Dell’incidente sulla Colombo, a Roma, oggi sul terreno rimangono tracce della corteccia dell’albero, mentre il traffico intorno scorre come un sabato qualsiasi. La vita di Beatrice Bellucci, vent’anni compiuti a marzo, si è interrotta proprio contro quel pino, sullo spartitraffico, dopo che la Mini Cooper su cui viaggiava insieme a un’amica è stata travolta da una Bmw che viaggiava ad alta velocità, tra le ipotesi, per una gara clandestina.
La dinamica, infatti, non è ancora chiara e sono in corso le indagini da parte della polizia locale per ricostruire quanto accaduto. Ma dai primi accertamenti potrebbe esserci stata proprio una corsa tra auto alla base dello schianto. Intanto, mentre i pm disporranno l’autopsia sul corpo della ragazza, per chi indaga sono ora al vaglio anche le immagini delle telecamere ad ampio raggio per fare piena luce sull’incidente e capire se fossero coinvolte altre auto che poi hanno proseguito la marcia.
Sulla Bmw che ha travolto l’auto delle due giovani è stato anche trovato un cellulare da cui potrebbero emergere le prime risposte. Tra i 20 e i 22 anni, sono tutti giovanissimi gli altri tre passeggeri che viaggiavano a bordo dei due veicoli, poi trasportati d’urgenza in ospedale, dove sono ricoverati e che verranno sottoposti ad alcoltest e narcotest. Anche la vittima era riuscita a raggiungere in ambulanza, ancora in vita, l’ospedale, ma le ferite riportate – mentre, sul lato passeggero, viaggiava a bordo della Mini – erano troppo gravi.
Beatrice, venerdì sera, avrebbe dovuto trascorrere una serata come tante altre. Di quelle che erano le sue passioni oggi rimane traccia nei pochi post da lei pubblicati sui social, dove raccontava le sue giornate e le sue vacanze, come l’ultima in Sardegna.
Studentessa di Giurisprudenza a Roma Tre, innamorata del mare, tifosa della squadra di Gasperini. “Domeniche romane” aveva scritto sotto a una foto scattata allo stadio Olimpico con la sciarpa giallorossa al collo. Una passione, quella per lo sport, che non si limitava al tifo per il calcio. Beatrice era, infatti, “cresciuta” nel settore giovanile della Roma volley club femminile.
“La dirigenza insieme a tutto lo staff, i tecnici e le atlete si stringe in un commosso abbraccio alla famiglia Bellucci per la tragica scomparsa di Beatrice”, si legge nel post pubblicato dalla squadra sui social. Andrea Bellucci, papà di “Bea”, come continuano a chiamarla nella squadra, è stato tra i dirigenti fondatori del Club. A ricordarla in questa giornata è anche il comitato regionale della federazione italiana pallavolo Lazio che ha disposto “un minuto di raccoglimento da osservare su tutti i campi dei campionati regionali”.
La tragedia in cui ha perso la vita Beatrice Bellucci ha riacceso i riflettori sul fenomeno delle corse automobilistiche clandestine che a Roma “coinvolge diverse aree della città”, è la denuncia del Codacons. Da Ostia a Fiumicino, sono infatti decine i giovani denunciati e identificati dai carabinieri per le gare ad alta velocità non autorizzate, soltanto tra agosto e settembre. “Punti di ritrovo” particolarmente attenzionate dagli uomini dell’Arma sono le aree nei pressi dei parchi commerciali “Leonardo” e “Da Vinci”.
Il Codacons, proprio per il dilagare di questi fenomeni, ha annunciato che si costituirà nel procedimento penale e chiederà che i ragazzi siano indagati per il reato di omicidio colposo con dolo eventuale, se sarà confermata la gara di velocità come causa dell’incidente. Anche il segretario romano di Azione e promotore della proposta di legge Lazio Strade Sicure, Alessio D’Amato, ha sottolineato che “non possiamo più assistere inermi a questa strage sulle strade”. Per il consigliere regionale, infatti, se fossero confermate le ipotesi “ci troveremmo di fronte a una deriva inaccettabile, che va fermata immediatamente”.
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