E’ morta Mabel Bocchi, icona del basket azzurro – Notizie – Ansa.it

E’ morta Mabel Bocchi, icona del basket azzurro – Notizie – Ansa.it


Non è stata solo la più grande giocatrice italiana di basket di ogni epoca: Mabel Bocchi ha rappresentato un modello, di donna e di atleta, un esempio per le generazioni, passate e future. Liliana ‘Mabel’ Bocchi, è morta a 72 anni, stroncata da una grave malattia nella sua casa di San Nicola Arcella, in Calabria. Ha scritto pagine indelebili nella storia dela pallacanestro italiana femminile tra gli anni ’70 e gli anni ’80, capace poi di reinventarsi, giornalista sia televisiva (alla Domenica Sportiva) sia della carta stampata (Corriere della Sera e Gazzetta dello sport) con incursioni anche nella politica e da ‘sindacalista’ sportiva.
Nata a Parma il 26 maggio 1953, la carriera cestistica di Mabel Bocchi iniziò nel 1968 con la Partenio Avellino, che trascinò subito alla promozione in Serie A. L’anno successivo il trasferimento al Geas Sesto San Giovanni dove scriverà pagine indelebili. Campionessa d’Europa di club (l’attuale Women Euroleague) con il GEAS di Sesto San Giovanni nel 1978, primo titolo continentale femminile da parte di una squadra italiana di qualsiasi disciplina sportiva, ha poi vinto otto scudetti in nove stagioni con la squadra sestese. Con la nazionale (113 presenze e 1058 punti in totale) ha disputato tre Campionati Europei (terzo posto a Cagliari nel 1974) e un campionato del Mondo nel 1975 in Colombia dove, l’Italia chiuse quarta con Bocchi capocannoniere del torneo eletta miglior giocatrice del mondo. E nel 2007 è stata la prima giocatrice a ricevere l’Italia Basket Hall of Fame, la massima onorificenza del basket italiano.

La sua popolarità e il suo fascino erano tali che ricevette persino un’offerta dalla rivista Playboy per posare nuda, proposta che declinò fermamente. Negli anni ’80 si concesse anche un’incursione nel mondo del cinema, apparendo al fianco di Renato Pozzetto e Adriano Celentano nel film ‘Lui è peggio di me’.

“Con Mabel Bocchi ci univa una grande amicizia, è stata un’atleta di grande personalità, difficile da ‘domare’. Insieme con Dino Meneghin, era il gigante del basket italiano. Rimane la più grande di sempre”, ha ricordato il n.1 della federbasket, Giovanni Petrucci. “Lei aveva una grande personalità, in squadra e anche fuori, era una leader, faceva la sindacalista quando ancora nel basket non c’era il sindacato – ha aggiunto – Ha avuto una vita travagliata. Con lei se ne va una delle pagine più belle della mia vita”. Ed in effetti Mabel Bocchi ne ha combattute di battaglie, anche fuori dal parquet, battendosi per maggiore equità di trattamento rispetto ai “colleghi” maschi.

“Non sopporto le ingiustizie, le disparità di trattamento, le donne atlete valutate e pagate molto meno degli uomini – raccontava in un’intervista del 2019 – E allora parto in quarta, e becco squalifiche dalla federazione, richiami, multe. Ma non importa, rifarei tutto. Quando giocavo, mi battevo perché avessimo anche noi atlete diritto al medico fisso, al massaggiatore, alla diaria. Avevo scoperto che se fosse caduto l’aereo con la nostra squadra sopra alle nostre famiglie sarebbe stato dato 10, a quelle dei maschi 50. Ero di sinistra in modo ribelle, istintivo”. Parole e fatti che hanno fatto di lei una icona dello sport al femminile.

Petrucci: ‘E’ stata la più grande di sempre’

“Con Mabel Bocchi ci univa una grande amicizia, è stata un’atleta di grande personalità, difficile da ‘domare’. Con Dino Meneghin era una gigante. Rimane la più grande di sempre”: così, a Sky Sport, il presidente della federbasket, Giovanni Petrucci, ricorda Mabel Bocchi, scomparsa oggi a 72 anni. “Lei aveva una grande personalità, in squadra e anche fuori, era una leader, faceva la sindacalista quando ancora nel basket non c’era il sindacato – ha aggiunto – Ha avuto una vita travagliata. Con lei se ne va una delle pagine più belle della mia vita”.

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