I servizi d’intelligence russi (Fsb) hanno affermato che attacchi con missili ipersonici Kinzhal sono stati effettuati su un centro di spionaggio elettronico vicino a Kiev e su una base aerea che ospita jet F-16 come “rappresaglia alla provocazione” che secondo Mosca è stata orchestrata dai servizi segreti ucraini per impossessarsi si un Mig-31 russo e farlo dirigere verso una base della Nato. Secondo l’Fsb, citato dall’agenzia Interfax, sono stati colpiti il centro di spionaggio elettronico a Brovary, nella regione di Kiev, e l’aeroporto di Starokonstantinov, nella regione di Khmelnitsky.
Il servizio federale di sicurezza russo (Fsb) avrebbe sventato un’operazione militare dell’Ucraina che progettava di dirottare un Mig-31 russo equipaggiato con un missile supersonico Kinzhal per effettuare un falso attacco alla base aerea più grande della Nato. Lo ha riferito la stessa Fsb all’agenzia Tass, parlando anche di un coinvolgimento nell’operazione del Regno Unito. “Per dirottare il velivolo – spiegano i servizi di Mosca – l’Ucraina era pronta a reclutare piloti russi offrendo loro 3 milioni di dollari”.
“Il servizio di sicurezza federale – spiega l’ufficio stampa citato dalla Tass – ha scoperto e sventato un’operazione della Direzione generale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino e dei suoi supervisori britannici di dirottare un Mig-31 russo, equipaggiato con un missile ipersonico Kinzhal, e destinarlo all’estero”. “Per il dirottamento, l’intelligence ucraina – continua la nota – ha provato a reclutare piloti russi, offrendo loro 3 milioni di dollari. I servizi speciali programmavano di inviare il jet nell’area dove sorge la base aerea più grande della Nato, a Costanza, in Romania, dove sarebbe stato poi abbattuto dalla difesa aerea. Le misure messe in atto hanno sventato i piani dell’intelligence ucraina e britannica di portare avanti una provocazione su larga scala”.
I russi hanno effettuato un massiccio attacco con droni nella regione di Odessa. L’attacco ha danneggiato le infrastrutture energetiche e di trasporto e ha ferito una persona. Le infrastrutture della regione al momento funzionano grazie ai generatori. Lo afferma il servizio di emergenza statale come riportano i media ucraini.
In seguito ai raid russi agli energetici in diverse regioni, questa mattina gli abitanti delle regioni di Zaporizhia, Dnipropetrovsk e Odessa sono rimasti senza elettricità. Lo ha riferito l’ufficio stampa di Ukrenergo. Gli operatori del settore energetico stanno facendo tutto il possibile per riparare il danno il prima possibile e ripristinare l’energia elettrica per tutti i consumatori. Si prevedono interruzioni programmate nel corso della giornata.
I russi hanno approfittato delle avverse condizioni meteorologiche, in particolare della fitta nebbia, per penetrare a Pokrovsk, nella regione di Donetsk. Attualmente ci sono oltre 300 invasori in città. Lo afferma il 7° Corpo d’assalto aviotrasportato, ripreso da Tbc Ukraina. Come spiegato dalle forze aeree d’assalto, negli ultimi giorni le forze russe hanno intensificato gli sforzi per penetrare a Pokrovsk utilizzando veicoli leggeri. “Ciò riduce la nostra capacità di effettuare ricognizioni aeree e di colpire in terreno aperto”, ha spiegato il comando.
Il ministero della Difesa russo ha affermato che le sue forze hanno preso il controllo di tutta la parte orientale della città di Kupyansk, nella regione ucraina di Kharkiv. “Le unità d’assalto della 6ª armata hanno continuato a distruggere il raggruppamento nemico accerchiato, la parte orientale della città è stata completamente liberata”, scrive il dicastero sul suo canale Telegram. Il ministero della Difesa aggiunge che nella regione di Zaporizhzhia è stato conquistato un altro villaggio, quello di Novouspenovskoe.
Le forze di difesa ucraine hanno attaccato la raffineria di petrolio di Saratov e un terminal marittimo nella città di Feodosia in Crimea. Lo annuncia lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine, ripreso da Rbc Ukraina. Secondo quanto riferito, l’impianto di Saratov produce più di 20 tipi di prodotti petroliferi, tra cui benzina, olio combustibile, gasolio, gasolio, zolfo industriale e altri. L’impianto serve anche le esigenze dell’esercito russo. Colpito anche il “Marine Oil Terminal” della JSC a Feodosia, un importante snodo per la fornitura di carburante e lubrificanti via mare.
Il governo rumeno ha riferito della presenza di “possibili frammenti di drone” sul proprio territorio, a seguito degli attacchi aerei russi contro il porto ucraino di Izmail sul Danubio ieri. Le autorità rumene “sono state informate dell’impatto di un oggetto aereo al suolo a circa 5 km a sud del confine” nella regione settentrionale di Tulcea ieri, ha annunciato il ministero romeno della Difesa in un comunicato. È stato diramato un avviso alla popolazione locale. “Squadre militari si sono recate sul posto e hanno segnalato la presenza di possibili frammenti di drone”, ha aggiunto il ministero, specificando che l’area era stata messa in sicurezza e che le ricerche erano state avviate in mattinata. I servizi di emergenza regionali hanno dichiarato di aver ricevuto una chiamata che segnalava la possibile caduta di un oggetto e, al loro arrivo, “i vigili del fuoco hanno stabilito che l’impatto con il suolo non aveva causato un incendio”, secondo un comunicato.
Il Cremlino ha annunciato che nella serata di oggi è in programma a Mosca un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente kazako Jomart Tokayev: lo riferiscono le agenzie russe citando il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, secondo cui Putin potrebbe anche avere “una telefonata internazionale nel pomeriggio”. “Se il presidente del Kazakistan riterrà necessario informare il nostro presidente sul contenuto dei contatti avuti a Washington, ciò sarà ovviamente di grande interesse per la parte russa”, ha detto Peskov ai giornalisti. La settimana scorsa il presidente Usa Donald Trump ha incontrato alla Casa Bianca Tokayev e i presidenti di altri Paesi dell’Asia centrale.
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