“Ieri sera abbiamo fatto la storia. Sono orgoglioso di essere qui come sindaco eletto della più grande città al mondo”. Lo ha detto Zohran Mamdani nel suo primo discorso dopo la vittoria elettorale. “Il primo gennaio, quando si celebra l’inaugurazione della nuova amministrazione, celebriamo anche una nuova era per la nostra città”.
“Sarò il sindaco di tutti, anche per gli ebrei che hanno votato per noi e quelli che non lo hanno fatto. La mia responsabilità è verso gli 8,5 milioni di newyorkesi”, ha aggiunto il sindaco neo-eletto di New York.
“La Casa Bianca non mi ha contattato per congratularsi. Continuo a essere interessato a parlare con il presidente Trump su come possiamo lavorare insieme per New York”. Lo ha detto Zohran Mamdani. “Non userò mezzi termini quando si tratta del presidente Trump. Continuerò a descrivere le sue azioni così come sono e lo farò sempre lasciando una porta aperta al dialogo”, ha aggiunto.
Primo test amaro per Donald Trump ad un anno dalla sua vittoria e dalle prossime elezioni di midterm: i dem fanno un tris dal sapore storico nelle elezioni chiave dell’election day del 4 novembre, imponendo a New York il giovane astro nascente del partito ed eleggendo le prime due donne governatrici in New Jersey e in Virginia, swing state quest’ultimo strappato ai repubblicani. Il tycoon ammette la sconfitta su Truth ma, citando non meglio precisati sondaggisti, sostiene che “il fatto che Trump non fosse sulla scheda elettorale e lo shutdown sono stati i due motivi per cui i repubblicani hanno perso le elezioni stasera”.
Nel suo discorso dopo il successo elettorale come sindaco di New York, Zohran Mamdani ha affermato che la sua vittoria mostra la strada per “sconfiggere” Donald Trump. “Se qualcuno può mostrare a una nazione tradita da Trump come sconfiggerlo, quella è la città che lo ha fatto nascere”, ha detto. “Donald Trump, visto che so che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume” (turn the volume up)”, ha aggiunto.
Il neosindaco di New York, Zohran Mamdani ha promesso una “nuova era” di cambiamento politico, ha evocato piu’ volte la parola speranza (hope) di obamiana memoria, ha celebrato la diversita’ della citta’ e si e’ impegnato per la difesa di tutti, condannando l’antisemitismo ma anche chi lo strumentalizza. Infine ha ringraziato i genitori e la moglie, saliti sul palco accanto a lui. “Da quando abbiamo memoria – ha detto – i ricchi e i benestanti hanno sempre detto ai lavoratori di New York che il potere non appartiene alle loro mani, con dita ammaccate per aver sollevato scatole sul pavimento del magazzino, palmi callosi per aver urtato il manubrio delle bici delle consegne, nocche segnate da ustioni in cucina. Non sono queste le mani a cui è stato permesso di detenere il potere”, ha detto Mamdani. “Eppure – proseguito – negli ultimi 12 mesi, avete osato puntare a qualcosa di più grande. Stasera, contro ogni previsione, l’abbiamo colto. Il futuro e’ nelle nostre mani. In questo momento di oscurità politica, New York sarà la luce”.
La vittoria di Zohran Mamdani a sindaco di New York costituisce “uno dei più grandi sconvolgimenti politici della Storia moderna americana”, secondo un commento a caldo del senatore indipendente di sinistra Bernie Sanders, citato da Cnn.
I risultati delle elezioni
Con il 97,98% delle schede scrutinate Zhoran Mamdani è stato eletto sindaco di New York con il 50,39% dei voti (con 1.036.051 preferenze). Andrew Cuomo si é fermato al 41,59% (854.995 preferenze). I dati sono quelli ufficiali del Board of Elections della città di New York. Il candidato repubblicano Curtis A. Sliwa ha ottenuto il 7,11% dei voti (146.137), mentre l’ex sindaco Eric Adams ha preso lo 0,31% (6.382 voti).
Nell’elezione per il governatore dello stato della Virginia, con il 97% dei voti scrutinati, la candidata democratica Abigail Snaberger vince con il 57,5%, con 1.961.990 voti, segnando un cambio di colore politico dello stato, mentre la vicegovernatrice repubblicana uscente, Winsome Earle-Sears, ha preso il 42,3%, pari a 1.442.197 voti. Lo dicono i dati elettorali ufficiali, pubblicati da Cbs.
