Nuovo spiato nel caso Paragon: è Francesco Nicodemo, ex spin doctor di Renzi e comunicatore vicino al Pd. Lo scrive il sito online Fanpage.it. ‘Il fondatore dell’agenzia di comunicazione Lievito, già responsabile della comunicazione del Partito democratico con Matteo Renzi ha ricevuto il messaggio da Whatsapp Support lo scorso 31 gennaio’, si legge sul sito.
‘Nelle conversazioni che potrebbero aver scaricato dal mio telefono ci sono i messaggi di tanti candidati e di tanti parlamentari – afferma Nicodemo in un colloquio con Fanpage – Noi lavoriamo alla comunicazione digital dei gruppi parlamentari del Pd. Oltre al fatto che se anche ho smesso con la politica attiva, il Pd è la mia famiglia di origine e con moltissimi dirigenti, parlamentari, sindaci ho rapporto personali consolidati da decenni’.
“Sono sconcertato dalla notizia pubblicata oggi su Fanpage dove viene rivelato che anche Francesco Nicodemo, fondatore dell’agenzia di comunicazione Lievito Consulting, è stato vittima di spionaggio. Come già lo stesso direttore Cancellato, il giornalista Pellegrino, Don Mattia Ferrari ed attivisti come Luca Casarini. Mi aspetto che si faccia chiarezza sul perché un cittadino che non ha incarichi pubblici e che offre consulenza per le campagne di comunicazione di partiti di opposizione e di candidati alle elezioni si trovi in questa condizione. E’ un fatto molto grave che non va preso sottogamba”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Solidarietà a Francesco Nicodemo, amico, gran professionista. Siamo un paese in cui non si sa chi, diciamo così, può decidere di spiare le persone per fini che immaginiamo bene. Fossimo di fronte a gente seria, grideremmo Watergate. Ma con questi, siamo a Monty Python”. Lo scrive su X il senatore del Pd, Filippo Sensi.
Il caso di Francesco Nicodemo, fondatore dell’agenzia di comunicazione Lievito ed ex responsabile della comunicazione del Partito Democratico, dimostra che lo spyware Paragon non è stato usato solo contro giornalisti o attivisti, ma anche contro comunicatori e professionisti della vita pubblica. È un fatto gravissimo, che conferma la portata e la pericolosità di un sistema di sorveglianza fuori controllo”. Così Sandro Ruotolo, responsabile informazione del PD ed eurodeputato. “Non parliamo più di episodi isolati. In Svezia – evidenzia l’esponente dem – il quotidiano ETC ha rivelato che la polizia utilizza da anni un programma di analisi dei dati sensibili sviluppato dalla statunitense Palantir Technologies, senza trasparenza né controllo democratico. E l’Italia? Perché tace? Dopo mesi di domande – sottolinea Ruotolo – non ha ancora fornito alcuna risposta su chi abbia autorizzato, acquistato o utilizzato lo spyware Paragon. Il governo ha il dovere di chiarire subito. Se non è stato il governo italiano, allora chi è stato? Il silenzio non è trasparenza, è complicità. Quanti altri ce ne sono?” “L’Europa deve garantire trasparenza, controllo democratico e tutela dei suoi valori. Perché quando si spiano giornalisti, attivisti o comunicatori politici, non è solo un diritto individuale a essere violato: è la democrazia stessa a regredire. Dall’America all’Europa conclude – sono sempre di più gli oppositori politici sorvegliati o spiati. È una vera e propria regressione democratica”.
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