Il Papa: ‘C’è una scintilla di speranza in Terra Santa, ora una pace giusta’ – Notizie – Ansa.it

Il Papa: ‘C’è una scintilla di speranza in Terra Santa, ora una pace giusta’ – Notizie – Ansa.it


La speranza dell’apertura di un capitolo nuovo in Medio Oriente è il cuore delle parole di Papa Leone all’Angelus. In una piazza San Pietro stracolma per il Giubileo della spiritualità mariana il Pontefice chiede alle parti di insistere su questa strada di dialogo per arrivare ad “una pace giusta e duratura” ed esprime vicinanza sia al popolo palestinese che a quello israeliano perché comunque questi due anni hanno lasciato “morte e macerie”.

Parla della svolta in Medio Oriente anche il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin: “Continuiamo a ritenere che quella dei due Stati per due popoli sia la formula che può aiutare a risolvere i problemi e i rapporti tra ebrei e palestinesi ed è perfettamente in linea con quanto noi abbiamo sempre chiesto”. Il cardinale ha parlato da Assisi, dove si è recato in occasione della memoria liturgica di San Carlo Acutis.

E sempre ad Assisi potrebbe recarsi il Papa il 20 novembre, per chiudere l’assemblea dei vescovi italiani e anche visitare la città di San Francesco e Santa Chiara che, sulle orme del suo predecessore, Bergoglio, ha citato di frequente in questi primi mesi di pontificato. Si tratta di una ipotesi ancora allo studio.

 

Video Il Papa all’Angelus: ‘C’è una scintilla di speranza in Terra Santa’

 

Papa Leone XIV all’Angelus ha dunque parlato dell’intesa che ha donato una boccata d’ossigeno in Medio Oriente: “L’accordo sull’inizio del processo di pace ha regalato una scintilla di speranza in Terra Santa. Incoraggio le parti coinvolte a proseguire con coraggio il percorso tracciato verso una pace giusta, duratura e rispettosa delle legittime aspirazioni del popolo israeliano e del popolo palestinese”. Il Papa ha ricordato che “due anni di conflitto hanno lasciato ovunque morte e macerie, soprattutto nel cuore di chi ha perso brutalmente i figli, i genitori, gli amici, ogni cosa”.

Quindi il messaggio di vicinanza perché le ferite vissute dai due popoli non saranno facilmente dimenticate: “Con tutta la Chiesa, sono vicino al vostro immenso dolore. Oggi, soprattutto a voi, è rivolta la carezza del Signore, la certezza che anche nel buio più nero egli resta sempre con noi. ‘Dilexit te’, ‘ti ho amato'”, ha detto citando anche il versetto dell’Apocalisse che è diventato il titolo della sua prima Esortazione apostolica. “A Dio, unica pace dell’umanità, chiediamo di guarire tutte le ferite e di aiutare con la sua grazia a compiere ciò che umanamente ora sembra impossibile, riscoprire che l’altro non è un nemico, ma un fratello a cui guardare, perdonare, offrire la speranza della riconciliazione”, ha concluso Leone. 

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