“Sono felice di trovarmi in mezzo a
voi, nel contesto di un viaggio che mi vede pellegrino nelle
terre d’Oriente”, ha detto papa Francesco ai vescovi e al clero
di Timor Est, incontrati stamane nella Cattedrale
dell’Immacolata Concezione di Dili.
“Timor Est è un Paese ‘ai confini del mondo’. E – vorrei dire
– proprio perché è ai confini si trova al centro del Vangelo!
Una Chiesa che non ha questa capacità, che si nasconde nel
centro, è una Chiesa malata!”, ha sottolineato il Pontefice.
“Perché nel cuore di Cristo – lo sappiamo – le periferie
dell’esistenza sono il centro: il Vangelo è popolato da persone,
figure e storie che sono ai margini, ai confini, ma vengono
convocate da Gesù e diventano protagoniste della speranza che
Egli è venuto a portare”, ha aggiunto.
“Non trascurate di approfondire la dottrina cristiana, di
maturare nella formazione spirituale, catechetica e teologica;
perché tutto questo serve ad annunciare il Vangelo nella vostra
cultura e, nello stesso tempo, a purificarla da forme e
tradizioni arcaiche e talvolta superstiziose, ha detto ancora il
Papa. “Se una Chiesa è incapace di inculturare la fede nella
cultura locale sarà una Chiesa elitista, che non ha futuro”, ha
spiegato ‘a braccio’. “Ci sono tante cose belle nella vostra
cultura – ha proseguito il Pontefice -, penso specialmente alla
fede nella risurrezione e nella presenza delle anime dei
defunti; però tutto questo va sempre purificato alla luce del
Vangelo e della dottrina della Chiesa”. “Impegnatevi in questo –
ha aggiunto -, perché ‘ogni cultura e ogni gruppo sociale
necessita di purificazione e maturazione'”.
Secondo Francesco, “anche il vostro Paese, radicato in una
lunga storia cristiana, ha bisogno oggi di un rinnovato slancio
nell’evangelizzazione, perché a tutti arrivi il profumo del
Vangelo: un profumo di riconciliazione e di pace dopo gli anni
sofferti della guerra; un profumo di compassione, che aiuti i
poveri a rialzarsi e susciti l’impegno per risollevare le sorti
economiche e sociali del Paese; un profumo di giustizia contro
la corruzione. E state attenti: molte volte la corruzione può
entrare nelle nostre comunità, nelle nostre parrocchie”.
E, in particolare, “il profumo del Vangelo bisogna
diffonderlo contro tutto ciò che umilia, deturpa e addirittura
distrugge la vita umana, contro quelle piaghe che generano vuoto
interiore e sofferenza come l’alcolismo, la violenza, la
mancanza di rispetto per la dignità delle donne – ha soggiunto
il Papa -. Il Vangelo di Gesù ha la forza di trasformare queste
realtà oscure e di generare una società nuova”. “E’ il messaggio
che voi religiose date su questa mancanza di rispetto per le
donne: le donne sono al centro della Chiesa!”, ha concluso.
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