La presidenza della COP30 e il segretariato delle Nazioni unite per il clima “stanno attualmente lavorando in stretta collaborazione per finalizzare un piano per la ripresa delle attività della COP, che si concentrerà sui negoziati, una volta che la sede sarà stata accuratamente valutata e ritenuta completamente sicura dalle autorità antincendio e sanitarie”. Lo comunicano gli organizzatori della Cop30 di Belem ai partecipanti della conferenza climatica dopo l’incendio che ha portato all’evacuazione della Blue zone. “Al momento prevediamo che eventuali riunioni che potrebbero tenersi questa sera, previa valutazione completa delle condizioni di salute e sicurezza, saranno dedicate al proseguimento e al completamento delle consultazioni con i gruppi che sono state interrotte dall’incendio”, si legge nel testo. “Non prevediamo alcuna attività in plenaria questa sera e faremo ovviamente in modo che l’attività in plenaria di domani sia aperta a tutte le parti e agli osservatori e sia trasmessa in diretta streaming”.
Emergenza incendio alla Cop30
Il PUNTO DELL’INCENDIO
Delegati in giacca e cravatta, rappresentanti delle popolazioni indigene con copricapi piumati e abiti tradizionali, persino un attivista vestito da Babbo Natale e uno da orso polare. Scoppia un incendio tra i padiglioni della conferenza climatica delle Nazioni Unite di Belem e le diverse anime della Cop30 si trovano fianco a fianco nell’evacuazione. Sono circa le due quando si alzano alte fiamme nelle zona blu, non lontana dal padiglione italiano, innescate da un guasto al generatore o da un cortocircuito in uno stand, secondo le squadre tecniche, che intervengo immediatamente. “A fuoco! A fuoco!”, grida qualcuno mentre si diffonde la notizia nei lunghi corridoi. Qualcuno pensa a uno scherzo, frotte di fotografi e giornalisti corrono verso il luogo dell’incendio e devono essere respinti dalla polizia. Risuonano le sirene di camion dei pompieri e ambulanze.
Emergenza incendio alla Cop30
La situazione torna sotto controllo nel giro di mezz’ora e il ministro brasiliano del Turismo, Celso Sabino, in mezzo alle persone evacuate rilascia dichiarazioni rassicuranti “l’incendio è stato rapidamente contenuto dai vigili del fuoco, non ci sono feriti”. “Aveva ragione Merz”, commenta qualcuno, ricordando la polemica tra Lula e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che aveva affermato che nessuno della delegazione tedesca avrebbe voluto restare a Belém. Sabino però respinge le polemiche e dice che un principio di incendio “può accadere in qualsiasi grande evento del pianeta. La popolazione di Belém non sopporta più questo tipo di pregiudizio”.
Emergenza incendio alla Cop30
Il paese ha un storia dolorosa di incendi, a partire dalla tragedia della discoteca Kiss di Santa Maria nel 2013, dove morirono almeno 232 persone. Sulla Cop incomberebbe anche una minaccia del Comando Vermelho (CV), uno dei principali gruppi criminali del paese, secondo un documento del ministro delle Miniere e dell’Energia, Alexandre Silveira, citato da Globo, che avrebbe interessato i lavori alla rete elettrica che alimenta la conferenza.Non si sa ancora quando i lavori della conferenza potranno riprendere, a poco più di 24 ore dalla prevista conclusione conclusione ufficiale. Storicamente per raggiungere l’accordo le Cop vanno spesso ai tempi supplementari ma la presidenza brasiliana puntava a chiudere in tempo e aveva cercato un primo accordo politico già mercoledì. Al termine della sua visita a sorpresa, nonostante tornasse a Brasilia a mani vuote, il presidente Lula si era detto “certo” che i negoziatori “otterranno il miglior risultato che una Cop abbia mai potuto offrire al pianeta Terra”. “Sono così felice – ha dichiarato alla Cnn – che un giorno convincerò il presidente degli Stati Uniti (il grande assente a Belem, ndr) che la questione climatica è seria e che lo sviluppo verde è necessario”.
Emergenza incendio alla Cop30
La novità delle ultime ore è l’accordo europeo sulla proposta di una tabella di marcia (roadmap) sulla transizione energetica e la protezione delle foreste e degli ecosistemi che è stata presentata alla presidenza brasiliana della Cop che dovrà valutarla. Finora all’iniziativa promossa da oltre 80 Paesi avevano aderito tutti gli stati membri dell’Ue tranne Italia e Polonia, questo testo invece metterebbe tutti d’accordo. Il ministro dell’Ambiente. La proposta europea “incoraggia tutte le Parti ad accelerare l’attuazione degli sforzi globali” in un modo “determinato a livello nazionale, riflettendo le responsabilità comuni ma differenziate e le rispettive capacità, alla luce delle diverse circostanze nazionali, al fine di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C rispetto ai livelli pre-industriali”. Chiede inoltre che ogni anno la presidenza della Cop prepari un rapporto di sintesi sullo stato di avanzamento della roadmap. “Ancora non è stata accolta”, sottolinea però il ministro dell’Ambiente italiano, Gilberto Pichetto Fratin, “quando arriverà il documento di proposta brasiliana, ogni paese lo valuterà e lo valuteremo a livello di Ue”.
Emergenza incendio alla Cop30
Dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è arrivato un appello ai negoziatori a metterci impegno “in buona fede e flessibilità per raggiungere un compromesso ambizioso”. “L’obiettivo di 1,5 gradi deve essere la vostra unica linea rossa. Siate coraggiosi. Seguite la scienza. Mettete le persone al di sopra del profitto”, ha detto premendo per un accordo “giusto, concreto nel finanziamento dell’adattamento, credibile nel taglio delle emissioni,
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