16:00
Ong, a Sednaya non ci sono detenuti intrappolati
L’Associazione per i detenuti e gli scomparsi nella prigione di Sednaya (Admsp) ha affermato in una dichiarazione che non ci sono più prigionieri intrappolati né sopra né sottoterra del carcere-mattatoio vicino Damasco. Lo riporta la Bbc. “Non c’è verità sulla presenza di detenuti intrappolati sottoterra e le informazioni contenute in alcuni resoconti della stampa sono imprecise”, afferma l’associazione secondo cui i suoi team hanno confermato che il carcere “è stato svuotato di tutti i detenuti in tutti i suoi edifici”. L’ultimo detenuto del carcere – sottolinea il gruppo – è stato liberato ieri.
15:40
Media, la Grecia sospende le domande di asilo dei siriani
La Grecia ha sospeso le richieste di asilo di circa 9.000 siriani. Lo scrive Reuters online citando una fonte di alto livello del governo ellenico. La decisione giunge dopo che anche Germania e Austria hanno bloccato le richieste di asilo per i cittadini siriani.
13:30
Hezbollah: ‘in Siria trasformazione importante e pericolosa’
Il parlamentare libanese di Hezbollah Hassan Fadlallah ha rilasciato la prima dichiarazione del gruppo filo Iran dopo la caduta di Damasco in mano ai ribelli siriani: “Quello che sta accadendo in Siria è una trasformazione importante, pericolosa e nuova, e il come e il perché di ciò che è accaduto richiedono una valutazione, e la valutazione non viene fatta sui podi”, ha detto.
Hezbollah ha svolto un ruolo importante nel sostenere Assad durante 14 anni di guerra in Siria, prima di riportare i suoi miliziani in Libano lo scorso anno per combattere contro Israele, un ridispiegamento che ha indebolito le linee del governo siriano.
13:02
Tv, Jolani sceglie un premier di Hts per governo transitorio
Sarà Muhammad Bashir, e non l’esiliato ex premier siriano Riad Hijab o l’attuale primo ministro Muhammad Jalali, il capo del governo di transizione a Damasco. Lo riferisce la tv al Jazira nella capitale siriana secondo cui Muhammad Bashir è il premier del “governo di salvezza”, che da anni amministra nel nord-ovest siriano le aree sotto controllo di Hayat Tahrir ash Sham (Hts), guidata da Abu Muhammad Jolani (Ahmad Sharaa). La scelta di Muhammad Bashir sarebbe stata imposta, afferma la tv, dallo stesso Jolani.
12:40
La Germania blocca le richieste di asilo dalla Siria
Il ministero dell’Interno tedesco ha deciso di stoppare le decisioni sulle richieste di asilo da parte dei siriani, in seguito alla caduta di Assad. Lo scrive il portale di Der Spiegel. Al momento non è chiaro come si svilupperà la situazione, ha affermato un portavoce del ministero citato dal magazine, per questo motivo non è possibile fare delle valutazioni fondate.
12:30
Ue: ‘in Siria proteggere civili, minoranze, diplomatici’
“La caduta del regime criminale di Assad segna un momento storico per il popolo siriano. Esortiamo tutti gli attori a evitare ulteriori violenze, a garantire la protezione dei civili e a rispettare il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale. Esortiamo in particolare a proteggere i membri di tutte le minoranze, comprese quelle cristiane e di altre confessioni non maggioritarie, nonché a garantire la sicurezza dei cittadini stranieri e il rispetto delle rappresentanze diplomatiche a Damasco”. Lo dichiara l’Alto Rappresentate per la Politica Estera Kaja Kallas a nome dei 27 Paesi dell’Ue.
“Il nostro pensiero va a tutte le vittime del regime di Assad e alle vittime del conflitto siriano. Tutti i siriani devono avere la possibilità di conoscere la verità sulla sorte dei loro cari. Oggi siamo al fianco di tutti i siriani, sia nel Paese che nella diaspora, che sono pieni di speranza, ma anche di coloro che temono un futuro incerto. Tutti devono avere l’opportunità di riunificare, stabilizzare e ricostruire il loro Paese, ripristinare la giustizia e garantire la responsabilità”, si legge nella dichiarazione arrivata dove una serie di contatti, tra ieri sera e questa mattina, tra le cancellerie europee.
“È fondamentale preservare l’integrità territoriale della Siria e rispettare la sua indipendenza, la sua sovranità e le istituzioni statali, nonché respingere ogni forma di estremismo”, sottolinea Kallas rimarcando anche l’importanza di proteggere “il patrimonio culturale” siriano. “Ora più che mai, è imperativo che tutte le parti interessate si impegnino in un dialogo inclusivo, guidato dalla Siria e di sua proprietà, su tutte le questioni chiave per garantire una transizione ordinata, pacifica e inclusiva, nello spirito della Risoluzione 2254 dell’Onu.
In questo periodo critico, l’Unione europea è al fianco del popolo siriano e rimane in stretto contatto con i partner della regione e con i principali partner internazionali”, si legge nella dichiarazione nella quale l’Ue ribadiscono il loro sostegno all’inviato Onu per la Siria Geir Pedersen.
