Morto Franco Lanzarini, sopravvissuto all’eccidio di Marzabotto – Notizie – Ansa.it

Morto Franco Lanzarini, sopravvissuto all’eccidio di Marzabotto – Notizie – Ansa.it


 I suoi capelli bianchi, cosi’ raccontava, erano comparsi a sette anni quando, per tre volte, si trovo’ di fronte al plotone d’esecuzione in quei giorni tetri dell’autunno del 1944 in cui la furia nazista cancello’ la vita di 770 persone sulle alture di Marzabotto. A 81 anni da quell’eccidio, se ne va Franco Lazzarini, 88enne, testimone instancabile di quella tragedia e tra gli ispiratori della Scuola di Pace di Monte Sole.

Originario di Castelfranco Emilia nel Modenese, gia’ vicesindaco di Marzabotto e sindacalista, per tutta la vita ha ricordato quanto vissuto da piccolo rendendo continua testimonianza alle giovani generazioni. ‘Ero nel rifugio, che era una grotta scavata accanto a Villa Cerana a Monte Sole con la mia mamma e tre fratelli – spiego’ al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e a quello della Repubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier saliti sull’Appennino giusto un anno fa per l’80/o anniversario del massacro -: avevo 7 anni e mezzo. I nazisti ci trovarono e ci schierarono in trenta davanti al plotone di esecuzione sul prato. Mi misero al muro tre volte’. Proprio alla visita dei due Capi di Stato risale l’ultima uscita pubblica di Lanzarini i cui funerali si terranno domani mattina nella frazione di Gardelletta, quando sara’ dedicato l’ultimo saluto a uno dei sopravvissuti a quei giorni infernali: si stima siano una decina ancora in vita se si considera anche chi quel tempo aveva un paio d’anni o poco piu’.

Commosso il saluto postato sul proprio profilo Facebook dalla ‘Scuola di Pace di Montesole’. ‘Ti abbiamo conosciuto cosi’, con i capelli bianchi che ci hai sempre raccontato essere comparsi quando avevi solo 7 anni e la paura per quello che stava accadendo ti ha presentato il conto. Ti pensiamo e ti abbiamo pensato spesso. Senza di te non saremmo qui a Monte Sole. Grazie per averci accompagnato fino a qui’. Parole dolci come il pensiero rivolto dalla politica all’88enne scomparso. ‘Un uomo di grande intelligenza e di forti valori morali. Di grande integrita’ ed umanita”, lo celebra Andrea De Maria, deputato bolognese del Pd ed ex sindaco di Marzabotto mentre il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore sottolinea come ‘la perdita di persone come Lanzarini dia a tutti noi una responsabilita’ in piu’ nel trasmettere alle giovani generazioni la memoria di quello che e’ stato affinche’ non si ripeta mai piu”. E se per il presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, Maurizio Fabbri ‘siamo debitori a persone come Lanzarini perche’ non solo trovarono il coraggio di sopravvivere alla barbarie, ma si misero al servizio della nostra collettivita’ prima come amministratori pubblici e poi come ‘memoria’ di cio’ che fu’, la sua morte, osserva la segretaria del Pd, Elly Schlein, ‘e’ una notizia dolorosa che ci ricorda l’essenziale valore dei testimoni di quella stagione nella quale la ferocia umana ha travolto qualsiasi forma di civilta’. Contro ogni revisionismo storico – chiosa – tocca a noi mantenere viva la sua testimonianza per continuare la sua opera di costruzione di una societa’ fondata sulla pacifica convivenza’.

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