Giorgetti: ‘Non sono il Papa, sulle banche decidono le Camere’ – Notizie – Ansa.it

Giorgetti: ‘Non sono il Papa, sulle banche decidono le Camere’ – Notizie – Ansa.it


Alle banche potrà essere chiesto un contributo maggiore; sugli affitti brevi si potrà invertire rotta. La manovra può cambiare ma a decidere sarà il Parlamento. Sui temi caldi già messi nel mirino da alcuni partiti della maggioranza il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non dice no. Ma passa la palla.

“Voi pensate che il ministro dell’Economia decida tutto? Non sono né il Papa, né Trump”, dice. Le decisioni ora spettano al Senato, dove – tolto di mezzo l’ostacolo del ddl concorrenza, approvato con la fiducia – è pronta all’avvio la sessione di bilancio. La fase dedicata all’esame parlamentare della manovra si apre formalmente domani con le comunicazioni in Aula del presidente del Senato Ignazio La Russa. Il lavoro in commissione Bilancio – che nel parere al presidente ha proposto lo stralcio di alcuni commi ordinamentali tra cui quello per il tavolo sulle criptoattività – partirà con le audizioni, in calendario dal 3 al 6 novembre, per le quali si profila un tour de force, con possibili riunioni anche in seduta serale o notturna. La presidente del consiglio Giorgia Meloni rivendica il risultato raggiunto: la manovra – dice in un messaggio a Federmanager – contiene “interventi concreti” con l’obiettivo di “consolidare” la crescita.

Ma la politica guarda già alla fase emendativa, per la quale si preannuncia il tradizionale assalto alla diligenza. I partiti di maggioranza hanno già iniziato a muoversi. La Lega ha riunito al Ministero dei Trasporti di Matteo Salvini il proprio Dipartimento economia, alla presenza dello stesso Giorgetti. Che ha mandato aperture e rassicurazioni, quasi a placare gli animi di un partito che finora non ha mai nascosto le proprie richieste sulla manovra. Una riunione di circa due ore che ha approfondito diverse questioni care a via Bellerio, come “l’allargamento della platea di beneficiari” della pace fiscale e il contributo delle banche, da cui la Lega vuole raccogliere più dei circa 4 miliardi messi in conto dal governo.

Sul tavolo anche il tema particolarmente caro a Salvini dei definanziamenti alle opere infrastrutturali. Nessun taglio, solo “fake news”, ha spiegato Giorgetti concedendosi ai cronisti dopo il vertice insieme al sottosegretario Federico Freni: “Abbiamo chiarito che si tratta di rimodulazioni temporali, non c’è nessun taglio”. Assicurate anche le risorse per il Piano Casa: i soldi ci sono e possono essere usati già nel 2026, garantisce Giorgetti. C’è poi il nodo del contributo delle banche, sulle quali la Lega resta in pressing. Il contributo potrà dunque aumentare? Non decido tutto io, “è il Parlamento che decide queste cose”, dice Giorgetti. Che apre anche sul dossier affitti brevi. “Anche qui deciderà il Parlamento”, replica, ribadendo che il tema degli affitti brevi è “un piccolo aspetto” e “per noi non è cruciale per una manovra di bilancio che invece fa delle cose molto molto più significative – rivendica con una punta polemica – di cui non si parla, non capisco perché”. Ma non è solo la Lega a muoversi. Forza Italia, che con la Lega condivide l’obiettivo di correggere gli affitti brevi ha incontrato Confedilizia e la Cisl. All’organizzazione dei proprietari di casa gli azzurri hanno confermato la contrarietà a qualsiasi nuova tassa sulla casa, mentre con la sigla guidata da Daniela Fumarola è stato condiviso l’auspicio di aggiungere “ulteriori misure su contratti, lavoro e partecipazione”.

Il sindacato di polizia Sap ha invece incontrato una delegazione di Fratelli d’Italia chiedendo tra l’altro che venga tolto l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile per le forze dell’ordine. Le associazioni animaliste invece si rivolgono al Capo dello Stato per scongiurare il rischio di un blitz sulla caccia: “componenti della maggioranza – denunciano 55 associazioni in una lettera urgente a Mattarella – in un’operazione verosimilmente concordata con il governo, intendono inserire nella legge di bilancio, sotto forma di emendamenti, alcuni stralci del disegno di legge sulla deregulation della caccia in discussione al Senato”.

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