Favelas di sangue, 64 morti in scontri narcos-polizia a Rio – Notizie – Ansa.it

Favelas di sangue, 64 morti in scontri narcos-polizia a Rio – Notizie – Ansa.it


 Sessantaquattro morti durante ore di scontri a fuoco, autobus incendiati usati come barricate e guerriglia nelle strade della città. Un’operazione della polizia contro i trafficanti del Comando Vermelho nelle favelas dei complessi di Alemão e Penha ha trasformato Rio de Janeiro in un vero e proprio campo di battaglia, segnando una delle giornate più violente della sua storia recente. 

Dopo aver subito l’attacco con perdite senza precedenti statistici e almeno 81 arresti, i criminali della più potente organizzazione criminale carioca, hanno scatenato il caos in tutta la città promuovendo rappresaglie con blocchi stradali improvvisati dalla zona nord al centro storico, usando soprattutto autobus dati alle fiamme per impedire la circolazione. 
 La guerriglia è portata avanti dalle migliaia di affiliati al gruppo che controllano la gran parte delle favelas dalla zona nord, al centro e fino alla turistica zona sud. In alcune aree i criminali hanno imposto ai negozianti di abbassare le saracinesche e sospendere le attività. La preoccupazione cresce in vista delle prossime ore quando l’oscurità potrebbe favorire ulteriori azioni criminali.


Le autorità municipali hanno elevato lo stato di attenzione al livello 2 a causa del caos nella viabilità e dei rischi di sicurezza per la popolazione in transito. Il sindaco Eduardo Paes ha detto che Rio “non può e non sarà ostaggio di criminali che vogliono seminare la paura per le strade”.


La situazione più critica resta quella intorno all’area delle operazioni. Il blitz che da questa mattina impegna oltre 2.500 agenti – quattro delle vittime sono poliziotti – è infatti ancora in corso e continuerà a tempo indeterminato. Per questo, il numero di vittime è destinato probabilmente a salire ulteriormente. L’operazione è già quella con la maggiore letalità della storia dello stato. Il governatore dello Stato, Claudio Castro, ha dichiarato che l’operazione “ha ben poco a che vedere con la sicurezza pubblica” parlando apertamente di “guerra”. Per questo, ha lamentato la mancanza di sostegno da parte del ministero della Difesa.

L’azione ha come obiettivo principale la cattura di circa cento trafficanti legati al Comando Vermalho, impegnato da tempo in una preoccupante strategia di espansione nelle favelas dominate da gruppi rivali e in altri stati del Paese. Per difendere il proprio territorio, i trafficanti hanno reagito sin dall’inizio usando tutto il potere di fuoco a disposizione.

Oltre alle armi, i criminali hanno lanciato ordigni esplosivi anche attraverso l’uso di droni. Secondo l’ultimo aggiornamento, sono stati sequestrati 75 fucili d’assalto e due pistole. 

Nella zona interessata dall’operazione vivono circa 280 mila persone, costrette a convivere con le conseguenze del conflitto.
Secondo le autorità municipali 45 scuole sono state chiuse, mentre tutti gli ambulatori e i centri sanitari hanno sospeso le attività. 

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