L’esercito israeliano ha riferito che nelle ultime 24 ore i caccia hanno colpito circa 290 obiettivi nel Libano meridionale, tra cui lanciatori di missili e siti militari di Hezbollah. Lo riporta Haaretz.
L’Ambasciata americana in Libano ha portato al massimo il livello d’allerta sul Paese sconsigliando a tutti i cittadini Usa di non viaggiare in Libano per motivi di sicurezza.
Alle 13,48, l’esercito ha annunciato che stava colpendo obiettivi di Hezbollah in Libano. Pochi minuti dopo sono partite decine di razzi – secondo gli amministratori locali più di 90 – contro il nord di Israele. Una parte è stata distrutta, altri sono esplosi colpendo la foresta di Ein Zeitim, dove è scoppiato un incendio, nell’area di una sinagoga di Safed e una zona aperta a Beit Hillel. Tsahal (l’esercito) ha dichiarato alla fine di aver colpito 180 obiettivi distruggendo migliaia di lanciatori di razzi in Libano e i caccia sono tornati alla base volando sopra il cielo di Tel Aviv.
In mattinata Hamas ha denunciato che Israele ha commesso un “terribile massacro” bombardando la scuola al-Zeitoun, a Gaza City, provocando 21 morti, tra cui ci sarebbero 13 bambini, sei donne, un neonato e almeno 30 feriti.
L’Idf in precedenza aveva reso noto di aver colpito l’ex scuola dove si era appostato un gruppo di terroristi di Hamas che lanciava razzi contro il territorio israeliano e le truppe. In un’altra operazione nel sud della Striscia, a Rafah, un raid ha eliminato un importante ufficiale dell’intelligence di Yahya Sinwar, Muhammad Mansour.
Dopo l’attacco di ieri a Beirut in cui è stato ucciso il capo militare di Hezbollah Ibrahim Aqil, il termometro della tensione tra Israele e il gruppo filoiraniano sembra non potersi abbassare. “Israele pagherà per la sua follia a Beirut”, ha solidarizzato Hamas. Oggi il partito di Dio ha ammesso che nel raid sulla sua roccaforte oltre ad Aqil è stato ucciso un altro comandante di alto rango, Ahmed Wahbi, e altri 14 capi militari. L’Idf ha confermato pubblicando foto e nomi dei membri di Hezbollah morti, sottolineando che Wahbi era il capo dell’unità di addestramento del gruppo terroristico ed ex comandante della Radwan. E con Aqil era coinvolto nella pianificazione dell’invasione della Galilea e nel “promuovere il radicamento del gruppo sciita nel Libano meridionale”.
Ma non è l’unica figura di alto rango uccisa: tra gli altri ci sono i comandanti della Forza d’élite Radwan: Samer Halawi, Abbas Muslimani, Abdullah Hijazi, Muhammad Reda, Hassan Madi, Hassan Abd al-Satar e Hussein Hadraj. Come dire: l’unità di punta di Hasan Nasrallah ha perso tutti i suoi capi. Colpiti per l’imprudenza di riunirsi insieme nel seminterrato di un palazzo residenziale centrato da quattro missili sparati da un F36 e penetrati sottoterra facendo crollare l’intero palazzo, come hanno riferito le autorità libanesi. Aggiungendo che il bilancio delle vittime è salito a 37, mentre altri 16 dispersi sarebbero ancora sotto le macerie.
Dal canto loro gli Stati Uniti, dopo aver dichiarato di non essere stati informati prima del raid su Beirut, oggi sono stati netti: “Ibrahim Aqil aveva sangue americano sulle mani ed era un terrorista”, la sua uccisione è un “bene”, ha dichiarato il consigliere per la sicurezza Jake Sullivan in un briefing. Tuttavia il funzionario della Casa Bianca è tornato a ribadire che gli Stati Uniti non vogliono un’escalation in Medio Oriente. Hezbollah intanto, pur scontando lo shock di una settimana terribile – con migliaia di miliziani morti o feriti da cercapersone e dispositivi elettronici esplosi tra martedì e mercoledì, e poi con l’attacco a Beirut – prova a ricostruire le sue forze nominando due alti ufficiali, Ali Karaki e Talal Hamia, alla guida della divisione operativa del gruppo.
Entrambi fanno già parte del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare dell’organizzazione. Karaki è il capo del comando meridionale, mentre Hamia è il capo dell’unità responsabile degli attacchi all’estero. In serata al confine tra Libano e Israele la situazione sembrava essersi calmata, con l’Idf che ha revocato l’ordine ai residenti dell’Alta Galilea e del Golan di rimanere vicino ai rifugi antiaerei. Ma un successivo annuncio dell’esercito ha fatto sapere che nuovi attacchi aerei contro obietti di Hezbollah in Libano sono stati lanciati sabato sera, dopo la fine dello Shabbat.
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