Atalanta trova il disco rosso di Montipò, bravissimo a smanacciare sulla linea il pallone deviato involontariamente da Niasse. L’Atalanta prova ad alzare la propria intensità ma non scalfisce un Verona indomito e in grado di lottare pallone su pallone. Palladino le prova tutte, altro doppio cambio per dare brio alla propria squadra con Pasalic e Zelewski che prendono il posto di Ederson, opaco e Zappacosta in calo. Più dubbi lascia la decisione di togliere De Ketelaere, vivace, per Samardzic. Il Verona va addirittura sul 3-0 in un’azione a dir poco confusa. L’Atalanta chiede a gran voce un rigore per un fallo di mano di Bella-Kotchap, l’arbitro non fischia e parte un contropiede bello e spietato che su assist di Giovane porta alla conclusione chirurgica dal limite di Bernede che batte nuovamente Carnesecchi. Ma alla fine il rigore per la mano di Bella-Kotchap arriva con il difensore che tocca la conclusione di Scamacca. Lo stesso attaccante della Nazionale dal dischetto supera Montipò. Nel finale scende una fitta nebbia sul Bentegodi che non può nascondere le ritrovate speranze salvezza del Verona.
LA CRONACA DELLA PARTITA
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