Herzog a New York attacca Mamdani: ‘Disprezza Israele’ – Notizie – Ansa.it

Herzog a New York attacca Mamdani: ‘Disprezza Israele’ – Notizie – Ansa.it


“Mamdani odia e disprezza il nostro Paese”: duro attacco del presidente israeliano Isaac Herzog al primo sindaco musulmano di New York, la città che ospita la più grande comunità ebraica al di fuori di Israele, con oltre un milione di persone. Una comunità variegata e divisa, che per un terzo ha votato Mamdani, nonostante le sue accuse di genocidio al governo Netanyahu.

“I recenti sviluppi nella città di New York hanno fatto scattare un campanello d’allarme”, ha avvisato Herzog intervenendo domenica alla 101/ma cena annuale di Hanukkah della Yeshiva University nella Grande Mela, dove ha ricevuto una laurea honoris causa. “Qui – ha proseguito – assistiamo all’ascesa di un nuovo sindaco eletto che non fa alcuno sforzo per nascondere il suo disprezzo per lo Stato democratico ebraico di Israele, l’unico Stato-nazione del popolo ebraico”. Herzog ha anche commentato una protesta anti-israeliana tenutasi il mese scorso durante un evento in una sinagoga di Manhattan che incoraggiava l’Aliyah, ossia il ritorno (geografico e spirituale) degli ebrei in Israele, e la risposta di Mamdani.

“La risposta del sindaco entrante – ha accusato – è stata quella di insinuare che gli ebrei che intendono realizzare il sogno sionista supremo stanno violando il diritto internazionale e la sacralità della sinagoga. Questa retorica è scandalosa”.

“Delegittimare il diritto del popolo ebraico alla sua antica patria e al suo millenario sogno di Gerusalemme legittima la violenza e mina la libertà di religione”, ha aggiunto il presidente israeliano, definendo questo comportamento “sia antiebraico che antiamericano”. Herzog ha poi lanciato l’allarme sul crescente antisemitismo in tutti gli Stati Uniti.

Durante la protesta, i manifestanti avevano invocato l'”intifada”, celebrato i gruppi di “resistenza” e intimidito gli ebrei presenti. Interrogato sul linguaggio violento, il portavoce di Mamdani aveva risposto che il sindaco eletto avrebbe “sconsigliato il linguaggio utilizzato”, ma che “questi spazi sacri non dovrebbero essere usati per promuovere attività in violazione del diritto internazionale”.

Il neo primo cittadino ha descritto la causa palestinese come “centrale per la propria identità” e, da studente, ha fondato il capitolo universitario di Students for Justice in Palestine. Il sindaco socialista democratico di 34 anni – che si insedierà il primo gennaio lasciando “per motivi di sicurezza” il suo modesto bilocale nel Queens per la lussuosa residenza ufficiale del primo cittadino a Manhattan – ha frequentemente accusato Israele di “genocidio” a Gaza.

E, citando un mandato della Corte Penale Internazionale, ha promesso di far arrestare il premier Benyamin Netanyahu qualora dovesse mai visitare New York. Per ora però Bibi sbarcherà solo a Washington, il 29 dicembre, per discutere la fase due del piano di pace con Donald Trump: nello stesso Studio Ovale dove il tycoon ha accolto con una inaspettata apertura di credito il “comunista antisemita” Zohran. 
   

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