Mattarella: ‘Nuovi dottor Stranamore all’orizzonte. Dire con forza che la guerra d’aggressione è un crimine’ – Notizie – Ansa.it

Mattarella: ‘Nuovi dottor Stranamore all’orizzonte. Dire con forza che la guerra d’aggressione è un crimine’ – Notizie – Ansa.it


La guerra continua a uccidere dall’Ucraina a Gaza ed ha “il volto dei bambini”. Non smette di mietere civili: piovono bombe e droni su giovani, madri ed anziani. Questo è “inaccettabile. Va ribadito con risolutezza: la guerra di aggressione è un crimine”.

Il Bundestag, il Parlamento tedesco, ascolta in silenzio il contundente intervento del presidente della Repubblica italiana, chiamato a celebrare il “Giorno del lutto” a 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Sotto la modernissima cupola trasparente del palazzo del Reichstag Sergio Mattarella svolge la sua analisi, dura, preoccupata e senza spazio ai formalismi.

Passano sotto la lente del presidente tutti i mali di questi anni, l’autoritarismo, il ritorno dell’ultradestra, gli attacchi al multilateralismo, alle Nazioni Unite, alla Corte penale internazionale fino all’uso “cinico della fame” e delle violenze sessuali come condotta militare. Segnali alla Russia ed Israele, senza dimenticare gli orrori di Hamas, e fors’anche un richiamo a distanza a quanti in Italia stanno lavorando ad affievolire il sostegno a Kiev.

Domani lo aspetta a Roma un importante Consiglio supremo di Difesa e probabilmente si aspetta parole di chiarezza da parte del governo sulla politica estera da perseguire e sulle scelte logistiche di Difesa. Ma non basta.

 

 

Il presidente sembra voler riportare nel dibattito politico un tema sottovalutato in Europa e in Italia: la minaccia nucleare. “Nuovi “dottor Stranamore” si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba “amare la bomba”, scandisce Mattarella scuotendo i parlamentari tedeschi. Una citazione d’impatto che non ha il tocco surreale dell’amatissimo film di Stanley Kubrik che criticò ferocemente la corsa al riarmo nel 1964, in piena guerra fredda. No, siamo qui, oggi, in Europa e la piccola Cuba è lontana. “Nie wieder”. “Mai più”.

E’ l’espressione – ricorda Mattarella – adottata nella comunità internazionale per condannare l’olocausto ebraico. A “Nie wieder” si contrappone oggi “wieder”: “di nuovo”. A questo assistiamo. Di nuovo guerra. Di nuovo razzismo. Di nuovo grandi disuguaglianze. Di nuovo violenza. Di nuovo aggressione”. Di nuovo il nucleare con il fallimento clamoroso delle politiche di disarmo. “Si odono dichiarazioni di altri Paesi – incalza senza tregua – su possibili ripensamenti del rifiuto dell’arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora. Tutto questo viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia”.

 

Senza pause si passa da Kiev a Gaza, da Washington a Mosca e, come se non bastasse, Mattarella snocciola altri conflitti dimenticati di questi anni che hanno infierito sui civili: dal Biafra ai Balcani, dal Ruanda alla Siria, fino al Sudan. In mezzo, motore e propellente, si inserisce la deriva autoritaria, il populismo negazionista, l’estremismo di destra.

Tutti all’interno del Bundestag hanno pensato al movimento tedesco Afd quanto Mattarella si ferma per prendere fiato e aggiunge: “i Paesi europei hanno dimostrato di avere coraggio. I leader europei hanno dimostrato di avere coraggio. Non lasciamo che, oggi, il sogno europeo – la nostra Unione – venga lacerato da epigoni di tempi bui. Di tempi che hanno lasciato dolore, miseria, desolazione. Questo dovere ci compete. A ogni generazione il suo compito”.

Epigoni dei tempi bui, mai così tanti, mai così forti in Europa. Ed è proprio all’Unione che il presidente si rivolge – accanto a lui il presidente Frank-Walter Steinmeier è sulla stessa lunghezza d’onda – per stuzzicarne l’orgoglio, per richiamare i suoi leader alla responsabilità dell’azione: “servono iniziative coraggiose e uomini coraggiosi perchè la pace non è frutto di rassegnazione di fronte alle grandi tragedie. Sono le istituzioni multilaterali a concorrere alla impegnativa e affascinante fatica della costruzione di una coscienza globale”. 

 

Video Mattarella: ‘Si colpiscono civili, non può restare impunito’

 

Se i Padri fondatori della Ue hanno combattuto per costruire un’Europa scrigno dei diritti ora, tira le somme Mattarella, “tocca a noi” almeno difenderla. “Tocca ai nostri popoli, uniti nella sofferenza delle responsabilità dell’ultima guerra mondiale e capaci, oggi, di essere uniti nello sguardo verso un futuro migliore. Tocca alla Repubblica Federale Tedesca, tocca alla Repubblica Italiana opporre la forza del diritto al preteso diritto della forza”. 

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