E’ battaglia tra l’ Antitrust e il gigante Meta tornato nel mirino del Garante della concorrenza e del mercato per le nuove condizioni contrattuali di WhatsApp Business Solution Terms e i nuovi strumenti di funzionalità dell’ Intelligenza artificiale di Meta su Whatsapp. La big tech però respinge “con forza” le accuse definendole “infondate”.
L’Antitrust ha ampliato il procedimento istruttorio avviato a luglio nei confronti di Meta con riferimento alle condizioni contrattuali WhatsApp Business Solution Terms che “escludono dalla piattaforma WhatsApp, a decorrere dal 15 ottobre 2025, le imprese concorrenti di Meta AI nel mercato dei servizi di AI Chatbot”. Secondo l’Autorità, “questa modifica delle condizioni contrattuali “è suscettibile di limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico nel mercato dei servizi di AI Chatbot, a danno dei consumatori, e costituisce una possibile violazione dell’articolo 102 Tfue”.
Inoltre, l’Autorità ritiene che “tale violazione della normativa sulla concorrenza da parte di Meta possa pregiudicare, in modo grave e irreparabile, la contendibilità del mercato, a causa della scarsa propensione dei consumatori a cambiare le abitudini che ostacola il passaggio a servizi concorrenti”.
“L’Api di WhatsApp non è stata progettata per essere utilizzata con chatbot di intelligenza artificiale e farlo comporterebbe un grave sovraccarico dei nostri sistemi”, si difende però Meta affermando che “il recente aggiornamento non ha alcun impatto sulle decine di migliaia di aziende che forniscono assistenza ai clienti e inviano comunicazioni rilevanti, né sulle aziende che utilizzano l’assistente AI che preferiscono per conversare con la propria clientela”. Il nuovo confronto è aperto. Intanto la nuova mossa dell’ Antitrust piace ai consumatori con il Codacons che ricorda come la questione delle funzioni di intelligenza artificiale legate a WhatsApp “coinvolga ad oggi 37 milioni di utenti italiani che utilizzano l’app di messaggistica (oltre 2 miliardi nel mondo), e rischi di avere ricadute negative dirette per gli stessi consumatori”. Un plauso arriva anche dal presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “Finalmente qualcosa si muove nei confronti di questi colossi, che da anni aggirano le regole e pagano appena l’1% di tasse”.
Meta era finita nel mirino dell’Autorità, guidata da Roberto Rustichelli, a luglio scorso per presunto abuso di posizione dominante dopo la preistallazione a marzo 2025 del servizio di intelligenza artificiale su Whatsapp per tutti gli utenti. In precedenza, a giugno, Antitrust le aveva irrogato una sanzione di 3,5 milioni per pratiche commerciali scorrette in relazione ai servizi di registrazione su Instagram. Un’altra istruttoria era stata aperta nel 2022 per un possibile abuso contro la Siae.
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