11:29
Onu: ‘chi ha commesso crimini sotto Assad ne deve rispondere’
Ogni transizione politica in Siria dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad deve includere l’accertamento delle responsabilità nei confronti di coloro che hanno commesso crimini sotto il suo governo: lo afferma il responsabile delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk.
“Ogni transizione politica deve garantire che i responsabili di gravi violazioni siano chiamati a rispondere delle loro azioni”, ha detto Turk aggiungendo: “Devono essere prese tutte le misure per garantire la protezione di tutte le minoranze e per evitare rappresaglie e atti di vendetta”.
10:51
Mosca: ‘Discuteremo sulle nostre basi in Siria con chi comanda’
“È troppo presto per parlarne, in ogni caso è tutto argomento di discussione con coloro che saranno al potere in Siria”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha risposto a una domanda sul futuro delle basi militari russe in Siria. Lo riporta l’agenzia Interfax, secondo cui Peskov ha anche dichiarato che ora Mosca stia agendo per garantire “la sicurezza” delle sue basi.
Peskov ha ammesso che la Russia è rimasta “sorpresa” dagli eventi che hanno portato alla caduta di Bashar al Assad in Siria. “Quello che è successo nel complesso probabilmente ha sorpreso il mondo intero, e noi non facciamo eccezione”, ha detto il portavoce del Cremlino, secondo il quale La Siria si avvia ad attraversare “un periodo molto difficile” contrassegnato da “instabilità”, e la Russia intende mantenere in materia un dialogo con i Paesi della regione, compresa la Turchia.
10:48
Il Cremlino: ‘Putin non ha in programma incontro con Assad’
Il presidente russo Vladimir Putin non ha in programma un incontro con Bashar al Assad, che ha ottenuto asilo politico a Mosca dopo avere lasciato la Siria. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe.
10:46
I siriani ispezionano i tunnel del carcere-mattatoio a Damasco
Le squadre di protezione civile siriana stanno indagando sulle “celle sotterranee nascoste” nella famigerata prigione di Sednaya, vicino A Damasco, dopo che con la caduta del regime il carcere, definito da Amnesty un ‘mattatoio umano’, è stato aperto e i detenuti rilasciati. Ora si tratta di capire se nelle celle sottoterra ci siano ancora persone vive. Lo riportano i medi internazionali.
Molti i video delle persone liberate dalla famigerata prigione. “Non abbiate paura… Bashar Assad è caduto”, dice uno dei ribelli in un video mentre cerca di far uscire in fretta e furia fiumi di donne dalla prigione di Sednaya. Mentre escono dalle celle, si può vedere un bambino camminare lungo un corridoio.
Secondo Rami Abdurrahman dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, decine di migliaia di detenuti sono stati finora liberati dalle prigioni siriane. In un rapporto indipendente del 2022, Admsp ha affermato che Saydnaya “è diventata effettivamente un campo di sterminio” dopo l’inizio della guerra civile, riporta Bbc. Si stima che più di 30.000 detenuti siano stati giustiziati o siano morti a causa di torture, mancanza di cure mediche o fame tra il 2011 e il 2018. Citando i resoconti dei pochi detenuti rilasciati, almeno altri 500 detenuti sono stati giustiziati tra il 2018 e il 2021.
10:40
Il Cremlino: ‘Putin ha deciso sull’asilo a Assad’
La decisione della Russia di dare asilo a Bashar al Assad è stata presa personalmente dal presidente Vladimir Putin. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato della agenzie russe.
09:49
La Turchia chiede per la Siria un ‘governo inclusivo’
‘Ci aspettiamo che gli attori internazionali, soprattutto le Nazioni Unite, diano una mano al popolo siriano e sostengano la creazione di un’amministrazione inclusiva’. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza ad Ankara con gli ambasciatori turchi nel mondo.
‘In Siria è iniziata una nuova era, ora è necessario concentrarsi sul futuro’, ha detto il ministro. ‘La Turchia, che ha teso la mano ai suoi fratelli siriani in tempi difficili, sarà con loro in questa nuova pagina che e’ stata aperta a Damasco’, riferisce la tv di Stato Trt.
09:50
Israele: ‘In Siria colpiti presunti siti di armi chimiche’
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha affermato che Israele ha colpito siti sospettati di possedere armi chimiche e razzi a lungo raggio in Siria per impedire che cadessero nelle mani di attori ostili. Lo riportano i media israeliani. Sa’ar afferma che “l’unico interesse che abbiamo è la sicurezza di Israele e dei suoi cittadini”. “Ecco perché abbiamo attaccato i sistemi d’arma strategici, come ad esempio le armi chimiche rimaste, o i missili e i razzi a lungo raggio, affinché non cadessero nelle mani degli estremisti.
