E’ iniziata la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la Cop30, a Belem, alle porte dell’Amazzonia. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha aperto i lavori con un attacco frontale ai negazionisti che “controllano gli algoritmi, seminano odio e diffondono paura”: “è il momento di infliggergli una nuova sconfitta”, ha detto davanti ai 50 mila delegati. Vengono da 190 Paesi, ma pesa l’assenza degli Stati Uniti di Donald Trump.
Il riscaldamento globale non più una minaccia per il futuro, ma “una tragedia del presente”, ha dichiarato Lula, e per affrontarla serve una governance più solida con un Consiglio per il clima, in seno alle Nazioni Unite.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica italiano, Gilberto Pichetto Fratin guarda alla Cop “con ambizione e fiducia”: a dieci anni dall’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, “non sono ammessi passi indietro”, ha dichiarato in una conferenza stampa all’Associazione della stampa estera di Roma.
Pichetto ha annunciato un forte aumento dei contributi italiani alla finanza per il clima: nel 2024 hanno raggiunto 3,4 miliardi di euro, in crescita del 325% rispetto agli 838 milioni di euro del 2023 e hanno superato l’obiettivo fissato dal G20.
Questa somma è composta da 1,67 miliardi di risorse pubbliche e 1,77 miliardi di fondi privati mobilitati attraverso strumenti pubblici, anche nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa.
Secondo un’analisi del think tank Ecco i fondi italiani per la mitigazione sono aumentati di otto volte mentre quelli per l’adattamento solo di 1,2 volte e non risultano ancora stanziati i 300 milioni di euro destinati al Green Climate Fund e i 100 milioni al fondo per perdite e danni, annunciati alla COP28.
Al centro dell’agenda del governo c’è la volontà di dare un forte impulso alle politiche di adattamento, in particolare nei Paesi in via di sviluppo attraverso infrastrutture sostenibili, e promuovere soluzioni innovative per la decarbonizzazione, a partire dai biocarburanti. L’Italia ha affiancato il Brasile nella presentazione dell’iniziativa per quadruplicare la produzione di biofuel nel 2035.
Il ministro dell’Ambiente ha mostrato fiducia nei possibili risultati della Cop nonostante le divisioni internazionali e la mancata partecipazione di Trump, che ha abbandonato l’accordo di Parigi. “Era già successo nel 2017 – ha ricordato Pichetto – e gli Usa stanno facendo passi da gigante sul fronte della mitigazione e dell’energia pulita”, così come la Cina, nonostante i progetti sulle energie fossili.
L’obiettivo di non superare 1,5 gradi di surriscaldamento del pianeta è per ora fuori portata, secondo un recente rapporto dell’Onu che prevede che, entro fine secolo, si raggiungerà un aumento di 2,8 gradi. Il responsabile delle Nazioni Unite per il clima Simon Stiell ha invitato a lottare con più coraggio per riportare le temperature sotto controllo. L’accordo di Parigi, secondo lui, sta già funzionando, ma bisogna agire più velocemente: le rinnovabili hanno superato il carbone come principale fonte di energia e sono anche quella più economica nel 90% del mondo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
