“Vivo a Panama da 7 anni, tre anni fa sono stato arrestato per traffico di esseri umani. Il mese scorso sono stato assolto con formula piena, ho fatto 423 giorni di carcere preventivo da innocente in una delle peggiori galere del mondo, senza acqua da bere o per lavarsi: condizioni disumane”. Lo afferma in un videomessaggio Stefano Conti, l’italiano arrestato e assolto a Panama. “Sono dovuto tornare in tribunale per chiedere che mi lasciassero tornare ad abbracciare i miei cari e mi hanno negato il diritto ma me lo hanno negato perché il pubblico ministero ha presentato ricorso, vogliono rifare il processo”, aggiunge.
“Il tribunale di Panama stanotte ha stabilito che Stefano Conti, assolto in primo grado e per più di 400 giorni detenuto nel famigerato carcere di La Joya, non potrà lasciare il Paese. È ora che chi di dovere si faccia carico del problema “. E’ quanto annunciano i difensori Valter Biscotti e Vincenzo Randazzo dell’uomo che era accusato di traffico di esseri umani. “Il tribunale panamense ha deciso che il nostro connazionale non potrà tornare in Italia fino al processo di appello. Tutto questo è inaccettabile vogliamo che il suo diventi un caso internazionale di palese ingiustizia ,tutte le autorità competenti si attivino al più presto”, aggiungono i difensori.
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