Infuria la battaglia sul fronte orientale dell’Ucraina, dove la Russia continua ad avanzare soprattutto a Pokrovsk, e dove gli ucraini provano a tenere le difese per evitare la capitolazione dell’ennesima roccaforte del Donetsk. Anche a Kupyansk, nel Kharkiv, le truppe russe rivendicano di aver respinto un tentativo ucraino di rompere un accerchiamento che Kiev continua a smentire. L’obiettivo di Mosca si legge tra le righe delle dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: al momento, “non c’è bisogno di un incontro urgente tra Vladimir Putin e Donald Trump”. Invece – afferma – “è necessario invece un lavoro molto scrupoloso sulle questioni dell’accordo sull’Ucraina”. E in questo lavoro, partire dalla posizione più vantaggiosa possibile sul terreno significherebbe per Mosca una leva più forte sulle concessioni ucraine per ottenere il cessate il fuoco.
Voldymyr Zelensky sprona le sue truppe a resistere e su X fa un annuncio che potrebbe, se non cambiare, incidere molto sul corso del conflitto: da Berlino sono arrivati i tanto attesi missili Patriot. “Ringrazio la Germania e personalmente il cancelliere tedesco Friedrich Merz per questo passo comune per proteggere la vita umana dal terrore russo. Ora gli accordi sulla difesa aerea sono stati attuati”, scrive il leader di Kiev, spiegando che vanno avanti i negoziati per “ulteriori passi”.
Intanto da giorni a Pokrovsk si rincorrono voci e smentite di una caduta delle difese ucraine, con le autorità russe che hanno evocato anche la “resa” dei soldati di Kiev accerchiati nell’area. Tutto falso, secondo lo stato maggiore ucraino che parla tuttavia di una “battaglia difficile”, forse più di tutte in questo momento al fronte. Secondo il think tank americano Isw, il vantaggio russo sul terreno è innegabile: filmati geolocalizzati pubblicati il 31 ottobre e il 1 novembre indicano infatti che le forze di Putin sono recentemente avanzate nel centro e nel sud-est della roccaforte. Secondo i militari ucraini, per raggiungere questo obiettivo le forze russe hanno ridotto significativamente le operazioni offensive nella direzione di Kostyantynivka, concentrandosi proprio su Pokrovsk e Myrnohrad. Un quadro che ha motivato Kiev lanciare una mirata controffensiva con le forze speciali del Gur nei giorni scorsi. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che il tentativo è stato respinto. E sebbene Kiev abbia negato, è chiaro che l’esercito ucraino fatica nel settore: nell’ultima giornata, un nuovo tentativo da parte delle forze armate ucraine di sfondare “a bordo di un veicolo corazzato da combattimento verso il villaggio di Grishino è stato sventato”, ha affermato il ministero della Difesa russo, aggiungendo che “tutti i militanti sono stati uccisi” e che “l’accerchiamento si stringe”.
Nonostante i tentativi ucraini di contenere i danni, gli osservatori militari sono quasi tutti concordi nel giudicare quantomeno difficile, se non impossibile, immaginare di poter ribaltare l’attuale svantaggio di Kiev sul fronte. E temono che il territorio di Pokrovsk-Myrnograd, che contava 100.000 abitanti prima dell’inizio dell’invasione del 2022, possa presto essere circondato e cadere sotto il controllo russo, così come fu per Bakhmut, Avdiivka, Vuhledar. La strategia di Mosca è chiara: martellare l’Ucraina mentre la diplomazia è in stallo e tenere alta la tensione in Europa, che intanto deve fare i conti con nuovi episodi di sorvolo di droni su aeroporti e strutture di difesa: dopo Berlino, le autorità del Belgio hanno riferito che per due notti di fila, Uav sono stati avvistati su una base militare in Belgio.
Da parte sua, Kiev continua a puntare al cuore petrolifero russo: lo stato maggiore ha rivendicato di aver colpito la raffineria del porto di Tuapse, a Krasnodar. Ma al tempo stesso la Russia continua ogni notte a sganciare la sua massiccia potenza di fuoco sulle città e le infrastrutture ucraine: tra sabato e domenica, almeno sei persone – tra cui due bambini – sono state uccise nei raid russi che hanno preso di mira Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kharkiv, Čhernihiv e Odessa.
“Quasi 1.500 droni d’attacco, 1.170 bombe aeree guidate e oltre 70 missili di diverso tipo sono stati utilizzati dai russi per attaccare la vita in Ucraina solo questa settimana”, ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando di raid contro normali edifici residenziali e infrastrutture civili: “È chiaro che Mosca mira a infliggere danni principalmente alla nostra popolazione”.
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