Resta ancora un minimo di mistero sul luogo del ritrovo dei fautori della reimmigrazione di massa ma sul raduno dell’ultradestra si è già sollevato un mare di polemiche, con il Pd che definisce un “dovere” vietare un incontro “di razzisti che inneggiano ad odio e intolleranza” e il leader della Lega Matteo Salvini che replica: “non siamo mica in Unione Sovietica” Gallarate, poco più di 50 mila abitanti in provincia di Varese, “può essere una sede, ma ci sono anche altre location”, dice il sindaco leghista Andrea Cassani, che lascia aperta anche la possibilità che l’incontro della discordia si svolga “in un impianto sportivo che non si trova nella nostra provincia”.
A deciderlo, sostiene ancora il primo cittadino, sarà ” la Prefettura”, dove oggi si è svolta una lunga riunione con le forze dell’ordine per il timore di problemi di ordine pubblico, anche alla luce delle contromanifestazioni già annunciate. Le transenne che da ieri sera circondano il teatro comunale Condominio, vietando la sosta delle auto sino alle 19 di domani, sono soltanto un indizio di quale potrebbe essere il luogo dell’appuntamento. “Gli organizzatori sono pronti anche a spostare il summit in un altra regione”, si limitano a dire in Prefettura, a Varese. A sentire gli organizzatori l’evento è sold out da giorni. I partecipanti, provenienti da tutta Europa, hanno pagato il biglietto per esserci dai 49 euro della versione base ai 250 euro di quella premium. “Non possiamo accettare che estremisti di destra, che si ispirano al pensiero nazista e inneggiano all’espulsione di massa degli immigrati per evitare quella che definiscono una sostituzione etnica, si radunino sul nostro territorio – sostiene il senatore Dem Alessandro Alfieri con il consigliere regionale Pd Samuele Astuti -. Non possiamo tollerare che si promuovano ideologie xenofobe, di ispirazione nazista, che non rispettano neppure un principio della nostra Costituzione. E non possiamo neppure ignorare il rischio che si verifichino seri problemi di ordine pubblico.
Ad arrivare nella nostra provincia saranno estremisti pericolosi, come Rasmus Paludan, il politico di estrema destra danese, che è atterrato ieri a Malpensa ed è stato espulso. Di fronte a tutto questo il Governo tace e non fa nulla per impedire il raduno, inquietante l’apertura e il sostegno in particolare degli esponenti leghisti”. “La levata di scudi di Pd e compagni in merito al Remigration Summit è francamente imbarazzante. Di democratico ormai hanno ben poco – ribatte la vicesegretaria della Lega, la lombarda Silvia Sardone -: si arrogano il diritto di decidere chi può manifestare, riunirsi, organizzare un incontro. La sinistra ormai non si vergogna nemmeno più del suo atteggiamento liberticida”. Chiede invece al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di “impedire che i peggiori razzisti europei si incontrino in Italia” il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che con gli altri partiti di sinistra si prepara alla contromanifestazione di domani pomeriggio a Milano, dove in una terza manifestazione ancora scenderanno in strada anche studenti e antagonisti per dire no al Remigration Summit. “Sono contento che questi signori non si trovino a Milano – conclude il sindaco Giuseppe Sala – Sono estremisti di destra nordeuropei che stanno aizzando un po’ di sensibilità dalle nostre parti”.
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