L’Ue appoggia la nuova proposta di accordo alla Cop30. Pichetto: ‘Era l’unica possibile’ – Aziende – Ansa.it

L’Ue appoggia la nuova proposta di accordo alla Cop30. Pichetto: ‘Era l’unica possibile’ – Aziende – Ansa.it


L’Ue appoggia la nuova proposta di accordo alla conferenza climatica Cop30. È quanto si apprende da fonti vicine alle trattativa al termine di un coordinamento tra i paesi europei. Tra i punti principali il potenziamento della finanza per l’adattamento. Non c’è un riferimento esplicito nel testo principale alla tabella di marcia di uscita dalle fonti fossili come carbone, petrolio e gas.

“In un momento geopolitico quale quello attuale, dove è finita un’epoca e gli interessi e gli equilibri politici mondiali e quindi automaticamente le alleanze sono molto diverse rispetto al passato, devo dire che era l’unica soluzione fattibile, quindi deve essere vista con positivamente, con soddisfazione“. Lo afferma il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, parlando della bozza di accordo alla conferenza climatica Cop30 di Belem, a margine della plenaria.   

“La COP30 si sta chiudendo con un passo indietro gravissimo per il futuro del nostro pianeta. La mancanza di qualsiasi roadmap per la transizione dai combustibili fossili e per fermare la deforestazione è la diretta conseguenza della pressione enorme esercitata dalle lobby fossili, ignorando persino la forte spinta per soluzioni concrete proposta dal presidente brasiliano Lula”. Ad affermarlo è Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce di Europa Verde.
“Mentre il mondo dovrebbe avanzare deciso verso un futuro in cui il riscaldamento globale sia limitato a 1,5 °C – prosegue – assistiamo invece a un arretramento criminale. L’Italia si è purtroppo schierata con le lobby dei combustibili fossili, portando avanti posizioni trumpiane: non ha firmato la dichiarazione dei Paesi che chiedevano di inserire le due roadmap fondamentali nelle decisioni finali. Il ministro Pichetto aveva dichiarato di non essere contrario alle roadmap e di non aver ostacolato l’Unione Europea, ma nei fatti né la firma dell’Italia né quella dell’UE compaiono nel documento finale”.
“Rischia di essere un fallimento politico e ambientale che pagheranno le future generazioni. Non possiamo più permetterci esitazioni o compromessi con gli interessi delle lobby fossili” conclude Bonelli.

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