Nata per incarnare l’eleganza tipica dei modelli Ferrari, la nuova Amalfi si presenta come una berlinetta 2+, raccogliendo l’eredità lasciata della Roma. Siamo stati a Faro (Portogallo) per provarla su strada.
Con un prezzo di listino che parte da 240.000 euro, Ferrari Amalfi ha l’obiettivo di avvicinare nuovi clienti, anche non esperti, che possano apprezzare il piacere di guida di un’auto di Maranello in estrema sicurezza. Il tutto grazie alle innovazioni mutuate dai modelli della gamma, come il Brake-by-wire.
Con il suo design essenziale ed elegante, lo stile di Amalfi nasce dal lavoro svolto dal team guidato da Flavio Manzoni, che ha deciso di abbandonare alcuni elementi che hanno caratterizzato la Roma, come la griglia all’anteriore. Altro fattore caratterizzante è l’aerodinamica, studiata sia all’anteriore che al posteriore per ottenere sempre il downforce adatto. Inoltre, al posteriore è stata poi introdotta una nuova ala attiva, che può assumere tre posizioni ed è in grado di generare un carico massimo di 110 kg a 250 km/h. Il media drive in Portogallo si è svolto in una giornata di pioggia, condizione che ci ha permesso di scoprire quanto quest’auto sia gestibile e piacevole da guidare in tutte le condizioni.
La prima cosa da fare è selezionare la modalità di guida Wet dal manettino, posto sul nuovo volante, che è stato ridisegnato e dove ora tornano i tasti fisici, una scelta che va incontro alle richieste dei clienti. In tutte le modalità di guida, la potenza disponibile è sempre massima, ovvero 640 CV ma a cambiare è l’erogazione. Durante il percorso siamo passati lungo strade con fondi molto scivolosi, rigagnoli di acqua e zone a bassa visibilità. Ciò che ha sempre dato sicurezza è la frenata, grazie al nuovo sistema frenante Brake-by-Wire con ABS Evo che offre una corsa più corta ma ben modulabile e una frenata ripetibile, sempre uguale anche in condizioni di bagnato.
Il cuore della Amalfi è il motore: l’iconico V8 Ferrari (considerato la scelta migliore in-house per vetture turbo a motore anteriore-centrale) è stato aggiornato e ora porta in dote 20 CV in più rispetto alla Roma. L’otto cilindri è così in grado di fornire maggiore elasticità grazie a una rivisitazione di quelli che sono gli assi a camme ma anche grazie all’introduzione di una centralina sviluppata insieme a Bosch per il controllo motore.
A bordo, invece, si respira un’aria di novità data dall’impostazione a doppio cockpit che avvolge guidatore e passeggero in due cellule collegate visivamente da plancia, pannelli porta e tunnel centrale.
L’esperienza a bordo della Ferrari Amalfi è stata progettata per offrire un’interazione intuitiva, coinvolgente e tecnologicamente avanzata, grazie a un sistema HMI (Human-Machine Interface) completamente rinnovato e articolato su tre display (principali): il quadro strumenti da 15,6″, un display touch capacitivo da 10,25″ dal quale si possono gestire clima, funzionalità multimediali e la regolazione dei sedili e il display passeggero da 8,8″ che mostra i parametri come le forze G o il regime motore.
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