Con il 95% dei voti scrutinati, la candidata democratica, Mikie Sherrill, ha vinto la corsa a governatore dello stato del New Jersey con il 56,2%, pari a 1.792.760 voti, confermando il colore politico dello stato. Invece il candidato repubblicano, Jack Ciattarelli, ha preso il 43,2%, pari a 1.378.391 voti. Lo dicono i risultati ufficiali, riportati da Cbs.
IL PUNTO | Storico tris dem. Mamdani eletto sindaco a Ny Donne vincono in 2 stati
Primo test amaro per Donald Trump ad un anno dalla sua vittoria e dalle prossime elezioni di midterm: i dem fanno un tris dal sapore storico nelle elezioni chiave dell’election day del 4 novembre, imponendo a New York il giovane astro nascente del partito ed eleggendo le prime due donne governatrici in New Jersey e in Virginia, swing state quest’ultimo strappato ai repubblicani. Il tycoon ammette la sconfitta su Truth ma, citando non meglio precisati sondaggisti, sostiene che “il fatto che Trump non fosse sulla scheda elettorale e lo shutdown sono stati i due motivi per cui i repubblicani hanno perso le elezioni stasera”.
L’America intanto stupisce ancora il mondo eleggendo alla guida della Grande Mela, la più grande metropoli Usa e icona stessa del capitalismo, il 34enne Zohran Mamdani, il primo sindaco musulmano e socialista della città. Nonché il più giovane in oltre un secolo della sua storia e il più ‘diverso’ con le sue origini sud-asiatiche: mamma indiana e padre dell’Uganda, dove è nato. Ha fatto breccia partendo come semisconosciuto deputato statale, sostenuto dall’ala progressista di Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, appoggiato alla fine da Barack Obama (anche se non formalmente) ma non da tutto l’establishment dem. Ha vinto con un programma per rendere Ny più abbordabile (bus gratis, supermercati comunali, affitti calmierati e più tasse ai ricchi) e con un’energia che non si vedeva da anni, soprattutto tra i giovani.
Video Chi e’ Zohran Mamdani, ‘il piccolo comunista’ alla conquista della Grande Mela
Dopo la chiusura delle urne, dove hanno votato oltre due milioni di elettori (record dal 1969), Mamdani ha viaggiato poco sopra il 50% mantenendo una distanza di circa 10 punti sull’ex governatore dem dell’Empire State Andrew Cuomo, mentre il repubblicano Curtis Sliwa non superava il 10%. Sconfitto alle primarie, Cuomo si era riciclato come indipendente con l’endorsement di Donald Trump ed Elon Musk. La vittoria di Mamdani è quindi una sfida vinta anche contro il tycoon, che lo ha bollato come “comunista antisemita”, gli ha aizzato contro la potente comunità ebraica newyorchese e ha minacciato di tagliargli i fondi federali. Anche se ora pensa di usarlo come spauracchio nazionale della deriva comunista dei democratici.
Ma il partito dell’Asinello ha mostrato di saper vincere anche con candidati moderati, indicando una seconda via per riconquistare la Casa Bianca nel 2028. Come la 46enne Abigail Spanberger, ex operativa della Cia che in Virginia ha strappato la leadership ai repubblicani diventando la prima donna governatrice dello stato, con un’altra donna come vice: Ghazala Hashmi, senatrice statale di origine indiana, prima persona musulmana e sudasiatica a ricoprire un incarico statale nell’Old Dominion State. In Virginia i dem hanno conquistato anche la carica di attorney general: Jay Jones ha battuto l’uscente Jason Miyares, appoggiato da Trump. Il partito ha fatto la storia inoltre mantenendo la guida del New Jersey con la vittoria della 53enne deputata “Mikie” Sherrill, che diventa la prima governatrice donna del ‘Garden State’: sposata, madre di 4 figli, studi d’élite, è una ex procuratrice federale e una ex ufficiale di Marina, una ‘top gun’ che ha pilotato elicotteri con missioni in Europa e in Medio Oriente. Ha battuto l’uomo d’affari italo-americano Giacchino Michael “Jack” Ciattarelli, 64 anni, che aveva ricevuto l’endorsement di Trump, col quale si è schierato dopo che nel 2015 lo aveva definito un “ciarlatano”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
