Caccia ai gioielli del Louvre, nuova retata a Parigi – Europa – Ansa.it

Caccia ai gioielli del Louvre, nuova retata a Parigi – Europa – Ansa.it


Nuova retata dei poliziotti nella caccia ai ladri del Louvre. Della banda che ha scalato il museo usando il montacarichi sono finiti in manette tre su quattro. Ne manca un altro che era alla guida di uno dei due scooter usati per la fuga. Ma manca anche il committente del clamoroso furto, che potrebbe essere l’unico personaggio della grossa malavita in un gruppo di ladri che non sembrano essere i grandi specialisti che hanno ricordato a qualcuno Brad Pitt o George Clooney nel film “Ocean’s Eleven”. Ancora nessuna traccia, poi, del bottino: il tesoro da 88 milioni di euro composto dagli otto gioielli della corona francese portati via la mattina del 19 ottobre dalla Galleria di Apollo.
    L’inchiesta della procuratrice della Repubblica di Parigi, Laure Beccuau, sembra progredire a grandi passi. E quando in conferenza stampa ha finito di parlare, il giudice ha formalizzato le accuse per i due ladri fermati sabato scorso, l’algerino e il francese della banlieue di Parigi che stavano per fuggire all’estero. Nelle ore immediatamente seguenti sono state fermate altre cinque persone, che portano a sette il numero di sospetti finiti in manette. Uno di loro è il terzo del gruppo di quattro che ha svaligiato in piena mattinata di domenica il museo più grande del mondo, uno della coppia che aspettava sul Lungosenna i complici con i gioielli per fuggire in scooter. Manca all’appello il quarto, alla guida del secondo scooter.
    Il terzo della banda è stato fermato ieri sera nell’elegante e ricco XVI arrondissement parigino mentre si trovava con tre persone. Lui era “un obiettivo”, come lo ha descritto Beccuau, mentre gli altri tre sono stati trattenuti e interrogati come possibili complici e estimoni. Il quinto è stato ammanettato e portato via nella Seine-Saint-Denis, a nord di Parigi. Né lui, né i tre che erano con “l’obiettivo” hanno partecipato al colpo, ha detto la procuratrice, ma possono essere di aiuto nelle indagini.
    Le perquisizioni accuratissime compiute nelle abitazioni di tutti i sette uomini finora fermati non hanno fornito alcuna traccia dei gioielli, che restano introvabili. Non hanno accennato al tesoro rubato neppure i due che hanno materialmente asportato i gioielli dalle teche del Louvre. Il primo, algerino di 34 anni, risulta disoccupato. Negli interrogatori ha affermato di aver lavorato in passato come netturbino e fattorino. Solo scippi nel suo casellario giudiziario. Il complice, francese di 39 anni, ha una fedina penale più pesante: guida un taxi clandestino ed è noto per furti aggravati, per uno dei quali – compiuto con un’auto-ariete – risulta ancora in libertà vigilata in attesa di giudizio. 
   

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