In una lettera indirizzata ai vertici Ue 19 Paesi membri, tra i quali Italia, Germania e Francia, chiedono a Bruxelles un cambio di passo nella semplificazione. “La semplificazione è competitività”, viene sottolineato – citando Mario Draghi – nella lettera, nella quale sul fronte normativo si rimarca la necessità di “tre passaggi: rivedere, ridurre, limitare“. I 19 Paesi membri chiedono anche “un autocontrollo nella produzione di nuove norme”, un Consiglio europeo straordinario sulla competitività a febbraio e un continuo aggiornamento sulla materia da parte della Commissione Ue a partire dal summit dei 27 di domani.
A firmare la missiva, oltre a Friedrich Merz, Giorgia Meloni e Emanuel Macron, sono stati i leader di Austria, Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Svezia, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Lituania, Paesi Bassi e Portogallo. “Siamo molto chiari: il nostro acquis comunitario è la chiave per sbloccare i vantaggi del mercato unico, compresi i servizi, l’energia, le telecomunicazioni, i servizi finanziari, il risparmio e gli investimenti.
L’integrazione del mercato unico equivale a crescita e la Commissione europea dovrebbe perseguire con altrettanta determinazione la sua strategia per il mercato unico quanto dovrebbe ridurre la burocrazia”, si legge nella missiva, nella quale si chiede “una revisione sistematica di tutte le normative Ue per individuare le norme superflue, eccessive o squilibrate e dobbiamo esaminare l’intero acquis delle norme Ue per determinare se sono ancora adeguate allo scopo”. “Chiediamo la riduzione del corpus normativo e lo smantellamento delle norme obsolete, pur mantenendo gli obiettivi politici, gli standard pertinenti e l’integrità del mercato unico. Ciò richiede un flusso costante di proposte omnibus da parte della Commissione europea per tutta la durata del suo mandato. Richiede di sfruttare appieno il potenziale della digitalizzazione per migliorare l’efficienza. Richiede anche il coraggio di ritirare del tutto la legislazione superflua”, si legge ancora nel testo, che prosegue: “per essere più precisi: lanciare un nuovo prodotto, costruire una fabbrica o espandere le reti energetiche – la Commissione europea deve presentare rapidamente nuove iniziative per accelerare le procedure di pianificazione e approvazione a livello dell’Ue. Sull’investire o acquistare un’azienda, chiediamo la modernizzazione del diritto della concorrenza dell’Ue e l’accelerazione delle procedure di controllo delle concentrazioni e degli aiuti di Stato a livello dell’Ue”. “La riduzione della burocrazia è una questione di massima priorità ed è urgente. Nella nostra prossima riunione del Consiglio europeo alla fine di ottobre dovremmo distribuire incarichi di lavoro specifici per impostare il nuovo corso. Inoltre, i colegislatori, il Consiglio e il Parlamento europeo devono agire in modo più deciso e accelerare il ritmo di adozione di tutti gli atti giuridici che contribuiscono alla realizzazione della nostra agenda comune in materia di semplificazione e competitività. In particolare, ci aspettiamo una rapida adozione della semplificazione della Csrd e della Csddd”, sottolineano i 19 Paesi membri.
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