09:37
Media: ‘La bandiera dei ribelli issata sull’ambasciata della Siria a Mosca’
La bandiera dell’opposizione siriana è stata issata stamattina sull’ambasciata siriana a Mosca: lo riporta la Tass. In precedenza, la bandiera della Repubblica Araba Siriana, simbolo del regime di Bashar al Assad, era stata rimossa dall’edificio dell’ambasciata dopo che l’opposizione dei ribelli jihadisti ha preso il potere nel Paese.
09:21
Media: ‘L’ Iran ha aperto un canale di comunicazione con i ribelli’
L’Iran ha aperto una linea di comunicazione diretta coi ribelli della nuova leadership siriana da quando il suo alleato Bashar al-Assad è stato destituito: lo ha dichiarato a Reuters un alto funzionario iraniano spiegando che l’obiettivo è “impedire una traiettoria ostile” tra i due Paesi.
L’alto funzionario afferma che i vertici religiosi dell’Iran, di fronte alla perdita di un importante alleato a Damasco e al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca a gennaio, sono disponibili a collaborare con i nuovi leader siriani. “Questo impegno è fondamentale per stabilizzare i legami ed evitare ulteriori tensioni regionali”, ha detto.
09:04
Cina: ‘Le parti in Siria trovino un accordo per la stabilità’
La Cina segue da vicino “lo sviluppo della situazione in Siria e spera che tutte le parti interessate agiscano nel migliore interesse del popolo siriano e trovino una soluzione politica per ripristinare la stabilità il prima possibile”. E’ quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning nel corso del briefing quotidiano, in merito a un commento sull’attuale situazione in Siria e alla domanda se Pechino intende stabilire relazioni con il nuovo governo dopo la caduta di Bashar al Assad.
07:08
Idf: ‘ieri operazione nella regione siriana dell’Hermon’
L’esercito israeliano (Idf) ha confermato questa mattina che le sue truppe sono entrate ieri nel territorio della Siria ed ha pubblicato su Telegram alcune immagini che ritraggono i soldati durante l’operazione, che è stata effettuata “dalla 5101ma unità (Sayeret Shaldag) nella regione siriana dell’Hermon”, si legge nel messaggio.
05:24
Biden: ‘Non permetteremo che l’Isis si ristabilisca in Siria’
Gli Usa non permetteranno all’Isis di ristabilire le proprie capacità in Siria: lo ha detto il presidente Joe Biden parlando alla Casa Bianca. “Siamo consapevoli del fatto che l’isis cercherà di approfittare di qualsiasi vuoto per ristabilire le proprie capacità (in Siria, ndr)…: non lo permetteremo”, ha affermato il presidente.
Biden ha poi confermato che ieri “le forze statunitensi hanno condotto decine di attacchi aerei di precisione in Siria, colpendo accampamenti dell’isis e operatori dell’isis”. Secondo il Pentagono, sono stati effettuati raid aerei contro “oltre 75 obiettivi” legati al cosiddetto Stato islamico nel Paese.
02:26
Nyt: ‘Soldati israeliani in Siria per la prima volta dal 1973’
Le forze di terra israeliane hanno attraversato nel fine settimana la zona demilitarizzata al confine tra Israele e Siria e sono entrate nel Paese per la prima volta dalla guerra dello Yom Kippur dell’Ottobre 1973: lo scrive il New York Times, che cita due anonimi funzionari israeliani.
Il dispiegamento è avvenuto nel mezzo dell’avanzata dei ribelli che ieri hanno conquistato Damasco e costretto il presidente Assad a fuggire. Le forze israeliane, secondo le fonti, controllano adesso la cima del Monte Hermon, sul lato siriano del confine, e diverse altre località ritenute essenziali per stabilizzare il controllo dell’area.
Sabato scorso, durante una visita al confine con la Siria, Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi aveva affermato che l’esercito sta monitorando le forze ribelli per assicurarsi che “non si dirigano nella nostra direzione”.
“Stiamo seguendo molto da vicino ciò che sta accadendo” per “assicurarci che non si confondano e non si dirigano nella nostra direzione”, aveva detto Halevi, promettendo in caso di minacce una “risposta difensiva molto, molto forte”. Israele, scrive il Nyt, opera segretamente in Siria da molti anni nell’ambito dell’attuale conflitto con Hezbollah, il gruppo militante libanese sostenuto dall’Iran che ha combattuto in Siria a sostegno del governo di Assad, ora deposto.
01:27
Blinken: ‘Gli Usa sostengono la transizione pacifica del potere in Siria’
“Dopo 14 anni di conflitto, il popolo siriano ha finalmente motivo di sperare. Gli Stati Uniti sostengono fermamente una transizione pacifica del potere verso un governo siriano responsabile attraverso un processo inclusivo guidato dalla Siria”. Lo ha scritto il segretario di Stato americani Antony Blinken in un post su X.
00:23
Oggi riunione del Consiglio sicurezza Onu sulla Siria
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha convocato oggi una riunione straordinaria sulla Siria. Lo riferiscono fonti diplomatiche all’agenzia France Presse. L’incontro è in programma alle 15 ora locale, le 21 in Italia.